N1no, per l’ultima volta

Non c’era un modo migliore per chiudere, con un mondiale in casa e un’ultima gara di Coppa del mondo ancora più in casa. Quella di oggi a Lenzerheide sarà l’ultima gara di cross country della carriera di Nino Schurter, il più grande biker della storia. Chiude dove tutto era iniziato, e dove ha collezionato alcuni dei suoi ricordi più belli, tra cui il mondiale 2018 e la vittoria che gli è valsa il record assoluto di successi in Coppa del mondo. Dalla Svizzera al cielo e di nuovo alla Svizzera, attraverso vent’anni di carriera ai massimi livelli, definiti non solo da quanto ha vinto e dominato, ma dall’influenza che ha avuto sulla disciplina, prerogativa solo dei grandissimi.

Il suo primo mondiale da junior arriva nel 2004 a Les Gets, stessa edizione in cui Julien Absalon vince il primo dei suoi quattro titoli consecutivi tra gli élite. Lo svizzero ha direttamente raccolto l’eredità del fuoriclasse francese, battuto per la prima volta al mondiale nel 2009 a Canberra. È solo l’inizio di una lunga storia di successi, che inizialmente si incrocia anche con quella del ceco Jaroslav Kulhavý, oro olimpico a Londra 2012. Rispetto ai rivali, lo svizzero eccelle soprattutto dal punto di vista tecnico, in discesa e in generale nella guida del mezzo. Non è solo talento e istinto, è aver capito prima degli altri che una gara si può vincere in molti modi, non solamente avendo più watt/chilo della concorrenza e spingendo sulle salite.

Nino Schurter è il più grande biker della storia perché è un atleta completo, che ha lavorato di più e meglio di tutti in ciò che poteva applicare alla prestazione in sella, sia sul suo corpo che sul …

Torna in alto