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GiroGrafia – Monte Bondone 2006: Ivan Basso “il Cannibale”

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Quando si parla di Monte Bondone, il pensiero va sempre alla “tempesta” del 1956 e a Charlie Gaul. Sulla salita trentina l’ “Angelo della montagna” ha realizzato una delle imprese più belle della sua carriera, dando così vita a quella leggenda che si tramanda ancora di padre in figlio.

Cinquant’anni dopo la vetta posta sopra Trento è diventata il simbolo di un dominio assoluto di Ivan Basso, vero e proprio “cannibale” del Giro d’Italia 2006. Il capitano del Team CSC mise infatti letteralmente in cassaforte il “Trofeo Senza Fine” ammazzando definitivamente la concorrenza e confermando quanto si era già visto sugli Appennini.

Damiano Cunego impegnato nel prologo inaugurale del Giro d’Italia 2006 Ivan Basso e Gilberto Simoni si sfidano sulle strade del Giro © Bettini

Osservando quanto successo alla Maielletta si era già capito che il giovane varesino non avrebbe lasciato spazio agli avversari, a partire dallo spagnolo Josè Enrique Gutierrèz (Phonak), unico in grado di tenere il passo in salita insieme a Damiano Cunego (Lampre-Fondital) che però fu costretto a dire addio ai propri sogni di gloria già nella cronometro di Pontedera. In una specialità che non arrise mai eccessivamente all’atleta di Cassano Magnago, Basso riuscì a distanziare nettamente sia il “Principino” veronese e che Danilo Di Luca (Liquigas), spediti a ben sei minuti di distanza.

Quanto sarebbe accaduto sul Bondone sarebbe quindi divenuto ininfluente a meno di possibili colpi di mano da parte di Gilberto Simoni (Saunier Duval), particolarmente atteso sulle strade di casa e grande conoscitore dei 38 tornanti che portano alla vetta. Quel 23 maggio l’attesa si rivela una lunga e stanca processione verso il finale con il neo-professionista Miguel Ángel Rubiano Chávez (Panaria) unico deciso a provare qualcosa.

Josè Enrique Gutierrèz sfida Ivan Basso al Giro d’Italia 2006 © Imago

Il gruppo lascia fare, il colombiano non fa paura, e sotto i colpi di una CSC magistrale, raggiunge il sudamericano e intraprende l’ascesa conclusiva come se si trattasse di un’eterna passerella per il prossimo capitano, pronto a porre la propria stoccata sulle pendici più dure. In una tappa dal sapore “latino” a metter fuori il naso dal plotone ci prova il colombiano José Rodolfo Serpa Perez (Selle Italia-Serramenti Diquigiovanni), ma il tentativo dura il tempo di un “amen”, ripreso prontamente da un Carlos Sastre (Team CSC) scatenato.

I tornanti passano, ma il ritmo non scende complice anche un forcing forsennato imposto da Leonardo Piepoli (Saunier Duval), chiamato alla carica dal suo capitano Gilberto Simoni e destinato a metter in crisi diversi big come Danilo Di Luca, Damiano Cunego e Paolo Savoldelli (Discovery Channel). Quei 17,5 chilometri diventano quindi una “via crucis” per molti che, sotto i colpi dello scalatore pugliese e del grimpeur spagnolo perdono minuti su minuti. Davanti rimangono in sette, ma è Simoni ad aprire le danze con un’accelerata a cui rispondono soltanto il compagno di squadra Piepoli e Ivan Basso.

Ivan Basso trionfa sul Monte Bondone al Giro d’Italia 2006 © Sirotti

Per quest’ultimo è il segnale che aspettava, il momento di partire: lo fa a sette chilometri dal traguardo quando il lombardo lascia la compagnia dei diretti avversari e si invola in maglia rosa verso la gloria. “La vittoria in maglia rosa è un sogno che avevo fin da bambino, ma questa impresa la gusterò di più dopo la fine del Giro” dichiara Basso dopo l’arrivo che gli regala un trionfo senza appello. Simoni giunge infatti con 1’26” di ritardo, Piepoli con 1’37” in compagnia di Gutierrez. Savoldelli prova a salvare il podio della generale transitando con 3’27”, mentre per Di Luca e Cunego crollano ad oltre quattro minuti.

Un segnale importante in vista del tappone dell’Aprica che vedrà Basso suggellare un Giro da cannibale, proprio come quello di Charlie Gaul nel 1956.

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Marco Cangelli
Giornalista presso la testata online "Bergamonews" e direttore della web radio "Radio Statale", sono un appassionato di sport a 360 gradi. Fondatore del format radiofonico "Tribuna Sport" e conduttore del programma "Goalspeaker", spazio dal ciclismo all'atletica leggera, passando per lo sci e gli sport invernali

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