Nuoto

Il nuoto italiano: una crescita costante verso il successo

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Il movimento natatorio italiano, negli ultimi tre europei ovvero quello disputato a Berlino nel 2014, quello di Londra del 2016 e quello delle ultime settimane a Glasgow, si dimostra sempre più in continua ascesa.

Merito di una organizzazione che ha continuato nello sviluppo di questo importante sport, ma soprattutto di atleti che con determinazione, sacrificio, voglia di arrivare a livelli importanti hanno fruttato il lavoro dei loro tecnici e lo hanno ripagato con prestazioni notevoli, eccezionali.

A partire da Simona Quadarella per arrivare fino a Linda Cerruti, autrice di uno splendido europeo nel nuoto sincronizzato , passando per Piero Codia, Margherita Panziera, Federico Burdisso, il redivivo ad alti livelli Fabio Scozzoli e tanti altri ragazzi nei tuffi e nel nuoto di fondo che in questi giorni ci hanno fatto sognare ad occhi aperti.

Si sono dimostrati ben allenati, pronti a varie “battaglie” sportive e il medagliere finale sorride a noi spettatori delle loro gesta.

A differenza delle precedenti edizioni, per ora torniamo a casa con un bottino maggiore di medaglie, ben 35 che potrebbero aumentare ulteriormente, divise in 6 ori, 12 argenti e 17 bronzi. Un continuo progresso, una crescita costante rispetto alle 23 e alle 32 medaglie colte negli Europei del 2014 e del 2016, rispettivamente a Berlino e a Londra.

Il nuoto italiano meriterebbe non solo attraverso questi successi e quindi questo eco mediatico europeo e mondiale ma anche nel quotidiano una maggiore rilevanza, un maggior pubblico di spettatori e di addetti a lavori, una spinta data da noi appassionati e un aumento degli atleti che si avvicinano e praticano questo sport.

Avviciniamoci nel quotidiano, restiamo informati, facciamo diventare il nuoto uno sport non solo da grandi eventi, uno sport sostenuto continuamente. Questo meritano gli sforzi dei nostri ragazzi, alcuni molto giovani, altri che sono giunti alla maturazione sportiva più in là con l’età, tutti però capaci di regalarci gioie alla fine di brevi gare, cariche di tensione e adrenalina.

Negli occhi ci rimangono le ultime imprese, i tre ori conquistati nell’ultima giornata di gare in vasca:

Simona Quadarella, dopo essersi imposta negli 800 e nei 1500 metri stile libero, conquista l’oro anche nei 400 davanti alla magiara Kesely e alla britannica Hibbot chiudendo con il tempo di 4’03”35. Alla fine della gara l’atleta diciannovenne dell’Aniene afferma:

“Ci ho sperato, mi sembra incredibile…Sapevo di fare bene e di essere più forte delle altre, però…So che posso fare bene, ma posso fare ancora meglio.”

E noi ci crediamo Simona, continua a stupirci.

Margherita Panziera, aspettava come da lei dichiarato questa gara da mesi. La trevigiana classe 1995, che si allena con l’Aniene Roma e deteneva il record italiano in 2’07”16, grazie ad una prestazione stratosferica coglie l’oro nei 200 dorso e al contempo il nuovo record italiano e dei campionati con il tempo di 2’06″18. Dietro di lei la russa Ustinova e l’ungherese Burian. A conferma del suo processo di crescita post-gara la Panziera afferma:

“Sono contentissima. Gestire l’emozione non è sempre stato il mio forte, ma quest’anno ho imparato a stare calma e si vedono i risultati. La testa fa tutto.”

A dimostrazione che la crescita non è solo fisica, ma deve passare attraverso una maturazione mentale.

Piero Codia invece è l’emblema dell’impresa sportiva. Nella finale europea dei 100 farfalla, stile con il quale il nuoto maschile italiano non ha mai avuto una grande confidenza, stampa un tempo record, un 50”64 che gli vale il record italiano e l’ottavo tempo di sempre. L’atleta giuliano dell’89, batte il francese Metella e il britannico James Guy, rispettivamente secondo e terzo. A fine gara esplode di gioia:

“Questo tempo non me lo aspettavo…non mi sentivo in forma come a Budapest. E invece ho migliorato di quasi mezzo secondo. Devo ringraziare il mio allenatore che ci crede più di me.”

Verrebbe da dire che d’ora in poi Piero ci deve credere molto di più, visto che le sue capacità sono sotto gli occhi di tutti.

Tre atleti, tre storie diverse che rappresentano tutt’ora il nuoto italiano. Senza dimenticare tutte le nostre altre medaglie, colte da altri atleti straordinari con storie di sacrifici e di successi.

Un esempio per seguire sempre di più questo magnifico sport.

 

 

 

 

 

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Riccardo Pinton
Studente universitario, appassionato di sport sin dalla tenera età.  Mi piace raccontare storie di successi, storie di rinascita. I focus principali che porto avanti sono sugli sport che da sempre mi accompagnano quotidianamente: calcio, ciclismo, e tennis. Senza dimenticare uno sguardo sulle arti marziali, praticate per lungo tempo.

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