Atletica

Fabrizio Donato, quando l’età non conta

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Agli European Championships 2018, il salto triplo, ha visto scendere in pedana anche il 42enne Fabrizio Donato. L’azzurro, medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Londra, nel 2012, si è presentato a Berlino per dare il massimo di sé e per dimostrare che l’età non deve rappresentare un blocco mentale. Poi, sappiamo tutti come è andata a finire: si piazza ventesimo su ventiquattro con un 16.15m, che non basta per entrare in finale. Ma chi lo segue sui suoi profili social ha visto quanto si sia impegnato ogni giorno per preparare al meglio questa stagione.

Donato, ventotto titoli italiani in carriera, non decide certo di appendere le scarpe al chiodo dopo l’Europeo di Berlino, anzi, nelle varie interviste conferma di continuare a coltivare il sogno di Tokyo 2020. L’Olimpiade giapponese, la sesta per il triplista azzurro, significherebbe raggiungere un traguardo per entrare nella storia. Qualcuno si chiede se ha qualche segreto, ma noi siamo sicuri che non ce ne sono. L’amore e la passione per l’atletica sono tutto per Fabrizio. E’ sempre in cerca di nuovi stimoli, soprattutto nella preparazione. Certo, l’età si fa sentire e gli toglie competività ma lui non molla, mai.

 

Da un anno è anche protagonista di una nuova avventura. Per gli appassionati dei videogiochi possiamo dire che Donato, ha partecipato agli Europei di Berlino in modalità allenatore-giocatore. Dal Golden Gala 2017 allena e segue dagli spalti Andrew Howe, che è tornato ad alti livelli con una gran voglia di stupire. E allora gli facciamo il più grande in bocca al lupo, sia nella speranza di vederlo con la maglia azzurra a Tokyo, sia di vincere il più possibile da coach.

A cura di Marco D’Onorio (Twitter@Laemmedimarco)

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Marco D'Onorio
“Lo sport avrà tanti difetti, ma a differenza della vita nello sport non basta sembrare, bisogna essere" (G. Mura). Fondatore di Vita Sportiva.

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