Wembley, Londra. In una notte epica per la boxe mondiale, Daniel “Dynamite” Dubois ha infranto ogni pronostico, sconfiggendo Anthony Joshua con un devastante KO al quinto round e conquistando definitivamente il cuore dei 96.000 spettatori presenti a Wembley. In pochi si aspettavano un esito così clamoroso, ma il giovane pugile londinese, con la potenza dei suoi pugni, ha riscritto la storia della divisione dei pesi massimi. Non solo ha difeso con successo il titolo mondiale IBF, ma si è anche guadagnato il diritto di sfidare il vincitore dell’attesissima rivincita tra Oleksandr Usyk e Tyson Fury. Una prestazione da manuale, che ha messo in ombra quella di Joshua, aprendo potenzialmente una nuova era nel panorama pugilistico internazionale.
Embed from Getty ImagesL’ascesa di Daniel Dubois: da sfavorito a dominatore
Dubois, all’età di 27 anni, ha dimostrato di essere molto più di un semplice pugile promettente. Soprannominato “Dynamite” per la potenza dei suoi colpi, il londinese è salito sul ring come l’outsider, ma sin dalle prime battute ha fatto capire di essere pronto a prendersi tutto. Nel primo round, un gancio destro preciso ha mandato al tappeto Joshua, lasciando Wembley sotto shock. La mascella a tratti incerta di AJ, già nota ai suoi detrattori, è stata nuovamente messa a nudo. Joshua, stordito e in evidente difficoltà, è riuscito a rialzarsi, ma il copione del match era ormai scritto.
Nel corso del terzo round, Dubois ha nuovamente fatto centro con un destro potente, costringendo Joshua al secondo knockdown della serata. Con Joshua visibilmente in difficoltà, Dubois ha gestito il match con intelligenza, continuando a martellare l’avversario con colpi precisi. Il verdetto finale è arrivato nel quinto round: un altro gancio devastante ha messo fine all’incontro. Joshua, incapace di rialzarsi prima del conteggio finale, ha subito forse la sconfitta più pesante della sua carriera.
Embed from Getty ImagesAnthony Joshua: la fine di un mito?
Per Anthony Joshua, questo KO può probabilmente rappresentare il punto di non ritorno. L’ex campione del mondo, che a 34 anni sperava di riconquistare il titolo IBF, ha subito la sua quarta sconfitta in carriera, e forse la più dolorosa. Dopo aver perso il titolo contro Oleksandr Usyk nel 2021, Joshua aveva fatto di tutto per tornare ai vertici, ma la sua prestazione contro Dubois ha messo in luce tutti i limiti di un pugile che sembra aver perso la brillantezza dei suoi anni migliori.
Joshua è stato atterrato ben quattro volte nel corso del match, un dato che parla da solo. Nonostante la sua determinazione a rialzarsi, è apparso chiaro che la sua capacità di resistere ai colpi pesanti è diminuita drasticamente. “Non è finita”, ha dichiarato con orgoglio dopo il match, ma molti osservatori credono che il tempo di AJ ai vertici sia ormai giunto al termine. Con i 35 anni alle porte e una nuova generazione di pugili giovani e affamati in ascesa, il percorso verso la gloria di Joshua sembra aver raggiunto la sua ultima tappa.
Embed from Getty ImagesUn evento straordinario: la magia di Wembley
Il match tra Dubois e Joshua non è stato solo un incontro di boxe, ma un evento mediatico senza precedenti. Lo stadio di Wembley, tempio dello sport britannico, ha ospitato 96.000 spettatori, battendo il record di pubblico precedentemente stabilito nel 2017 durante lo scontro tra Joshua e Wladimir Klitschko. Il pubblico, che all’inizio sembrava tutto schierato dalla parte di Joshua, ha assistito incredulo alla caduta del suo eroe, mentre Dubois conquistava la scena.
Ma non è stato solo il pugilato a fare spettacolo. La serata è stata arricchita dalla performance di Liam Gallagher, che ha festeggiato il suo 52° compleanno con un mini-concerto durante la pausa prima del “main event”. L’evento faceva parte della “Riyadh Season”, che ha visto l’Arabia Saudita consolidarsi come un nuovo centro nevralgico per gli eventi sportivi globali. Celebrità come Tyson Fury, Oleksandr Usyk e Conor McGregor hanno assistito al match a bordo ring, rendendo la notte di Wembley ancora più memorabile.
Embed from Getty ImagesDaniel Dubois: dalla Palestra di Greenwich al Trono dei pesi massimi
Nato il 6 settembre 1997 a Greenwich, Londra, Daniel Dubois proviene da una famiglia numerosa e appassionata di boxe. Suo padre, originario di Grenada, ha introdotto Daniel al pugilato all’età di nove anni per tenerlo lontano dai pericoli delle strade di Londra. Cresciuto in un ambiente difficile, Dubois ha trovato nella boxe la sua via di fuga. Allenato presso la Peacock Gym di Canning Town sotto la guida di Tony e Martin Bowers, Dubois ha sviluppato uno stile aggressivo e potente, che gli ha permesso di scalare rapidamente i ranghi del pugilato britannico e mondiale.
Dubois ha conquistato numerosi titoli durante la sua carriera, tra cui il titolo britannico, europeo e del Commonwealth dei pesi massimi. Il suo primo grande successo internazionale è arrivato nel 2022, quando ha vinto il titolo mondiale WBA dei pesi massimi. Tuttavia, la sua sconfitta contro Oleksandr Usyk l’anno successivo ha rappresentato un duro colpo, ma Dubois ha dimostrato di saper reagire alle avversità. Dopo aver battuto il croato Filip Hrgovic per KO tecnico nell’aprile 2024, è stato promosso campione IBF a tutti gli effetti. La vittoria su Joshua ha cementato il suo status di uno dei più grandi talenti in rampa di lancio della boxe mondiale.
Embed from Getty ImagesUna potenza inarrestabile: i numeri di Dubois
Con un record di ventidue vittorie, di cui ventuno per KO, e solo 2 sconfitte, Daniel Dubois è senza dubbio uno dei pugili più pericolosi in circolazione. La sua percentuale di vittorie per knockout, pari al 95%, lo rende una minaccia costante per qualsiasi avversario. Il suo stile di combattimento è basato sulla potenza pura, con colpi precisi e devastanti che spesso mettono fine ai match prima del limite.
Dubois ha dimostrato una straordinaria capacità di resistenza e una mentalità vincente. Nonostante l’età che gli permette ancora miglioramenti, ha già affrontato pugili di alto livello e si è guadagnato il rispetto della comunità pugilistica internazionale. La sua vittoria su Joshua rappresenta un momento cruciale nella sua carriera e lo pone tra i contendenti per diventare il prossimo re incontrastato dei pesi massimi.
Embed from Getty ImagesIl futuro di Dubois: Usyk o Fury all’orizzonte
Con la vittoria su Joshua, Dubois si è assicurato un posto nel prossimo grande match della boxe mondiale: la sfida per l’unificazione dei titoli dei pesi massimi. A dicembre 2024, Oleksandr Usyk e Tyson Fury si affronteranno a Riyadh per il titolo unificato, e Dubois sarà in prima fila, pronto a sfidare il vincitore. Che si tratti di Usyk, noto per la sua tecnica sopraffina, o di Fury, con la sua straordinaria capacità di eludere i colpi, Dubois avrà davanti a sé la sfida più grande della sua carriera. Tuttavia, se c’è una cosa che la sua vittoria su Joshua ha dimostrato, è che Daniel Dubois non teme nessuno.
Embed from Getty ImagesAnthony Joshua: l’ultima battaglia?
Per Joshua, la sconfitta contro Dubois potrebbe segnare la fine di una carriera leggendaria. Dopo aver dominato la scena mondiale per anni, conquistando titoli e battendo alcuni dei più grandi nomi della boxe, AJ sembra aver perso lo smalto che lo aveva reso uno dei pugili più temuti al mondo. Le sue quattro sconfitte, soprattutto quella contro Dubois, suggeriscono che il tempo di Joshua ai vertici potrebbe essere giunto al termine.
Nonostante ciò, Joshua ha ancora un enorme seguito di fan e potrebbe cercare un ultimo grande match per chiudere in bellezza la sua carriera. Ma con pugili giovani come Dubois che avanzano, sarà difficile per AJ tornare a dominare come un tempo.
Embed from Getty ImagesL’anno della consacrazione per Dubois
Il 2024 potrebbe essere ricordato come l’anno in cui Daniel Dubois ha finalmente raggiunto la vetta della boxe mondiale. La sua vittoria su Joshua non è stata solo una conferma del suo talento, ma anche un segnale che una nuova era è iniziata. Con la sfida tra Usyk e Fury all’orizzonte, Dubois ha la possibilità di diventare il campione unificato dei pesi massimi e di scrivere il suo nome tra i più grandi di sempre. Una cosa è certa: il mondo della boxe non sarà più lo stesso.
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