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Astri Nascenti nel Rugby – Marcus Smith, l’erede naturale di Owen Farrell

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Gli inizi

Era l’estate del 2017, durante un Premiership Rugby Sevens Series, la competizione a sette che le squadre di Premiership organizzano in Luglio e Agosto. Un ragazzetto di 18 anni creava scompiglio tra le difese avversarie con dei numeri fuori dal comune, il suo nome era Marcus Smith. 

Nato nelle Filippine, da padre inglese e madre filippina. Il primo contatto con il rugby è arrivato a sette anni, quando la famiglia si è trasferita a Singapore, dove la palla ovale ha un seguito ben più alto.

Tornato in terra britannica otto anni fa insieme a tutta la famiglia, Smith frequenta il Brighton College. Militando nella squadra di rugby della scuola, di cui poi, sarebbe diventato anche capitano.

L’incontro con Eddie Jones e il debutto

Nel frattempo, Smith si diletta anche nel cricket e nel calcio. Farà provini sia per il Tottenham che per il Brighton, ma il talento per la palla ovale ha decisamente la meglio.Eddie Jones (all’epoca allenatore del Giappone) giunto dalle parti di Brighton, dove il Giappone veniva ospitato in occasione della Rugby World Cup 2015, presenziò al match tra Brighton College e Sussex, notando Smith già in quell’occasione.

Marcus Smith fa il suo debutto con gli Harlequins nel match dello stesso anno contro i London Irish, divenendo il secondo giocatore a scendere in campo nella Premiership inglese. Sin da subito impone ritmi di gioco come un vero e proprio dominatore del campo. Nick Evans, suo allenatore agli Harlequins, ha detto: “Quello che piace ai compagni di Marcus Smith è che non ha nessun tipo di riguardo, quando si trova sul campo da gioco, nei confronti dei colleghi. Urla e direziona gli avanti attraverso le fasi di gioco senza alcuna remora. E’ un giocatore solido mentalmente, è in grado di azzerare gli errori non ripetendo lo stesso due volte consecutive. Una delle migliori doti di un giocatore, specie in un ruolo chiave”.

In Marcus Smith, Eddie Jones vede un giocatore che in prospettiva potrebbe essere uno dei protagonisti internazionali, qualcuno capace di rompere gli schemi grazie ad una innata comprensione del gioco, che gli consente di sfuggire parzialmente alle logiche del rugby strutturato di oggi.

 

 

Le sue convocazioni con la nazionale inglese non sono solo un giusto riconoscimento a un’eccellente generazione di giovani inglesi che si affacciano sul palcoscenico del rugby che conta, ma anche un modo di alzare la competizione per le ventitré maglie della nazionale.

Marcus Smith oggi

Oggi l’apertura degli Harlequins è senza ombra di dubbio un giocatore completo. Forte fisicamente e tatticamente dotato di un gioco al piede capace di sorprendere le difese avversarie e di un placcaggio efficace pur se poco tecnico. Nell’ultima stagione ha collezionato 20 presenze, segnando 5 mete e un totale di minuti giocati di ben 1387. Le sue statistiche in queste stagioni sono davvero impressionanti e stiamo parlando di un ragazzo di soli 21 anni.

 

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Giacomo Civino

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