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Tennis, un primo sguardo alla stagione 2019

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Come ormai da anni, la prima parte della stagione tennistica sul cemento oltreoceano, sia a livello maschile sia a livello femminile, si è conclusa in Florida con il torneo di Miami. Che cosa ci hanno detto quindi questi primi tre mesi di stagione? Cerchiamo di capirlo assieme, realizzando un’analisi particolare. Ovvero prima di tutto paragoniamo l’intera stagione ad un match del grande Slam. Ma un match di quelli faticosi che si risolvono all’ultimo punto dopo ore ed ore di gioco. Ecco già da questa ultima affermazione, possiamo ricavare una prima indicazione che questa prima parte di stagione ci ha dato. Infatti la stagione di quest’ anno sarà probabilmente una delle più equilibrate degli ultimi anni. Ovvero con continui ribaltamenti di fronte e senza un dominatore o una dominatrice incontrastato/a, proprio come in un lottatissimo match di 5 set . Non a caso i tre principali tornei di questo inizio( Australian Open, Indian Wells e Miami) sono stati vinti sia in campo maschile che femminile da protagonisti differenti. Nel settore femminile è stata incoronata Naomi Osaka regina d’Australia, mentre hanno trionfato ad Indian Wells e a Miami la giovanissima Bianca Andreescu e l’australiana Ashleigh Barty. Tra i maschi invece nel primo Slam della stagione ha trionfato Novak Djokovic, mentre negli altri due appuntamenti Dominic Thiem in California e Roger Federer in Florida. Tornando però alla metafora iniziale, questa prima parte di stagione è solo il primo dei cinque set che caratterizzano un match di un grande Slam. Allora chi avrà vinto questo primo set?

I PROMOSSI
Sicuramente troviamo tra i promossi al maschile i vincitori dei due tornei americani, ovvero Thiem e Federer, ma ci vorrei mettere anche Rafa Nadal. Ma andiamo con ordine e partiamo dal primo citato, l’austriaco Dominic Thiem. Dopo un inizio di stagione difficile con il ritiro in Australia solo ai trentaduesimi di finale, l’austriaco ha recuperato alla grande centrando il primo successo della sua carriera in un Masters Mille ad Indian Wells. Tutti parlavano bene del talento austriaco, ma gli si chiedeva un ultimo step da raggiungere per consacrarsi definitivamente. Detto fatto, quale modo migliore è vincere un torneo da mille punti ATP, per lo più in finale contro sua maestà Roger.
Passiamo così al secondo citato, Roger Federer. Il 2019 di re Roger è iniziato con una sconfitta agli ottavi di finale in Australia contro il giovanissimo Stefanos Tsisipas. Un match che in molti hanno definito come il passaggio di consegne, tra il veterano e la giovane promessa. Ma tutti ormai dovremmo sapere che re Roger difficilmente vorrà lasciare il suo trono. Ed ecco infatti che a Dubai vince il suo centesimo titolo della carriera, guarda a caso in finale proprio contro il giovane greco Tsisipas. Ma non è finita qui perché Federer centra la sua quarantanovesima finale in un Masters Mille ad Indian Wells e la settimana successiva conquista il titolo n.101 vincendo a Miami. Se non è promosso lui chi dovrebbe esserlo!
Parentesi Rafael Nadal, nonostante lui non abbia conquistato nessuno dei primi tre tornei importanti della stagione, mi sento di metterlo tra i promossi per due motivi principalmente. Prima cosa per la sua tenacia, che nonostante una condizione fisica precaria, gli ha permesso di raggiungere grandi risultati lo stesso. Infatti finchè il fisico ha tenuto il tennista spagnolo ha conquistato una finale in Australia e una semifinale ad Indian Wells. Semifinale in cui purtroppo è stato costretto a ritirarsi e di conseguenza a saltare il torneo di Miami. Secondo motivo, il cemento non è mai stata la superficie preferita dallo spagnolo che quindi potrà assolutamente rifarsi sulla sua amata terra rossa.
Il settore femminile negli ultimi anni, soprattutto per l’assenza di Serena Williams in molte occasioni, è davvero quello più incerto del tennis. Per questa ragione mi sento di promuovere una delle poche regolariste del settore, Simona Halep. La tennista n.2 al mondo è ormai al vertice della classifica WTA da molti anni e in questo inizio ha ottenuto comunque buoni risultati. Ha disputato un buon Australian Open venendo eliminata agli ottavi, ma da Serena Williams e dopo un match di tre set molto lottato. Meno buono è stato il torneo californiano di Indian Wells, conclusosi con un’eliminazione precoce agli ottavi. Soddisfacente invece è stato il torneo di Miami, dove si giocava la possibilità di salire in vetta alla classifica WTA, venendo eliminata solo in semifinale contro una buonissima giocatrice come Karolina Pliskova. Un’altra promossa sicuramente può essere Ashleigh Barty, la giovane australiana ha giocato tre buonissimi tornei raggiungendo gli ottavi nello Slam di casa e in California. Il tutto poi si è concluso con una splendida vittoria a Miami, che l’ha fatta salire fino alla posizione n. 9 al mondo.

Chi invece questo primo set di stagione lo ha giocato ma non l’ha portato a casa, per problemi fisici o per altre motivazioni, sono sicuramente gli Italiani in generale e alcuni grandi giocatori/giocatrici. Potremmo chiamarli così i rimandati, in questo caso non a Settembre, ma ai tornei di Aprile sulla terra rossa.

RIMANDATI/ BOCCIATI
Partendo dagli italiani diciamo che un po’ tutti ci aspettavamo che i nostri azzurri non sarebbero stati protagonisti; soprattutto per la superficie su cui storicamente i nostri giocatori fanno molta fatica. Molti potrebbero criticare questa difesa verso gli azzurri, giudicandola un’opinione troppo da tifosi. Anche perché a Miami per esempio Fognini lo scorso anno ottenne la semifinale. Però come già ribadito in precedenza, gli italiani vanno sicuramente più forte sulla terra rossa. Per questo mi sento di rimandarli ai tornei più a loro congeniali e valutarli in quelle occasioni.
Discorso differente è da fare per la vincitrice del primo Slam della stagione Osaka e della dominatrice del circuito degli ultimi anni Serena Williams. Due giocatrici che nei due tornei americani avrebbero potuto fare molto bene, ma causa infortuni questo non è stato possibile. Quindi anche la loro valutazione la rimandiamo ad Aprile, infortuni permettendo.
Passando ai maschi ci si aspettava sicuramente molto di più da Alexander Zverev. La scorsa stagione è stata , per il tedesco, quella un po’ della consacrazione ad alti livelli e questa appena iniziata doveva essere un po’ quella delle conferme. Purtroppo si sa esplodere a grandi livelli è più facile rispetto a confermarsi e proprio questo è accaduto. Eliminazioni precoci agli ottavi in Australia e ai sedicesimi nei due mille americani, contro giocatori non irresistibili. Sicuramente complice di tutto questo è stata una condizione fisica non perfetta, ma inutile nascondere che tutti si aspettavano molto di più dal talento tedesco. In questa categoria possiamo metterci anche Novak Djokovic. È vero sembra strano veder figurare il suo nome tra quelli che hanno deluso; per lo più dopo la vittoria del primo Slam della stagione. Djokovic però è un giocatore immenso, di una qualità e resistenza fisica fantastica, che ci ha abituato bene nel tempo quindi è lecito aspettarsi tanto da lui. Di sicuro non ci si può accontentare di vederlo fuori nei due mille americani agli ottavi, per lo più da giocatori neanche irresistibili sui campi in cemento.


LE SORPRESE
Non possiamo non dedicare invece parte di questo articolo a due grandissime sorprese esplose nei due tornei americani. Diciamo che loro questo primo set di stagione, l’hanno vinto un po’ come quando giocatori sfavoriti battono Federer, Nadal, Djokovic, Williams. Ci stiamo riferendo ai due diciottenni canadesi Bianca Andreescu e Felix Auger-Aliassime. Due storie simili, di una giocatrice addirittura capace di vincere il torneo di Indian Wells( per saperne di più leggi https://www.vita-sportiva.it/2019/03/18/a-star-is-born/) e di un giocatore capace di arrivare in semifinale a Miami. Davvero nessuno alla vigilia si poteva aspettare la presenza di questi due nomi nelle fasi finali dei due tornei americani. Eppure è successo, perché anche questo è il bello del tennis e dello sport in generale. Allora ora tutti si chiedono: potranno diventare le nuove star del futuro? Si confermeranno anche nei prossimi tornei? Per sapere questo non ci resta che aspettare e gustarci il secondo set di questa stagione, quello sulla terra rossa.

 

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Simone Caravano
Simone Caravano 22 anni, laureato in Scienze delle Comunicazioni presso l'università degli studi di Pavia. Attualmente studente della laurea magistrale in giornalismo dell'università di Genova. Credo che lo sport sia un mondo tutto da scoprire e da raccontare, perché offre storie uniche ed emozionanti. Allora quale modo migliore esiste per fare ciò, se non attraverso la scrittura.

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