Atletica

Eleonora Giorgi, storia di una piccola grande ragazza

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Braccia al cielo, due tricolori sulle spalle e un sorriso spalancato; nonostante l’ immensa fatica di una 50 Km di marcia, svoltasi in condizioni quasi impossibili. Con questa immagine ci ha fatto gioire, nella notte tra il 28 e il 29 Settembre, Eleonora Giorgi bronzo mondiale a Doha. Una medaglia preziosa e voluta con tutto il cuore. La prima per lei e la prima per l’Italia a questi mondiali e come si intuisce nelle dichiarazioni post gara la soddisfazione è enorme:

“ E’ la prima medaglia italiana in questi Mondiali e la prima anche per me. Sono contenta e fiera di averla conquistata con la maglia della Nazionale. Per me questa medaglia ha un valore inestimabile, è qualcosa di grande, al termine di una stagione magica. La dedico a me stessa, per aver tenuto duro e aver creduto in questo sogno senza mai arrendermi. “

Eleonora già prima della gara ci sperava, voleva la medaglia e sapeva di avere una grandissima occasione per centrare un risultato storico. Sempre nel pre gara però le preoccupazioni non mancavano, soprattutto per le condizioni disumane in cui si sarebbe disputata la gara. Ovvero, in piena notte e con una temperatura superiore ai 40 gradi; insomma in tutt’altro che condizioni abituali e favorevoli. Ma nonostante ciò, la voglia di riscatto e l’amore per questa disciplina hanno superato queste preoccupazioni. Trasformando il tutto solo in ostacoli da superare, ma che non avrebbero mai potuto impedire la realizzazione del suo sogno. Un sogno, che in fase di preparazione, l’ha addirittura spinta a cambiare la sua routine giornaliera. Si proprio così, infatti come ha dichiarato la stessa Eleonora, dormiva di giorno e viveva di notte per abituarsi al meglio, per quanto fosse possibile, alle condizioni di gara che avrebbe dovuto affrontare in Qatar. Tutto ciò a dimostrare la cura per ogni minimo particolare, per esser pronta a qualsiasi evenienza. Perché si sa le gare si vincono non solo gareggiando, ma controllando anche questi piccoli dettagli.

Insomma uno svolgimento di una 50 km, quasi da film. Un film la cui protagonista è Eleonora Giorgi, ma stavolta non la nota attrice, regista, show girl e sex- symbol degli anni Settanta e Ottanta. Più volte infatti, la stessa Eleonora, ha dichiarato di esser stata confusa con l’attrice Romana:

“ Piacere mi chiamo Eleonora Giorgi. Sì, lo so, come l’attrice. Ma ho scelto la marcia anche perché non me lo chiedano più “.

Ebbene si, obbiettivo centrato. Dopo questo straordinario risultato infatti l’Italia, non si ricorderà solo più dell’attrice, ma anche o soprattutto di colei che ha portato una medaglia mondiale all’atletica azzurra. Tutto ciò ci fa capire anche, chi è davvero Eleonora Giorgi. Il classico esempio di perseveranza e dedizione, di atleta con talento ma costruitasi nel tempo. La marcia non è un qualcosa che si impara dall’oggi al domani, ma è un gesto che necessita allenamento ed abitudine nel farlo. Ed ancora più difficile nel caso in cui l’atleta non nasca marciatrice, ma debba diventarlo nel tempo. Questo è il caso della Giorgi, che si affaccia a questa disciplina solo nel 2011 e inizialmente non con poche difficoltà. Addirittura il suo allenatore più volte la invitava a desistere con un: “ Ele, lascia perdere “. Parole che però passavano da un orecchio e uscivano dall’altro. Perché Eleonora, da buona lombarda qual è, ha la testa dura e non ha nessuna voglia di mollare. Una ragazza anche molto intelligente, con addirittura 2 lauree in economia alla Bocconi e un master in Sport Management alla Bicocca. Studio che non ha mai abbandonato neanche durante l’attività agonistica e che le sarà utilissimo per il suo futuro. Infatti dopo la vita da atleta, come ha più volte dichiarato, Eleonora vorrebbe dedicarsi proprio al campo dello Sport Management. Insomma una minuta ragazza, di 51 kg e 163 cm, in cui vive una grande donna, che ha dato una gioia immensa all’atletica azzurra.

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Simone Caravano
Simone Caravano 22 anni, laureato in Scienze delle Comunicazioni presso l'università degli studi di Pavia. Attualmente studente della laurea magistrale in giornalismo dell'università di Genova. Credo che lo sport sia un mondo tutto da scoprire e da raccontare, perché offre storie uniche ed emozionanti. Allora quale modo migliore esiste per fare ciò, se non attraverso la scrittura.

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