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Assen, MotoGP senza esclusione di colpi e di sorpassi

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Esistono gare durante la stagione della MotoGP che sono esaltanti, altre emozionanti, altre ma per fortuna poche un po’ noiose e poi ci sono gare come quella di ieri, che ti tengono incollato alla televisione dal primo all’ultimo giro, con la speranza che il tempo passi lentamente e di conseguenza anche lo scorrere al contrario del numero dei giri perché lo spettacolo che hanno regalato i piloti in pista è stato grandissimo. Gare così meritano di durare all’infinito, magari i piloti non sono d’accordo, ma gli appassionati lo approverebbero sicuramente.

Ieri si è corso il G.P di Olanda, che da che si corre il mondiale viene disputato sul circuito di Assen, situato nella provincia olandese del Drenthe. Questo è un circuito costruito appositamente per le gare con le moto, anche se raramente vengono organizzate gare di automobili. Questo serpente di asfalto che nel tempo ha subito diverse modifiche anche per la sicurezza dei piloti, è di fatto uno dei più difficili e spettacolari dell’intero mondiale, con curve veloci e di conseguenza anche la velocità media è molto alta. E qui di norma lo spettacolo in pista è assicurato, e al tempo stesso se il pilota è vittima di una caduta, la probabilità di farsi male è molto alta, vedi Lorenzo qualche anno fa con la Yamaha sul bagnato oppure Morbidelli sulla Honda, sabato durante le prove libere, anche se era asciutto è caduto riportando la rottura di un dito della mano e la conseguente rinuncia a qualifiche e gara.

Ma chi è sceso in pista ha regalato ai tifosi della MotoGP sulle tribune e a chi li seguiva da casa un’autentica gara impossibile da dimenticare, dal primo all’ultimo giro. Sorpassi, contro sorpassi, entrate al limite del regolamento, staccate al limite, anche un tamponamento per fortuna senza conseguenze tra Lorenzo e Rossi, se si fossero toccate le gomme invece che come è successo le carene, le conseguenze sarebbero state drammatiche, vista la velocità in cui si trovavano. A dare spettacolo in pista sono stati in particolare gli otto piloti che si sono resi protagonisti di un vero e proprio combattimento, Marquez su Honda, Dovizioso e Lorenzo su Ducati, Rossi e Vinales su Yamaha, Rins sulla Suzuki, Crutchlow su Honda Cecchinello e Zarco sempre su Yamaha. Una gara furiosa, continui sorpassi, l’incertezza di chi si fosse trovato in testa in un giro, piuttosto che in un altro. Tutti potevano e volevano vincere e nessuno si tirava indietro, tirando i freni o mollando anche solo un millimetro.

Ci si poteva aspettare la terza vittoria consecutiva di Lorenzo su Ducati, dopo le due tra Italia e la sua Catalogna, ma l’incertezza delle corse lo ha portato in fondo al gruppetto degli otto combattenti, comunque a tratti in testa, coinvolto in duelli testa a testa ma ieri la moto non ha assecondato fino in fondo le sue esigenze di guida, e anche la scelta delle gomme. Questa pista è una delle preferite di Valentino Rossi, in cui ci ha vinto ben dieci volte in carriera, una delle pochissime piste in cui ha fatto podio nella sfortunata avventura con la Ducati. Anche ieri era ben avviato ad un ottimo risultato, la Yamaha anche se non ha risolto del tutto i problemi su questa pista ne ha fatti vedere meno, dopo la battaglia iniziale ha cercato di difendere la posizione ma l’entrata di Dovizioso a pochi giri dalla fine e la conseguente escursione fuori pista lo hanno buttato giù dal podio, entrata al limite che ha rovinato in parte la gara di Dovizioso, andando lungo e perdendo il podio e quello che di buono aveva fatto fino a quel momento. Sorpasso, quello di Dovi su Rossi che non ha evitato polemiche e un botta e risposta tra i due a fine gara.

Crutchlow e Zarco erano nel trenino degli otto protagonisti ma hanno partecipato in parte allo spettacolo, stando un pochino in disparte, forse per la non perfezione delle due moto e hanno cercato di evitare cadute e portare a casa la moto sana e punti nella classifica. Sicuramente spettatori non paganti degli innumerevoli sorpassi e contatti senza esclusione di colpi che sono avvenuti davanti a loro.

Alla fine a guadagnare dei vari contatti è Marquez che, salvatosi da una possibile caduta dopo il contatto con Rins, ha approfittato degli ultimi giri per allungare e andare a vincere una gara in un circuito in cui non si è mai trovato a suo agio, ma ieri ha recuperato e con gli interessi, allungando anche in classifica sui diretti inseguitori. Con lui sul podio, conquistato per il contatto Rossi-Dovizioso, Rins che con questo risultato da un ottimo segnale e un senso al rinnovo del contratto con la Suzuki e tiene lontano il compagno di Team Iannone, lontano e in difficoltà e Vinales che centra un ottimo podio dopo un periodo di difficoltà, tra problemi di setting, problemi con i tecnici e il problema, se vogliamo chiamarlo cosi, della presenza di un compagno di squadra importante come Rossi.

Speriamo che gare così nella MotoGP ce ne saranno tante, per i piloti, per i tifosi e per gli appassionati, che meritano di godere di tutto questo. Di certo tanti sorpassi tutti nella stessa gara non si ricordavano da un po’. Al di là del tifo sono tutti da applaudire per ciò che regalano in sella a bolidi che superano i 300 km/h su due ruote e il limite di errore è minimo.

Ora il mondiale MotoGP si sposta in Germania, sul circuito del Sachsenring, prima delle tre settimane di sosta. Vedremo se sarà ancora Marquez ad avere la meglio o Rossi vincerà la sua prima gara della stagione, oppure una delle Ducati, o anche una sorpresa, sempre piacevole. Comunque vada speriamo che sia un ennesimo spettacolo, senza esclusione di colpi, naturalmente non pericolosi e nel limite delle regole e di sorpassi.

La Redazione
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