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L’InterViSta: dietro le quinte degli eSports con la FVPA

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In un nuovo appuntamento con “L’interViSta” abbiamo il piacere di ospitare la FVPA, portale storico (primo in Italia) del Pro Club, modalità del videogioco di calcio FIFA. In particolare parleremo con Danilo Pipino, admin in FVPA. Per noi di Vita Sportiva rappresenta il primo contatto con il mondo degli eSports, un settore in notevole crescita. Ma andiamo ora a scoprire nel dettaglio la loro realtà.

Cosa è la FVPA e qual è il ruolo che occupa?

Rispondiamo a questa domanda citando la frase presente su tutti i nostri canali: “La FVPA nasce con l’obiettivo di riunire il più alto numero possibile di giocatori virtuali italiani su FIFA con l’intento di organizzare campionati e tornei nazionali. In più rappresenta i giocatori nei rapporti con l’Europa e il Mondo”.
Crediamo riassuma perfettamente cosa sia la FVPA, ovvero la passione verso una particolare modalità del gioco della EA Sports, il Pro Club, che accomuna migliaia di utenti che si sono iscritti alla nostra “federazione”.
Il tutto nasce dall’idea di un ragazzo italiano, che poi ha trovato grande riscontro anche in altre nazioni.
Dal 15 Ottobre 2010, data di nascita di FVPA, organizziamo principalmente tornei di Pro Club per PS4, Xbox One e PC. Abbiamo Campionati che vanno dalla A alla D, coppe nazionali e oltre 120 club in tutte le sezioni. E ci piace pensare che possiamo ancora crescere tanto.
Inoltre facciamo parte di una organizzazione internazionale, chiamata iFVPA, con la quale organizziamo tornei internazionali per club (Champions League ed Europa league) e abbiamo addirittura una rappresentativa nazionale che sfida le altre rapresentative, sia a livello Europeo (Campionato Europeo) che mondiale (Coppa del Mondo).

Cos’è la modalità Pro Club?

Pro Club è una particolare modalità della più famosa simulazione di calcio della EA Sports, che prevede la possibilità di giocare partite multiplayer 11 contro 11. Grazie all’esperienza acquisita e alla passione che ci lega al mondo videoludico, nel futuro, consideriamo la possibilità di espanderci in altre modalità di gioco. Visto la crescita del sito che conta oltre 6000 utenti, ai quali non richiediamo soldi per partecipare. Inoltre il sito è supportato dalle presenza su diverse piattaforme Social: Twitter, Facebook, YouTube, Discord e Twitch.

 

Ora passiamo ad intevistare Danilo Pipino, uno dei responsabili di FVPA.

 

Qual è il tuo primo ricordo con i videogiochi?

Sin da piccolissimo ho avuto la fortuna di possedere un PC all’avanguardia per i tempi (80286/80386) e la mia prima console è stata la NES. Per PC ricordo ancora “Sensible Soccer” e quante tastiere mi costrinse a cambiare a causa dei danni alla barra spaziatrice!

Oltre alla forte passione per questo mondo, cosa ti ha spinto a dedicarti a pieno ai videogiochi, FIFA in particolare, con la tua federazione?

Non sono mai stato un videogiocatore accanito. Diciamo che mi sono avvicinato a questo mondo a causa della distanza dall’Italia per motivi di lavoro. Il poter stare in un gruppo e sentirsi ancora in Italia è stato il motivo principale per cui mi sono dedicato al mondo dei videogiochi e FIFA in particolare con la federazione.

Qual è l’attuale situazione professionistica degli eSports in Italia?

Credo che l’Italia non sia cosí indietro rispetto ad altri Paesi. È anche vero che in nazioni come l’Inghilterra è già presente un Campionato molto seguito come la ePremier League. In Italia abbiamo ancora un po’ di strada da fare e il tutto dipende dalla serietà dei giocatori Italiani. Negli sport reali, gli atleti si preparano e dedicano la loro vita a migliorarsi e inseguire il proprio sogno. Credo che non possiamo pretendere che gli eSports vengano presi sul serio finché gli stessi giocatori non prendano questa attività seriamente e “professionalmente”.

Alcune società italiane ingaggiano veri e propri player come rappresentanti virtuali del loro team in tornei ufficiali. Cosa vuoi dire ai ragazzi che hanno il sogno di far diventare quest’hobby in un vero e proprio lavoro?

Gli eSports non sono solo un hobby. Il mio consiglio pertanto è di comprendere bene se è realmente una passione e se si è disposti ad investire il proprio tempo per un “gioco” con la speranza che si trasformi in futuro in un lavoro vero e proprio. Inoltre bisogna crederci fino in fondo ma non essere ingenui. Purtroppo, attualmente, i giocatori vengono bombardati da proposte di entrare a far parte di multigaming. Le multigaming possono offrire visibilitá, ma allo stesso tempo è importante comprendere effettivamente cosa offrono. Se un giocatore è davvero forte, oggi dà più visibilità aprire un canale YouTube offrendo consigli ai propri followers.

Gli eSports saranno tra le discipline presenti a Tokyo2020. Cosa rispondi a tutte quelle persone che evidenziano la futilità dei videogiochi e sono contrarie all’inserimento degli eSports nelle Olimpiadi?

Non vedo quale sia il problema. Nessuno vuole rimpiazzare uno sport con la versione digitale. Le due cose sono diverse ed ovviamente richiedono abilità diverse. Se gli eSports saranno tra le discipline di Tokyo2020 è perché esiste un pubblico in continua crescita (le nuove generazioni).

Quali indicazioni dai a coloro che vogliono cominciare a seguire gli eSports?

La modalità di fruizione principale degli eSports è lo streaming. Le più importanti piattaforme di streaming disponibili sono Twitch, YouTube, Facebook Gaming, Mixer. 

Come vedi il mondo videoludico tra venti anni?

Un po’ difficile da immaginare fra venti anni. Venti anni è tanto tempo e il mondo videoludico è legato anche e soprattutto ai progressi tecnologici. Fra venti anni magari si giocherà soltanto con dispositivi per la realtà virtuale proprio come nel film “Ready Player One”. Chi può dirlo?

 

La redazione di Vita Sportiva ringrazia FVPA e Danilo per la disponibilità, augurando loro il meglio per il futuro.

Foto in evidenza: ©Gazzetta.it

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