Freccette

Freccette: Stand up if you love the darts

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Dal processo “Foot Anakin” al successo televisivo. L’ascesa vistosa di un prodotto che funziona

Una sferzante ironia, un ficcante umorismo che non scade con il passare dei minuti, con il genio di Mel Brooks a fare da collante. Era il 1974, e nelle sale cinematografiche usciva “Frankenstein Junior”, capolavoro del sopracitato regista – ma non solo – americano. Film che ha segnato un’epoca, che ha impazzato ai botteghini ottenendo 2 candidature a Premi Oscar e 2 candidature a Golden Globes. Tranquilli, non sono qui per disquisire di cinema – anche se mi piacerebbe farlo – bensì per fotografare negli occhi dei lettori una scena iconica. Nel mezzo del film, Frederick Frankestein, Gene Wilder e l’ispettore Kemp danno vita ad una partita di freccette che resterà nella leggenda. E’ quello, probabilmente, il battesimo di fuoco a livello mondiale, sdoganando uno sport fino ad allora popolare sono nella nazione che lo aveva lanciato, l’Inghilterra. Le freccette in tv furono trasmesse sin dagli anni ’30 grazie alla BBC, la quale aumentò la copertura e l’interesse a partire dagli anni ’70. Iniziano le prime trasmissioni oltremanica, i primi bersagli che ornano le stanze dei ragazzi, i pub che si riempiono a suon di birra e darts. Si rafforza lo status di sport del popolo, mascherato da passatempo. Insomma, insieme al suono delle stecche che colpiscono palline, nei locali si lanciano freccette di vario tipo. Negli anni ’80, ITV e BBC propongono al pubblico del piccolo schermo importanti tornei, ma l’interesse verso questa disciplina scema fino a non venir considerata più nei palinsesti. Uno scossone deciso arriva nel 1992, quando venne creata la World Darts Council (WDA) – attuale PDC, Professional Darts Corporation – con le freccette che tornano ad essere argomento di discussione scalando posizioni nell’interesse generale. Il tuffo nell’era moderna avviene con l’avvento della TV satellitare nel 1994; Sky acquista i diritti del World Championships e del World Matchplay, aumentando la copertura di anno in anno. A fine millennio, in TV si potevano osservare molteplici tornei; dalla Premier League, ai Major come lo UK Open. Gli ultimi anni sono storia, con le freccette che sono arrivate in ogni nazione, in ogni piattaforma, ed anche nelle case di tanti italiani.

L’aneddoto “Foot Anakin”, e le associazioni presenti

Della storia televisiva abbiamo già ampiamente parlato, adesso è giusto rispolverare, brevemente, un aneddoto che segna l’avvio della leggenda Darts in Inghilterra. Le prime tracce di questo gioco risalgono al 1300, ma fu il 1908 ed il processo “Foot Anakin” a dare il là alla svolta. Il signor Foot Anakin, gestore di un pub inglese nel distretto metropolitano di Leeds, organizzò nel suo locale un gioco chiamato “Darts”. Questo gioco, considerato d’azzardo, gli costò la chiamata davanti ai giudici, tra una folla ansiosa di sapere il responso. Il signor Foot arrivò in aula con un bersaglio senza tripli e senza anello esterno del bull, e la corte gli concesse il permesso di appenderlo in aula per dimostrare che ci volesse abilità e non fortuna nel colpire un settore per ben tre volte di fila. Lui riuscì a centrare lo spicchio del 20 in tutti e tre i lanci, ed invitò il collegio giudicante a fare lo stesso. Nemmeno a dirlo, tutti fallirono miseramente e, sbigottiti, gli chiesero di fare altri tre lanci. Risultato? Altre tre freccette nel settore del 20. A quel punto il giudice tuonò: “questo non è un gioco d’azzardo”, e l’accusa cadde. Dagli albori ad oggi, con il mondo Darts che presenta ben due associazioni distinte: la BDO, e la PDC (ex WDC, come scritto poc’anzi). Vi risparmio la turbolenta storia dietro questa netta divisione, e vengo al dunque, al nocciolo della questione. Tutti i più grandi giocatori gravitano intorno alla PDC, la quale mette in palio palcoscenici professionistici, e prize money nettamente più elevati rispetto alla BDO – nel 2014, quest’ultima non ha superato il mezzo milione, la PDC ha messo sul piatto 11 milioni.

Tipi di bersaglio, come si gioca a freccette

Anche qui, sarò molto breve. Ci sono tante varianti parallele, ma il gioco classico delle freccette è il 501. Si parte da questo punteggio, e si accumulano punti per arrivare il prima possibile a zero. Il bersaglio è dotato di doppie, triple – delineati con il coloro rosso o verde – di un bull centrale, che vale 50, e di un anello esterno che vale 25. Ci sono vari settori, che vanno dall’1 al 20. Con le doppie o triple avrai un punteggio pari al valore del settore moltiplicato per due o per tre – 20 x 3, ad esempio. La chiusura finale per vincere un leg – un gioco – si fa sempre in doppia. La distanza di tiro deve essere posta a 237 centimetri dalla proiezione a terra del bersaglio, e si può giocare con freccette in punta d’acciaio – steel Darts – o in punta di plastica – soft Darts, cioè i classici bersagli elettronici che potete trovare nei pub.

Che dire, siete pronti per entrare ufficialmente nel mondo delle freccette e godervi le gesta dei migliori al mondo. Ma di loro parleremo, accuratamente, nelle prossime puntate. Nel frattempo, stand up if you love the darts!

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Simone Cappelli
Ascoli Piceno, Classe 98. Su Vita Sportiva per parlare di freccette, e non solo.

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