Ciclismo

Tour de France ’18: Romain Bardet e la lotta contro la malasorte

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Ormai lo sappiamo tutti: la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo.

Ieri quest’ultima ha messo nel mirino e successivamente colpito numerosi corridori, tra i quali spiccano i nomi di Richie Porte ( costretto, come l’anno scorso, a lasciare il Tour nella 9^ frazione ), Dylan Groenewegen ( vincitore delle due giornate precedenti ) e Romain Bardet, il quale è riuscito stoicamente a conviverci, salvando il salvabile.

“Pedala, fora, insegui”. In queste 3 parole si può sintetizzare al meglio quella che è stata la tappa del pavè per Bardet, la speranza francese per la vittoria della corsa francese dopo 33 anni dall’ultimo trionfo transalpino, quello di Bernard Hinault nel 1985. Fin dalla presentazione della Grande Boucle, Romain attendeva le pietre sconnesse della Roubaix con trepidazione, lo temeva e, allo stesso tempo, era consapevole di avere al suo fianco un Team capace di poterlo aiutare far bene in un terreno non proprio adatto alle sue carratteristiche.

L’avvio di tappa sembra dare indicazioni confortanti: il capitano della Ag2r La Mondiale riesce ad evitare la prima caduta di giornata, la quale avviene prima dell’inizio dei tratti in pavè in cui restano coinvolti tra gli Porte, Rojas, Valgren e Keukeleire.

Il duello con la malasorte comincia però non molto tempo dopo: a poco più di 100 Km dall’arrivo, Bardet fora nel 1^ tratto sulle pietre in programma; il compagno Mathias Frank cede la sua ruota al capitano e dopo una ventina di secondi può ripartire, con Silvan Dillier ( 2^ dietro Sagan alla Parigi-Roubaix di quest’anno ) pronto a riportarlo in gruppo il più veloce possibile. Da qui a tornare nel plotone il 27enne francese si fermerà altre due volte, cambiando in entrambi i casi la bici, tornando alla fine a quella con cui era partito.

Risolto il problema, dopo una quindicina di chilometri Bardet rientra in gruppo. Intanto la corsa va avanti, le scivolate e le forature si moltiplicano, senza sosta. La malasorte tornerà a bussare alla porta del transalpino nei momenti peggiori in cui poteva auspicare.

Mancano circa 50 Km dalla conclusione, il gruppo maglia gialla sta affrontando il settore di Auchy à Bersée, quello più lungo in programma; è qui che si scatena la bagarre. Romain si trova in 10-15esima posizione quando la maglia gialla Greg Van Avermaet decide di provare un affondo: in quello stesso istante, il transalpino fora di nuovo. Si ferma subito il generosissimo Dillier, il quale gli cede la ruota in un momento dove l’ammiraglia non poteva arrivare. Bardet perde però quasi un minuto: lo aspettano Naesen e Gallopin, gli ultimi due compagni che lo possono aiutare; questa rincorsa durerà una trentina di chilometri, a causa del forte ritmo sostenuto nel plotone.

Una volta rientrato, Bardet dimostra ancora di avere una gamba eccellente, provando addirittura uno scatto a 11 Km dall’arrivo, immediatamente rintuzzato da Chris Froome. Quando la sfortuna sembrava finalmente avergli voltato le spalle, ecco che a 7 Km arriva la foratura numero 3 della giornata.

Photo Credit: Getty Images

Il gruppo ormai è andato, Romain si ritrova solo, sconsolato, ha capito che oggi con la sfiga non c’è stato niente da fare: ha perso le possibilià di fare classifica.

No, non è così. L’ammiraglia lo informa che da dietro sta arrivando un gruppetto tirato dai Movistar per Mikel Landa, caduto in una fase precedente della gara.

Intanto Greg Van Avermaet e John Degenkolb, assieme a Yves Lampaert, erano riusciti a prendere il largo definitivamente, andando così a giocarsi il successo di tappa, che sorriderà poi al tedesco.

Grazie ad un rallentamento nel gruppo dei Big, Bardet e Landa si riavvicinano e, grazie a una trenata super di Oliver Naesen nelle ultime centinaia di metri, riescono a limitare il ritardo a soli 7″ dagli altri uomini di classifica.

Photo Credit: Yuzuru Sunada

Una giornata iniziata male che poteva finire peggio; grazie al fantastico lavoro dei compagni e alla grinta, alla determinazione, alla voglia di non mollare, Romain Bardet può archiviare la 1^ settimana di questo Tour con le ambizioni di classifica quasi intatte (ricordiamo i 31″ persi per un altro incidente meccanico al Mur-de-Bretagne).

Appuntamento a martedì con le prime vere montagne da scalare, sperando per il transalpino che la malasorte decida finalmente di lasciarlo in pace.

 

 

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Michele Moretti
Nato e cresciuto con la passione per lo sport. La pallacanestro nel mio cuore, seguita e praticata sin da bambino. Calcio, Ciclismo e Tennis le altre discipline che guardo appassionatamente. Qui per provare a raccontarvi le emozioni che lo sport ci regala ogni giorno.

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