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Osservati Speciali nel ciclismo – Nairo Quintana, un cambio d’aria per sfatare il tabù Tour de France

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“Osservati Speciali” sono tutti gli atleti che stanno per affrontare un bivio della loro carriera, tra chi vuole rimettersi in gioco per seguire nuovi obiettivi e chi cerca risposte definitive alle proprie perplessità.


Cinque mesi fa, prima che la stagione di ciclismo venisse stroncata per i motivi noti a tutti, Nairo Quintana si presentava così agli occhi del mondo. Con una nuova veste e come lo scalatore più in forma del momento.

Tutti gli appassionati di ciclismo ricorderanno quella tappa conclusiva della Parigi-Nizza 2020. Sia perché quello del 30enne colombiano è l’ultimo braccio alzato al traguardo almeno per i successivi tre mesi, ma allo stesso tempo perché un Nairo Quintana così esplosivo e spettacolare non lo si vedeva da tanto tempo. Merito in gran parte del trasferimento dalla Movistar all’Arkea-Samsic: dopo otto anni di permanenza nella formazione iberica, Quintana sembrava aver imboccato un vicolo cieco, subendo una notevole flessione delle proprie prestazioni. Il passaggio da una squadra World Tour ad una Professional poteva essere visto come un “declassamento”, in realtà invece si è rivelato un’occasione di riscatto. Il festeggiamento liberatorio all’arrivo in cima a La Colmiane è emblematico: sorriso a trentadue denti, il dito che mostra il nome del nuovo team e poi il pugno alzato. Vale più di un urlo liberatorio.

Da Nairo Quintana ci si aspetta sempre di più di quanto non possieda già nella sua bacheca. Il motivo è semplice: ci eravamo abituati troppo facilmente sei anni fa, quando da poco compiute le 24 primavere vinceva con una facilità disarmante il suo primo grande giro, dopo che nel 2013, alla sua seconda apparizione in una corsa da tre settimane, era giunto secondo a quattro minuti dal primo sigillo di Chris Froome al Tour de France. Tra chi credeva che di lì a poco quel gioiellino sudamericano avrebbe dato inizio ad una nuova era caratterizzata dal dominio di un solo uomo ovunque partecipasse, e il Giro d’Italia 2014 pareva la dimostrazione. Tra chi pensava che finalmente la Colombia avesse trovato il ciclista in grado di contrastare l’Europa intera nel ciclismo degli anni Duemila, dopo fior di scalatori in grado di ben figurare ad altissime quote, ma a cui mancava il quid per trionfare nella classifica generale (riferendosi principalmente a Rigoberto Uran). Ma l’errore più grosso fu commesso tra gli addetti ai lavori, che probabilmente si attendevano troppo dal colombiano per come aveva cominciato la carriera da professionista, finendo quasi per bruciare un talento dal potenziale sconfinato.

Il podio del Tour de France 2013. Da sinistra: Quintana, Froome e Joaquim Rodriguez. ©Twitter, Alfonso Gómez

Negli anni a seguire, complici anche gli errori di gestione del team e le pressioni esterne, il Condor è apparso un lontano parente in relazione a quello conosciuto anni prima, alternando momenti di lucidità – qualche successo nelle tappe di montagna – a fasi di vera e propria crisi in salita, rigido sui pedali e con lo sguardo perso. Dal punto di vista statistico, lo spartiacque è rappresentato da quel “maledetto” Giro d’Italia 2017 perso nella cronometro conclusiva a favore di Tom Dumoulin: fino a quel momento compreso lo scalatore colombiano aveva collezionato 6 podi in 9 partecipazioni ai grandi giri, nelle successive 5 apparizioni non è più rientrato in top-3 (quarto posto alla Vuelta 2019 come miglior piazzamento).

Tutti i piazzamenti di Nairo Quintana nella classifica generale del Tour de France

La “nuova vita” di Nairo Quintana all’Arkea-Samsic ricomincia proprio dal tentativo di spazzare via questa striscia negativa, puntando all-in sulla Grande Boucle. La grande differenza sta nella nuova formazione: concentrata su un intento comune, senza ambizioni proibitive, costruita e incentrata esclusivamente attorno a lui, dotata di nomi altisonanti per possedere una licenza Professional. Tre elementi di grande esperienza in questi eventi come Warren Barguil (vincitore della maglia a pois nel 2017), Winner Anacona (già compagno di squadra in Movistar) e Diego Rosa cercheranno di scortare il loro capitano verso il raggiungimento dell’unico grande obiettivo stagionale.

Purtroppo, il percorso del Condor verso la conquista del suo primo Tour de France, e l’eventuale completamento della Tripla Corona (assieme al Giro 2014 e la Vuelta 2016), non si mostra privo di impicci ancor prima di cominciare. Sicuramente la sospensione forzata delle corse proprio nel momento in cui aveva acquisito una condizione formidabile lo ha svantaggiato fortemente (come accaduto a Giacomo Nizzolo); inoltre l’infortunio al ginocchio destro occorso a luglio durante un allenamento, a causa del quale è stato costretto a ritirarsi in via precauzionale durante il Giro del Delfinato, non gli ha permesso di tornare ad esprimersi agli stessi livelli di inizio stagione. Ma non dev’essere motivo di scoraggiamento, anche altri diretti rivali si presentano ai nastri di partenza non al top della condizione. Ciò che più preme a lui, che coincide con la speranza di tutti gli appassionati di ciclismo, è che Nairo Quintana ritrovi quella crescita di settimana in settimana, di tappa in tappa, che lo ha contraddistinto nei suoi anni migliori. Niente più alti e bassi.

 

Immagine in evidenza: ©Twitter/CiclismoInternational

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Luca Montanari
Dimostrerò che lo sport è una lettura semplificata della realtà. Instagram: @lucamontanari_98 Twitter: @Luca_Monta_

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