Canoa/Canottaggio

Canottaggio azzurro, il punto a poco meno di un anno dall’Olimpiade

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Nella settimana tra il 3 e il 10 settembre si sono svolti i Campionati del mondo di canottaggio nel bacino artificiale di Belgrado, in Serbia. Questi mondiali sono stati gli ultimi prima dell’Olimpiade di Parigi 2024; tant’è che per ogni evento c’erano in palio dei pass che assicurano la presenza dell’equipaggio ai giochi. Il programma prevedeva le fasi eliminatorie da lunedì a giovedì, con le finali per le medaglie svoltesi negli ultimi tre giorni.

La nazionale che ha fatto da padrona dell’evento è stata l’Olanda, che chiude prima nel medagliere con sei ori e tre argenti su un totale di 27 eventi. Per rimarcare il dominio neerlandese durante l’evento, basti pensare che delle nove medaglie ottenute, solo una d’oro appartiene a una disciplina non olimpica. Al secondo posto nel medagliere si piazza quella che viene considerata la nazione cardine del canottaggio mondiale: la Gran Bretagna. Come terza forza troviamo l’Italia, che si continua a confermare tra le superpotenze mondiali, mettendosi dietro le nobili scuole di Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda.

Il punto sul canottaggio italiano

L’Italia del canottaggio si è trovata a cavallo tra 2022 e 2023 in un momento complicato del suo sviluppo, dovendo affrontare un grosso ricambio generazionale all’interno della squadra olimpica. In campo maschile hanno salutato il grosso dei nomi che erano presenti nella squadra di Tokyo 2020. Infatti ben sette nomi della delegazione olimpica giapponese su tredici complessivi non erano presenti al mondiale appena passato. Questo ricambio generazionale, iniziato in parte già nel 2022, si pensava fosse un freno per la crescita ulteriore del movimento, ma dopo un anno di rodaggio le medaglie e bei risultati sono arrivati e questo fa ben sperare per gli obiettivi futuri.

Le punte di diamante

Partendo dalle discipline olimpiche, l’Italia ha ottenuto due argenti e un bronzo. Il primo argento arriva dal rodato 4x maschile con a bordo Giacomo Gentili, Luca Chiumento, Andrea Panizza e Nicolò Carucci, che si deve arrendere si arrende alla sola Olanda. Questo risultato conferma tutte le cose belle viste nell’ultimo anno e non solo. Il secondo argento arriva dal singolo PR1 (categoria dove chi rema può usare solo braccia e schiena) di Giacomo Perini, che si è arreso solamente al campione paraolimpico della specialità, l’ucraino Roman Polianskyi. Il bronzo arriva da una barca che da anni ormai è tra le prime al mondo, il 2xpl maschile, che nonostante un cambio di equipaggio rispetto alle Olimpiadi, si conferma presente con Oppo e Soares.  

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Tra conferme e sorprese del canottaggio nostrano

Ma i bei risultati e le belle prove vanno anche oltre la medaglia; ci sono infatti tre equipaggi che per motivi diversi hanno dato conferma del loro valore. Il primo è il 2x maschile formato dalla coppia, nata da poco, di Luca Rambaldi e Matteo Sartori (il figlio dell’olimpionico a Sydney 2000), che dopo il bronzo europeo si conferma ancora ad altissimi livelli, chiudendo ai piedi del podio, in quella che forse è la disciplina più competitiva del canottaggio. Dopo la sfortunata olimpiade in 4x, “Rambo“, così viene soprannominato all’interno della squadra, si è rimesso in gioco sul 2x proprio con Sartori e dopo una prima parte di stagione di rodaggio hanno confermato tutto il loro potenziale e promettono battaglia per Parigi.

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Gli altri due equipaggi, rispettivamente il 2- maschile di Giovanni Codato e Davide Comini e il 2x femminile di Silvia Crosio e Stefania Buttignon, hanno dimostrato il loro enorme valore, nonostante fossero degli equipaggi appena nati, andando a strappare il pass olimpico per Parigi, convincendo nelle rispettive finali B delle specialità. I primi, entrati da poco più di un anno nella squadra olimpica, hanno dimostrato subito il loro vero valore; le seconde invece non hanno sofferto minimamente il passaggio dalla categoria PL a quella “pesante” andando a vincere di autorità la finale B.

L’appuntamento olimpico è solo rimandato

L’Italia con questi mondiali ha qualificato sei barche per Parigi, ma ce ne sono molte altre che lotteranno per ottenere il pass olimpico durante la Coppa del Mondo dell’anno prossimo. Fra queste troviamo il 2xpl femminile, campione olimpico uscente, formato da Valentina Rodini e Federica Cesarini. Due anni dopo la coppia è sempre la stessa e ben salda, la sfortuna però ha voluto che Valentina sia dovuta rimanere ai box per parecchio tempo a inizio stagione, andando così a compromettere gran parte dell’anno agonistico. Questo però non sarà motivo di freno per l’anno prossimo, infatti hanno già promesso battaglia per ottenere i pass olimpici in modo da poter difendere a Parigi il titolo ottenuto a Tokyo.

Tutti gli altri equipaggi azzurri hanno comunque dimostrato di poter lottare per strappare il pass olimpico per Parigi e le possibilità per sognare l’Olimpiade è solo rimandata.  

Discipline non olimpiche

Per quanto riguarda le discipline non olimpiche, l’Italia dimostra per l’ennesima volta di avere il parco di PL più ampio e più forte del panorama mondiale. Sono infatti quattro le medaglie portate a casa dagli azzurri su cinque eventi, gli ori del 2-pl maschile di Stefano Pinsone e Francesco Bardelli, del 2-pl femminile di Serena Mossi e Elisa Grisoni, del 4xpl maschile di Pietro Ruta, Nicolò Demilani, Matteo Tonelli e Luca Borgonovo, a cui si va ad aggiungere l’argento nel singolo di Niels Torre. Purtroppo da Tokyo i posti per i PL alle Olimpiadi sono stati ridotti a due e per una squadra come l’Italia che ha una batteria di PL così ampia si è portati a fare scelte difficili che purtroppo a volte possono essere dolorose. Questo non toglie il fatto che ormai l’Italia è fissa tra le grandi del panorama mondiale del canottaggio, considerando anche il bacino di affluenza che ha rispetto alle altre nazioni più blasonate.

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L’Italia da questi mondiali in ottica Olimpiade esce con tre certezze su cui puntare forte e molte barche che con un anno di preparazione possono dire la loro. L’obiettivo minimo è quello di portare a Parigi almeno lo stesso numero di barche portate a Tokyo e la strada sembra essere quella buona, poi una volta arrivati a Parigi, arrivare a confermare i risultati ottenuti a Tokyo sarebbe un risultato più che ottimo.  

 

 Immagine in evidenza: ©WorldRowing

Matteo Salina

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