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Amarcord – Il più bel passato per un futuro ancor più spettacolare

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“Amarcord” nasce con l’intenzione di riportare alla luce eventi, atleti, squadre e personaggi che hanno segnato la storia dello sport. Dai più noti a quelli meno conosciuti, uno sguardo all’indietro per ampliare la cultura sportiva anche di chi non ha potuto viverli in prima persona.

L’Australian Open sta per prendere il via nel mese di Febbraio e tutti lo stavamo aspettando. Sicuramente si tratta di un torneo unico nel suo genere. Il primo Grande Slam dell’anno in quel caldo d’estate australiano.

Il cemento di Melbourne è pronto ad aspettare grandi protagonisti in una situazione unica come quella del periodo Covid, ma non per questo lo spettacolo verrà meno. D’altrone questo è uno dei tornei che regala più emozioni, e qui si raccontano alcuni match tra i più simbolici nella terra dei canguri.

I MATCH DEGLI ANNI DUEMILA

Dalla rivalità “fraterna” tra Pete Sampras e Andre Agassi e quella delle sorelle Williams nei primi anni duemila, fino al dominio dei Big Three. L’Australian Open è sempre stato uno Slam chiave e sorprendente per molti aspetti. I suoi match sono stati chiave per le più grandi rivalità, perchè si è spesso visto un altissimo livello di tennis.

PETE SAMPRAS – ANDRE AGASSI

La vera grande rivincita di Agassi. Il servizio più forte della storia secondo il New York Times, e una delle più grandi risposte al servizio della storia. Proprio per questo Sampras-Agassi è sempre stato di grande interesse. Due grandi tennisti entrambi americani con stili opposti. Sampras ha vinto spesso e si sono incontrati spesso, però qui, alle semifinali degli Australian Open del 2000, il primo Grande Slam del nuovo millennio, Agassi vince al quinto set 6-4, 3-6, 6-7 (0-7), 7-6 (7-5), 6-1. Il tutto dopo 37 aces di Sampras. No, non è sbagliato, 37 aces. Agassi ha poi vinto lo Slam contro il futuro vincitore della medaglia d’oro a Sydney 2000: Yevgeny Kafelnikov.

DERBY TRA SORELLE

Williams contro Williams, o meglio Serena contro Venus. Nel 2002 questo incontro si è disputato nelle finali degli ultimi tre slams: US Open, Roland Garros e Wimbledon. Tutte e tre vinte da Serena. Williams contro Williams anche nella finale AO 2003. Venus si era stufata di perdere e il finale è incredibile: 7-6 (4), 3-6, 6-4 per la sorella Serena diventando così la quinta donna nella storia del tennis ad essere detentrice di tutti gli Slams assieme. La Venus, dopo aver perso il primo set, aveva sfoderato 5 break di fila tra secondo e terzo set, l’ultimo con un ace a 193 km/h… Poi però la sorella più forte ha avuto la meglio.

NADAL-FEDERER

Dopo il match più bello della storia del Tennis, ovvero la finale di Wimbledon 2008 tra i due giocatori più forti al mondo (Rafael Nadal e Roger Federer), i due si ritrovano all’Australian Open 2009, ancora in finale. Federer vuole vendetta e Rafa viene da una semifinale di 5 ore con Verdasco. Sembra tutto scritto per la vendetta del Re, quando Nadal vince 7-5, 3-6, 7-6 (3), 3-6, 6-2. Al microfono Federer sconsolato dice “God, It’s killing me” e scoppia in lacrime rincuorato dal rivale. Per la prima volta il mondo ha visto il Re così sconfitto.

DJOKOVIC-NADAL

Ci ha pensato Djokovic a “vendicare” il Re, con una delle prestazioni più esaltanti in un campo da Tennis. Livello di gioco e di atletismo sublime. 5 ore, sì, 5 ore di spettacolo ammaliante. Non ci si può non appassionare al Tennis dopo aver visto questo match tra due fenomeni, forse il più bel match della storia dell’Australian Open. Questa è stata la definitiva consacrazione del Djoker e il suo feeling con il cemento australiano. Il serbo ha vinto 5-7, 6-4, 6-2, 6-7, 7-5, in un match da 5 ore e 53 minuti vincendo la finale più lunga di un Grande Slam e il terzo AO dei suoi 7 attuali.

LA LEGGENDA DI ROD LAVER

Rod Laver ha dato vita a uno dei match più incredibili della carriera proprio qui, agli Australian Open, a casa sua. Non a caso lo stadio più importante del Tennis a Melbourne porta il suo nome: Rod Laver Arena, al centro di Melbourne Park. Nella semifinale del 1969 contro Tony Roche, Rod ha avuto la meglio per 7-5, 22-20, 9-11, 1-6, 6-3. Sicuramente tutta un’altra epoca, ma quel 22-20 è eccezionale. Non si tratta di un tie-break, non c’erano ancora, sono i game di un unico set. Peccato che non ci siano i filmati per questo incredibile incontro.

Tra poco riprenderà il grande spettacolo del tennis. Nel caldo del cemento australiano, l’Australian Open sta per ricominciare. L’augurio è sempre quello di vedere altri grandi match come quelli citati, se non meglio, in uno dei tornei più belli del mondo.

 

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Marko Muca

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