Tennis

Il pagellone di Montecarlo. Spicca il principe Fabio Fognini

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La domenica di Pasqua ha regalato grandi emozioni per gli italiani appassionati di tennis, perchè Fabio Fognini ha scritto una pagina importante di questo sport. Per la prima volta in carriera ha conquistato un trofeo prestigioso come il torneo di Montecarlo, eliminando durante il suo cammino tennisti del calibro di Zverev e Nadal, rispettivamente numeri tre e due del ranking. Tutto questo davanti alla moglie Flavia Pennetta e Pietrangeli che era l’ultimo italiano esattamente 51 anni fa a trionfare sulla terra del Principato. Tanta emozione per lui come del resto per gli altri atleti italiani, su tutti Cecchinato, sfortunato ad uscire contro un avversario alla portato e Sonego che raggiunge i quarti di finale, eliminato proprio dall’altro finalista. Per lui un torneo di spessore e che decreta un nuovo record personale. Deludono invece un po a sorpresa i big, su tutti il re Rafael Nadal.

Adesso analizziamo singolarmente gli atleti di spicco in questo torneo di Montecarlo.

Rafael Nadal: difficile giudicare un alieno della terra rossa e un autentico principe qui a Montecarlo. Di certo, il suo Masters 1000 non sarà ricordato negli annali. Già contro Pella si era visto un Rafa impreciso e scarico, impressioni poi confermate contro Fognini. Ci si aspetta sicuramente di più da lui nelle prossime occasioni, ma preferiamo evitare di dare un voto ad un signore che ha in bacheca 17 Slam e 11 titoli nel Principato. NON GIUDICABILE

Novak Djokovic: al contrario del suo collega spagnolo, il numero uno del mondo non ha ancora smaltito le scorie del successo all’Australian Open. Tre appuntamenti di rilevante importanza, tre insuccessi. Infatti dopo i crolli a Miami e all’Indian Wells, anche a Montecarlo Djokovic è sembrato lontano parente di quello ammirato tra il 2018 e l’inizio 2019. Il serbo è apparso poco concentrato e scarico mentalmente. Dopo aver superato a fatica Kohlschreiber, più per demeriti del tedesco che per suoi meriti, è letteralmente crollato con un Medvedev non del tutto irresistibile. IRRICONOSCIBILE. VOTO 3

Danil Medvedev: il giovane russo di belle speranze sicuramente non arrivava a Montecarlo con i favori del pronostico. Un giocatore dal sicuro avvenire ma poco adatto al logorante gioco dei campi in terra battuta. E pure l’enfant prodige del tennis sovietico ha giocato ad altissimi livelli per tutta la settimana. La ciliegina sulla torta è arrivata con la vittoria su Djokovic ai quarti, che li ha permesso di raggiungere la prima semifinale di un mille in carriera. Mezzo voto in meno per la bruttissima semifinale contro Lajovic, cliente ostico ma sicuramente alla portata del russo. Avanti 5-1 nel primo set, Medvedev è piombato in un buco nero permettendo al suo avversario di ottenere un parziale di 12 giochi a 1 e volare così in finale. OSSERVATO SPECIALE. VOTO 9-

Lorenzo Sonego: al pari di Fabio Fognini, il tennis italiano è ugualmente soddisfatto del Masters 1000 di Montecarlo disputato da questo ragazzone torinese, appena 24enne ma con una tenacia non comune. Arrivato sui campi del Country Club dalle qualificazioni, molto probabilmente neanche Sonny si aspettava di arrivare fino ai quarti di finale. Vittoria nel derby contro Seppi, poi l’exploit contro il numero 12 Khachanov e infine il successo su Norrie. Il torinese esprime un tennis solido e potente, con un ottimo servizio e buoni spostamenti. Sugli spalti tantissimi italiani ad incitarlo. Peccato per l’appuntamento fallito ai quarti di finale, dove ha perso con Lajovic un match giocato molto bene, ma dove è mancata l’esperienza che sicuramente acquisirà con il tempo. BELLA SPERANZA. VOTO: 9 e mezzo.

Kei Nishikori: al pari di tutti gli altri top player di questo sport, l’appuntamento di Montecarlo è stato fallito inesorabilmente anche da Nishikori. Il nipponico, complici anche gli infortuni dell’ultimo periodo, nell’unica partita disputata nel Principato è stato disastroso. Dopo il bye del primo turno, è letteralmente crollato sotto i colpi di Pierre-Hugues Herbert, padrone di casa e ottimo giocatore, ma non un big sulla terra battuta. Sicuramente ci si aspettava di più dal finalista dello scorso anno, che però ha già colorato in rosso sul calendario gli impegni clou di Madrid, Roma e Parigi per rilanciare la sua stagione. SCARICO. VOTO 4 e mezzo.

Dominic Thiem : è stato eliminato dal futuro finalista e sorpresa Lajovic ma forte della vittoria all’Indian Wells era tra i favoriti a scomodare dal trono Nadal.  Invece quello che ha mostrato Dominic a Montecarlo è la copia sbiadita del suo talento, complici i tanti errori e incostanza di rendimento. Può fare molto di più e ritrovare lo smalto giusto per affrontare altri impegni su terra prima del Grande Slam di Parigi, in cui l’anno scorso arrivò in finale. LENTO. VOTO 3.

Alexander Zverev : vince la sfida contro il giovane Aliassime, futuro rivale. Già dal match contro il canadese , il tedesco numero tre del ranking aveva avvertito un certo nervosismo per gli errori commessi. Contro un super Fognini arriva l’eliminazione per un ragazzo che ha tanto talento ma spesso non riesce ad esprimersi . Tradisce le attese nonostante abbia gioco e personalità. Deve crescere in alcune occasioni e non mostrarsi superiore per la posizione di classifica, rischia di bruciarsi. SCIALBO. VOTO 4.

Dusan Lajovic: prima finale in un Masters1000 ed autentica sorpresa di questo torneo. Il serbo meriterebbe un dieci per la sua costanza e forza mostrata in campo, ma il suo voto è 9 per l’atteggiamento mostrato in finale, troppo prevedibile. Poteva regalarsi un ultimo sforzo. Aldilà della finale persa contro Fognini, il serbo ha mostrato una solidità di gioco eliminando Medvedev, Thiem e Goffin. Una sorpresa e un risultato storico che ci auguriamo per lui si possa ripetere. AUDACE. VOTO 9.

Fabio Fognini : la lode è per la sua rinascita e il sapersi rialzare nel momento più buio della sua carriera. Ad un passo dall’ennesima debacle contro Rublev al primo turno, ha reagito come un leone mostrando gli artigli addirittura contro il numero tre del mondo e nientemeno contro il re della terra, Rafael Nadal. In finale, le gambe non hanno tremato e si è regalato il primo Masters1000. Dopo 51 anni dal trionfo di Pietrangeli. Speriamo di vederlo sempre così. FANTASTICO. VOTO 10 e Lode.

Marco Cecchinato: la sufficienza per l’impegno, perché poteva dare di più e ci piace pensare che la sconfitta sia stata frutto di una giornata storta. Marco ha dato tutto contro lo svizzero Wawrinka sotto di un set e capace di rimontarlo solo come i grandi sanno fare. Quella vittoria doveva rivitalizzarlo invece contro l’abbordabile avversario Pella è caduto nella trappola dell’errore di troppo. IMPRECISO. VOTO 6 e mezzo.

Marin Cilic: il tennista è uscito dopo 3 set contro Pella ai sedicesimi. Non era in forma oppure l’argentino era in uno stato di grazia visto che ha eliminato Cecchinato e giocato un buon match contro Nadal? Nel dubbio rispondiamo con tutte e due le opzioni ma si è notato un croato non all’altezza del suo tennis. INCONCLUDENTE. VOTO 5.

La Redazione
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