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La fame post-mondiale di Nesim Amsellek: “Voglio andare a Eugene”

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L’esordio al Mondiale Indoor non ha ridotto la fame agonistica di Nesim Amsellek. Reduce da una stagione al coperto particolarmente propizia, che lo ha visto realizzare la miglior prestazione italiana di tutti i tempi sui 1500 metri, e aggiudicarsi il primo titolo tricolore della carriera, il 23enne di Urago d’Oglio è pronto a metter in campo tutta la propria grinta per conquistarsi un posto al Mondiale del prossimo luglio a Eugene. A tal proposito, il portacolori del Club Sportivo San Rocchino dovrà continuare a seguire le orme di Gennaro Di Napoli e Stefano Mei per centrare il minimo richiesto dalla Federazione e battere l’ampia concorrenza che sta contraddistinguendo il mezzofondo azzurro.

Nesim, qual è il bilancio della tua stagione indoor ?

La stagione indoor è iniziata nel migliore dei modi. L’abbiamo preparata bene, per cui all’esordio abbiamo ottenuto il minimo per i Mondiali, firmando la quarta miglior prestazione italiana di tutti i tempi prima di vincere il titolo italiano assoluto. Peccato per la prova iridata, dove un problema alla spalla mi ha impedito di attestarmi sui miei livelli; tuttavia, mi è servito come esperienza per poi tornare a lavorare sulla stagione outdoor”.

Il risultato che spicca è sicuramente il titolo italiano nei 1500 metri, al termine di una batteria resa particolarmente tesa dall’attacco nel finale di Federico Riva. Come si reagisce in questi casi, sia da un punto di fisico che mentale ?

Dipende da quanto arrivi ‘fresco’ all’ultimo giro. Se giungi infatti con abbastanza energie, bene o male riesci sempre a concentrarti e attaccare al momento giusto. Se invece sei leggermente cotto, fai un pelo più fatica a gestire la situazione e sei quindi costretto a dare il tutto per tutto”.

Nesim Amsellek vince nei 1500 metri ai Campionati Italiani Indoor 2022 © FIDAL Lombardia

A sorprendere tecnici e colleghi è stato però il 3’38”42 realizzato a febbraio nel meeting di Sabadell. Come si è sentito nel superare nelle graduatorie all-time atleti che hanno fatto la storia, come Gennaro Di Napoli, Alessandro Lambruschini e Stefano Mei ?

Se punti a fare grandi prestazioni, devi aspettarti che prima o poi arrivi questo momento. E’ infatti da metter in conto di scalare la classifica all-time quando hai alle spalle un’imponente base di lavoro, ottenuta da molti sacrifici e altrettanti impegni. La conferma che sei sulla strada giusta la puoi però ottenere soltanto quando superi atleti italiani di quel calibro”.

A proposito del presidente federale Stefano Mei, ad Ancona ti ha dato qualche consiglio per il futuro ?

L’ho incontrato a Belgrado al termine della gara iridata. Siccome non era andata al meglio, a causa di alcuni problemi fisici e di un po’ di ansia, il presidente mi ha conformato e supportato”

Il mezzofondo italiano sta vivendo una vera e propria esplosione nelle distanze più brevi, confermata dalle prestazioni di Ossama Meslek e Pietro Arese. C’è un po’ di competizione fra di voi e, in tal caso, come la stai vivendo ?

Noi tre siamo amici, anche se c’è sempre un po’ di competizione in occasione dei principali appuntamenti della stagione. Quando ci alleniamo, però, non stiamo a controllare cosa faccia l’uno oppure l’altro, ma puntiamo piuttosto a migliorarci ed evitare guai in gara”.

Facendo un salto nel passato, sappiamo che la tua passione per l’atletica è nata da una scommessa con tuo padre. Ci racconti meglio com’è andata?

Sono sempre stato un calciatore, visto che ho iniziato a giocare all’età di cinque anni. A scuola mi capitava di affrontare qualche gara di atletica e vincere, tuttavia era una cosa abbastanza normale. Ho iniziato a prendere sul serio la cosa grazie a una scommessa con mio padre, il quale è un grande fumatore. In occasione di una prova organizzata a Pasquetta dall’Avis al mio paese, gli dissi che, se avessi vinto, avrebbe dovuto smettere. Nonostante avessi completato l’impresa, lui non ha mai smesso, ma tutto ciò mi ha consentito di iniziare la mia carriera. Ero in seconda media e da quel momento ho preso parte ad ogni edizione di quella competizione. Non esserci quest’anno per la prima volta un po’ mi dispiace”.

Nesim Amsellek nella batteria degli Europei Under 23 2021 © Makinen/FIDAL

A distanza di oltre dieci anni, accetteresti nuovamente una scommessa del genere ?

La rifarei altre cento volte”.

Da un anno a questa parte hai iniziato ad allenarti con Johny Goyanes, il quale ha seguito in passato il campione europeo Manuel Olmedo e l’argento continentale David Bustos. Hai notato un approccio diverso e un cambio di mentalità rispetto ai tuoi tecnici precedenti ?

A livello personale, quando lavori molto, lui pretende altrettanto. Per cui, anche a livello mentale ho cambiato l’approccio con cui affronto la gara, perché ho trovato quell’aggressività che mi mancava”.

Questa scelta è stata accompagnata da un tuo trasferimento in Spagna. Diversi tuoi colleghi hanno abbandonato l’Italia per andare allenarsi all’estero. Come giustifichi questa decisione ?

Dipende da molti fattori. Se tu hai un gruppo con cui allenarti, un buon sistema, un giusto programma, un ottimo allenatore che ti segue e le strutture che ti consentano di avere tutto il necessario per prepararti al meglio (palestre, crio-sauna e così via), allora puoi pensare di ottenere ottime prestazioni anche in Italia. Spesso però ciò non accade, per cui gli atleti si trasferiscono all’estero, dove su questi aspetti sono più avanti. In questo momento sono infatti molto gettonate Spagna e Sudafrica, che ti offrono queste occasioni”.

Nesim Amsellek – Campionati Italiani Promesse 2021 © FIDAL Brescia

All’interno del tuo team fa parte la mental coach Maria Teresa Fiorentino. Quanto è importante questa figura per la gestione di una competizione ?

Diciamo che arrivi a un certo punto che quasi quasi ne hai bisogno, perché è impossibile esser sempre prestante. Può infatti capitare di incappare in una gara negativa, tuttavia la figura della mental coach permette di mantenere il focus sui propri obiettivi. Per questo la consiglio ad ogni atleta”.

Guardando nell’immediato futuro, nei prossimi mesi si svolgeranno gli Europei e i Mondiali outdoor. Su quale delle due competizioni concentrerai l’attenzione?

Stiamo tornando ad allenarci a pieno regime, anche perché gli obiettivi sono molti. Dopo quanto capitato in occasione della kermesse iridata [a Belgrado, ndr], ho ancora più fame perché voglio il mio riscatto. Spero di esser più cattivo di prima, perché la stagione è piena di appuntamenti importanti e abbiamo la volontà di fare il minimo per gli Europei (3’36”00) e per i Mondiali (3’35”00). Se il fisico terrà, e ciò che ci circonda ce lo permetterà, porteremo a casa grandi soddisfazioni”.

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Marco Cangelli
Giornalista presso la testata online "Bergamonews" e direttore della web radio "Radio Statale", sono un appassionato di sport a 360 gradi. Fondatore del format radiofonico "Tribuna Sport" e conduttore del programma "Goalspeaker", spazio dal ciclismo all'atletica leggera, passando per lo sci e gli sport invernali

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