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L’InterViSta: le MMA secondo Walter Pugliesi, il Kraken

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Oggi, a pochi giorni dal suo primo match fuori dall’Italia abbiamo raggiunto Walter Pugliesi, speranza italiana per il futuro delle MMA, per parlare di futuro, ambizioni e cambiamenti.

Partiamo dall’inizio, come ti sei avvicinato alle arti marziali miste e quando hai capito che avresti potuto diventare qualcuno in questa disciplina?

Non ho mai pensato di diventare qualcuno ma la speranza c’è sempre stata. Questo desiderio mi sprona ed è grazie ad esso che oggi faccio un uso incessante delle mie energie per arrivare in alto.

Fra qualche giorno ti vedremo protagonista ancora una volta nell’ottagono contro Zander, come ti stai preparando a questo appuntamento e cosa pensi del tuo avversario?

Zander è un fighter molto preparato, il suo curriculum e la sua preparazione parlano da sè (record 3-1 e cintura marrone di ju jitsu brasiliano, ndr). Nelle competizioni che affronta conquista sempre un posto nel podio e ha la sua peculiarità nel grappling, lo rispetto molto ma mi sono allenato al meglio per affrontarlo.

L’ultimo match che hai disputato contro Fusi ti ha visto sconfitto ai punti, questo risultato ha influito sulla preparazione per il match in programma il 13 di aprile?

Ha influito sicuramente sulla categoria di peso infatti ho deciso di combattere nei medi (84) e non nei welter (77) siccome il mio avversario più grosso l’ultima volta non è stato Fusi bensì il taglio del peso. A causa di alcune manovre gestite male ho subito una grave disidratazione combattendo tutto il match al 50% della mia condizione fisica ottimale e con dei forti crampi ai polpacci, non sto cercando scuse ma questa è la realtà dei fatti.

Di recente sei entrato in orbita Bellator, che differenze hai riscontrato rispetto alle precedenti organizzazioni con le quali hai combattuto? 

La differenza principale alla quale tengo molto è stata la borsa (compenso del match, ndr) superiore di quasi 6 volte ai match precedentemente fatti, ma un altro elemento importante è il pubblico molto numeroso e il nome della promotion che fa curriculum e da molta più visibilità.

Oltreoceano sono già approdati tre tuoi connazionali (Di Chirico, Pedersoli jr. e Vettori, ndr) cosa pensi che serva per riuscire a far il salto di qualità e per riuscire ad approdare in UFC? E quanto tempo pensi ti serva per raggiungerli?

Loro sono in UFC perchè qualcuno ha creduto che fosse il loro momento per essere là, sono contento per loro. C’è chi lo merita davvero e chi meno, significa che durerà poco ma non è il momento di polemizzare, purtroppo o per fortuna è uno sport dove le menzogne vengono fuori una volta in gabbia. Ad oggi non lo so quando approderò in UFC ma so che dipende soprattutto da me, quando sarà il mio momento significa che avrò fatto tutto giusto! 

Sappiamo che prima di intraprendere questo percorso nelle MMA la tua vita era molto complicata, possiamo dire che le MMA ti hanno in qualche modo “salvato”? Vuoi lanciare un messaggio a chi si avvicina a questa disciplina?

Ero il classico ragazzo senza ambizioni, con un passato e un presente difficile, senza educazione e con molta rabbia dentro che sfogavo nei modi più sbagliati, fra questi le sostanze stupefacenti con le quali ho avuto un rapporto che definirei autodistruttivo. Capito il problema mi attivai con una virtù che mi hanno tramandato i miei genitori, la forza di volontà di non arrendermi fino all’ ultimo e grazie a quella e alla mia nuova passione per le MMA trovai dei buoni appigli per uscire dal pozzo di m**** in cui ero finito: to be continued. Ragazzi mollate le porcherie se volete fare qualcosa di buono per voi stessi che sia con il lavoro, con la famiglia, con lo studio con le MMA, muay thai , boxe ecc. Fatelo e fatelo bene perché quello che state perdendo adesso lo rimpiangerete più avanti, quando il tempo sarà l’unica moneta con la quale non vorrete fare i conti quindi non sprecatelo! 

Tutta la redazione di Vita-sportiva.it ringrazia Walter per la disponibilità e il tempo dedicatoci, e rinnova i suoi più sinceri auguri per il proseguo della carriera di Walter, sperando di vederlo al più presto al di là dell’Oceano.

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Niccolò Frangipani

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