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Al via l’Australian Open 2021, ecco tutto quello che c’è da sapere sul primo Slam della stagione

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Si avvicina sempre di più l’inizio del primo Slam dell’anno, come da tradizione in Australia a Melbourne. Mai come in questa stagione, però, tante saranno le novità che accompagneranno lo svolgimento del torneo oceanico. In primis partendo dalle date di disputa della manifestazione, infatti, per la prima volta in 100 anni l’Australian Open si svolgerà a Febbraio. Dopo un lungo lavoro di organizzazione, svolto da Tennis Australia in collaborazione con le autorità governative nazionali e dello stato del Victoria, si è deciso infatti di disputare lo Slam dall’8 al 21 Febbraio.

In secondo luogo, non si può non citare il rigidissimo protocollo anti COVID-19 da rispettare per tutti i partecipanti al torneo. Tutti i tennisti, infatti, una volta arrivati in Australia hanno dovuto svolgere una quarantena di 14 giorni in albergo, con la possibilità, se negativi al test fatto all’arrivo, di uscire dal secondo giorno solo per una finestra di allenamenti di circa 5 ore. Ogni tennista ammesso di diritto al tabellone principale e le prime dieci coppie di doppio, inoltre, hanno potuto portare con sé due membri del proprio team. Per tutti gli altri, quindi qualificati, lucky loser, wild card, doppisti non tra i primi dieci e non qualificati australiani, è stato possibile portare solo un membro del proprio staff. Una volta però superata questa rigida quarantena, i giocatori avranno maggiori libertà. Essi infatti potranno uscire liberamente in città, seppur con l’obbligo di mantenere la mascherina. Dispositivo di protezione che potrà, invece, non essere indossato in occasione di allenamenti, pasti e partite.

La terza grande novità è rappresentata dalla presenza degli spettatori a Melbourne Park. Come annunciato, infatti, dal direttore del torneo Craig Tiley, sarà consentito l’ingresso a circa 35.000/40.000 persone per ogni giornata, ovvero al 50% della capienza totale dell’impianto. Altra novità importante sarà l’assenza dei giudici di linea fisici, sostituiti da quelli elettronici. L’obbiettivo è infatti quello di diminuire al massimo la presenza di persone sul campo, designando ad Hawk Eye il compito di gestire le chiamate. Per un match di un grande torneo, infatti, i giudici di linea da far ruotare nei vari campi potrebbero arrivare anche a quota 100, impensabile in un periodo come quello attuale.

Per quanto riguarda i montepremi, invece, non ci saranno sostanziali novità rispetto alle altre stagione. Come nel 2019, ammonterà alla quota di 71,5 milioni di dollari australiani( 44,5 milioni di euro circa), con gli sconfitti al primo turno che incasseranno 100.000 dollari australiani( più di 62.000 euro). Passiamo però ora al tennis giocato e a quelli che saranno i protagonisti del primo slam stagionale.

TABELLONE MASCHILE:

Gli assenti:

Tante saranno le defezioni nel tabellone principale, di cui due già note prima della presentazione della entry list: Fernando Verdasco e Philipp Kohlschreiber. L’assenza senza dubbio più pesante è quella del n.5 del mondo: Roger Federer. Il tennista svizzero che aveva preso parte alle ultime 21 edizioni degli Australian Open, vincendo il torneo ben 6 volte, ha fatto sapere con largo anticipo la sua volontà di non recarsi in Australia. Questa volta, però, le motivazioni vanno oltre i soliti acciacchi fisici dettati dall’età. Federer ha dichiarato, infatti, di aver fatto questa scelta per “stare con la famiglia”. Ecco le parole (riportate da Eurosport) che Roger avrebbe detto ad Andre Sa, ex tennista che gestisce le relazioni tra gli ufficiali di gara e i giocatori.

“Ho 39 anni, 4 bambini e 20 Slam vinti. Non è più tempo per stare lontano dalla mia famiglia più di 5 settimane”

Da regolamento i partecipanti possono portare moglie e figli, ma i familiari del campione elvetico hanno scelto di non andare in Australia perché sarebbero stati costretti a stare chiusi in albergo e uscire solo per vedere i match, nelle due settimane di torneo. Quindi l’unica soluzione possibile è stata quella di dare forfait.

Tra i top 50 tre gli assenti: Cristian Garin, John Isner e Kyle Edmund (rispettivamente 22, 25 e 48 del rating). Il cileno ha accusato un problema al polso durante la partita di secondo turno del torneo di Delray Beach. Lo statunitense, invece, ha ritirato il suo nome dal tabellone per lo stesso motivo di Federer. Mentre, per quanto riguarda il tennista inglese, è ancora alle prese con un infortunio al ginocchio. Parlando di infortuni anche i due francesi lungodegenti Jo-Wifreied Tsonga e Lucas Pouille, lontani dai campi da quasi un anno, non prenderanno parte al torneo. Causa COVID-19 anche Andy Murray, Joao Sousa, Alejandro Dadidovich e Dennis Kudla dovranno rinunciare al primo Slam della stagione.

Le teste di serie e i favoriti:

Detto degli assenti, passiamo ai presenti. In top 10 tutti in tabellone, tranne appunto Federer,  guidati dal duo Djokovic-Nadal. Il numero 1 è il campione in carica del torneo ed è il tennista con il maggior numero di successi in questa manifestazione. Djokovic, infatti, ha trionfato in ben 8 edizioni dal 2008 a oggi, senza mai perdere una finale. Inoltre l’Australian Open è lo Slam con cui il serbo ha il maggior feeling, visto che la metà delle sue vittorie Slam sono arrivate a Melbourne. Storicamente Nadal ha trovato minor gloria agli Australian Open, collezionando una vittoria (2009) e 3 sconfitte in finale, di cui due con Djokovic. Il maiorchino ha vissuto un’annata opposta al serbo, in ombra nella prima parte e trovando la forma migliore a fine Settembre. In autunno, infatti, vince in scioltezza il suo 13esimo Roland Garros, il quarto di fila, centra i quarti di finale a Parigi Bercy e la finale alle ATP Finals di Londra. Dunque non resta da vedere se questo ottimo finale di stagione, potrà continuare anche con l’inizio del 2021.

Novak Djokovic bacia il trofeo vinto lo scorso anno, il suo ottavo titolo a Melbourne (la Reppublica.it)

Subito dopo Djokovic e Nadal, tra i favoriti è doveroso citare Dominic Thiem e Daniil Medvedev. L’austriaco, n.3 del ranking, è reduce dalla sua prima vittoria slam allo Us Open e sembra aver raggiunto, ormai 27enne, la giusta maturità per insidiare i più forti. Il russo è evidentemente meno costante ed esperto dell’ austriaco, ma talentuoso e forte sul veloce quanto basta per essere considerato uno dei favoriti. Inoltre una motivazione in più per spingere Medvedev a far bene, potrebbe essere la voglia di migliorare il suo rendimento negli Slam. Fino ad ora, infatti, il nativo di Mosca è riuscito a incidere solo agli US Open (con una finale e una semi finale), mentre in tutti gli altri non è mai andato oltre il quarto turno. Tra i favoriti giusto citare anche Stefanos Tsitsipas e Alexander Zverev, rispettivamente il numero 6 e 7 del ranking. Entrambi vantano una semifinale allo Slam australiano e sono alla ricerca del riscatto, dopo una scorsa stagione non del tutto soddisfacente. Occhio anche a possibili mine vaganti Andrey Rublev e Matteo Berrettini, ma anche ai più esperti Diego Schwartzman e Geal Monfils.

Tra le altre teste di serie, al di fuori della top 10, e che potrebbero fare molto bene nel corso del torneo, troviamo un giusto mix tra giovani in rampa di lancio e giocatori con più esperienza. Tra le promesse i più pericolosi e in forma sembrano essere Denis Shapovalov e Alex De Minaur, rispettivamente 11esima e 21esima testa di serie. Tra gli esperti occhio sempre a David Goffin, Milos Raonic, Stan Wawrinka e Grigor Dimitrov. Alla 17esima posizione troviamo anche l’italiano Fabio Fognini, che ancora non è al meglio dopo l’operazione fatta in estate, ma che agli Australian Open vanta 3 ottavi di finale.

TABELLONE FEMMINILE

Le assenti:

A differenze del tabellone maschile e degli ultimi Slam WTA, le defezioni sono un numero minore. In top 10 l’unico forfait è quello Kiki Bertens, ancora alle prese con un infortunio al tallone d’Achille che la terrà ferma per altri due mesi. Il COVID-19, vero protagonista di gran parte delle assenze, toglie dalla competizione anche due tenniste americane (rispettivamente n. 16 e 31 del rating WTA) Madison Keys e Amanda Anisimova. Dopo la conferma della squalifica, Dayna Tastremska si è affidata al ricorso al TAS, che darà risposta solo il 3 febbraio, per riuscire a giocare lo stesso il primo Slam della stagione. La tennista ucraina è infatti risultata positiva al test anti-doping lo scorso 24 novembre e non dovrebbe essere presente. Tra le qualificate di tabellone mancherà anche la Suarez Navarro. La spagnola sta guarendo da un linfoma di Hodgkin, ma non è ancora nelle possibilità di tornare ad allenarsi e tanto meno giocare.

Le teste di serie e le favorite:

Nel tabellone femminile la lotta per la vittoria finale è decisamente più aperta. Il seed n.1 è per la rientrante Ashleigh Barty , la quale però rientra da un lungo infortunio e non si hanno certezze sulla sua forma fisica. Subito dietro di lei la solita Simona Halep, che cercherà di mettere il terzo timbro a uno Slam, dopo esserci riuscita al Roland Garros e Wimbledon, e che non centra una finale in Australia dal 2018. Al terzo e al quarto posto del Ranking, troviamo le giovani Naomi Osaka e Sofia Kenin. La giapponese in Australia ha già trionfato nel 2019 ed è una dei punti di riferimento del movimento tennistico femminile, mentre Sofia Kenin è la campionessa in carica, dopo la vittoria dell’anno scorso in rimonta contro la Muguruza.

Sofia Kenin con il trofeo vinto a Melbourne lo scorso anno, primo e fino ad ora unico titolo Slam in carriera (wtatennis.com)

Presenti e agguerrite le solite Svitolina e Pliskova. Le tenniste, ucraina e ceca, ormai da anni hanno un ottimo rendimento in tutti gli Slam, ma in Australia nessuna delle due è riuscita ad arrivare mai fino in fondo. Infatti a Melbourne i quarti sono il miglior risultato della Svitolina, mentre le semifinali il migliore della Pliskova. A completare la top 10 Aryna Sabalenka, Bianca Andreescu, e Petra Kvitova.

A chiudere il gruppo delle papabili al titolo non si possono non inserire giocatrici più in basso nel seeding, ma esperte e già vincitrici in Australia: Serena Williams, Victoria Azarenka, Garbine Muguruza e Angelique Kerber. L’americana non è più la ragazzina che nel 2005 vinse il suo primo di cinque Australian Open. Nonostante ciò, conosciamo tutti lo smalto e la cattiveria agonistica della Williams, che cercherà in tutti i modi di imporsi in Australia, a distanza ormai di quattro anni dall’ultimo successo. La bielorussa è invece l’ultima giocatrice a vincere lo Slam australiano per due anni consecutivi, 2012 e 2013, e dopo tanti problemi fisici e momenti di pessima forma, sembra finalmente pronta per tornare a giocare a buoni livelli. Per la spagnola solo una finale lo scorso anno  e nessun successo, ma come per la Halep questo potrebbe essere l’anno giusto per portare a tre i grandi tornei vinti in carriera. Infine non si può tener fuori la tedesca Angelique Kerber. La 33enne di Brema ha già trionfato qui nel 2016 e l’ultimo Slam vinto è arrivato ben 3 anni fa, quindi ci sarà in lei una grande voglia di riscatto. Diversi poi i nomi pericolosi rimasti fuori dalle prime 32 teste di serie. Su tutte le giovani americane Coco Gauff e Sloane Stephens, la lettone Jalena Ostapenko e la franscese Kristina Mladenovic.

Gli azzurri e le azzurre:

Nessuno dei nove tennisti italiani iscritto al torneo di qualificazione è riuscito a ottenere un posto nel tabellone. Altri nove, però, sono gli azzurri che parteciperanno di diritto allo slam australiano. Per Berrettini e Fognini si tratta del primo Slam, dopo un anno con più bassi che alti. Per entrambi, quindi, quest’anno potrà essere una stagione di rilancio, condizioni fisiche permettendo. A chiudere le teste di serie italiane c’è Lorenzo Sonego, n.37 del ranking, che per la prima volta può godere di questo vantaggio e sfruttarlo al meglio. Testa di serie che, invece, è sfuggita a Yannick Sinner per una sola posizione. Anche per l’alto atesino l’obiettivo è andare il più avanti possibile, magari prendendo lo scalpo di qualche giocatore importante del seeding. Di diritto si presentano ai nastri di partenza anche il n. 71, 76, 79 e 95 al mondo, rispettivamente Stefano Travaglia, Salvatore Caruso, Marco Cecchinato e Gianluca Mager. Per tutti loro molto dipenderà dal sorteggio, ma con un po’ di fortuna un primo turno abbordabile non è un’utopia e passare qualche turno vorrebbe dire tanto in termini di punti e prestazione. Per Travaglia il miglior risultato in Australia è un secondo turno nel 2019, per Mager si tratta della prima partecipazione in carriera, mentre Caruso e Cecchinato non hanno mai superato il primo turno. A chiudere la spedizione italiana al maschile c’è l’esperto Andreas Seppi, n.106 del mondo, che ha evitato di disputare i tornei di qualificazione grazie alla rinuncia allo Slam di Roger Federer.

Per quanto riguarda le ragazze azzurre, le partecipanti al tabellone principale saranno cinque: Camila Giorgi, Martina Trevisan, Jasmine Paolini, Sara Errani ed Elisabetta Cocciaretto. Tra le cinque quella che ha ottenuto i migliori risultati in Australia è Sara Errani, che nel 2012 raggiunse i quarti di finale. Sappiamo bene però come la tennista bolognese non sia più ai livelli di qualche anno fa, seppur nell’ultimo periodo sono stati realizzati progressi importanti, che possono far sperare per un buon torneo. Dopo di lei, in termini di risultati all’Australian Open, abbiamo Camila Giorgi. La tennista marchigiana ha raggiunto infatti in tre occasioni il terzo turno, due volte negli ultimi due anni. Tutto dipenderà dalla sua condizione fisica e dal suo stato di forma, per provare a centrare gli ottavi di finale a Melbourne per la prima volta in carriera. Per quanto riguarda invece Cocciaretto, Paolini e Trevisan, nessuna delle tre è mai andata oltre il primo turno, quindi l’obbiettivo sarà superare più turni possibili. Attenzione in particolare ad Elisabetta Cocciaretto, la più giovane tra le azzurre, che da Junior centrò la semifinale a Melbourne Park.

Articolo a cura di Simone Caravano e Giovanni Oriolo

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