Mentre Tokyo dorme

Chi si ribella, chi entusiasma, chi vola. Lo sport e il piacere di illudersi.

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Day 9

Che giornata! Al giro di boa di questo viaggio olimpico viene fuori una delle giornate più intense. Ogni sera mi metto a letto non prima delle 22.30/23.00 e penso a come farò a svegliarmi tre ore dopo, però non ho ancora perso un colpo. Anch’io sto sfoderando le mie prestazioni migliori, non soltanto gli atleti. Oggi tante gare, tanta Italia, diversi momenti che troveranno l’autunno lì, tra i ricordi Olimpici più intensi.

Nella notte c’è Simona Quadarella che si ribella. Si ribella all’idea di tornare a casa a mani vuote, dopo essere stata grande protagonista nell’ultimo quadriennio. La ritroviamo finalmente medagliata e col sorriso. Come sorridente è tutta la nostra Nazionale di nuoto, che per poco non fa il colpo gobbo. La 4×100 mista mista è un po’ come una sagra di paese, un casino che all’inizio guardi con diffidenza, ma finisce che ti ci diverti un sacco. E i nostri si sono divertiti a sfiorare la medaglia. La squadra si conferma fortissima e qui non ha ancora finito.

Nottata trafficata, tra nuoto, atletica, judo e scherma. Sono le ultime chiamate anche per quello che è sempre stato il nostro forziere olimpico. Oggi tocca alle ragazze della sciabola, sarà un altro quarto posto. Le parole “delusione” e “fallimento” sono quelle più associate alla scherma in questi giorni, un po’ ingenerosamente, per quanto mi riguarda. Ci saranno di certo delle cose da rivedere, ma altrettanto certamente non siamo noi che guardiamo queste ragazze e questi ragazzi soltanto ogni quattro anni a poter puntare il dito e indicare la strada da seguire.

Il buio si dirada velocemente, vedere l’alba non ci scompone più. Pochi tg olimpici, poche edizioni flash del tg2; anche la fame notturna è stata ormai domata. Scopriamo che alle 6.40 c’è un’ammucchiata di eventi in contemporanea.

Irma Testa si batte sul ring per un posto in finale che vuole a tutti i costi. Non arriva e ci starà male, ma non dovrà fare l’errore di chi vorrebbe convincerci che non arrivare primi sia un disastro. Ripensa alla strada che hai percorso, Irma, e goditela su quel podio. Delle ragazze della sciabola abbiamo già detto, contro la Francia in semifinale partono bene e poi fanno harakiri. Ma l’attesa più grande è per Italia-Nigeria di basket. Vincere per andare ai quarti senza fare calcoli. Al primo time-out Meo Sacchetti richiama tutti all’ordine con un “hey!” e un’occhiataccia, io e migliaia di insegnanti ci riconosciamo.

Esaltanti! Così li ho commentati più volte oggi, perché così sono. Ci stanno trascinando in una dimensione che nemmeno riuscivamo a sognare fino a un mese fa. Una dimensione in cui gridiamo sprezzanti: “adesso voglio la Francia!”. L’ho fatto io, subito ripreso da chi ne capisce molto più di me all’interno della redazione basket di Vita Sportiva, perché la Francia è fortissima e sembra la più in forma. Di sicuro non sono un esperto di tecnica e di tattica, ma di squadre ne so. Ne ho vissute e ne ho amate diverse, quella modellata da Meo Sacchetti è una Squadra coi fiocchi, con la “S” maiuscola. Di quelle che si fanno amare. Il modo in cui ha giocato l’ultimo quarto di tutte le partite rivela anche condizione fisica e palle. Martedì saremo lì a divertirci con loro, qualunque sia l’avversaria.

Intanto si fa largo Mauro Nespoli. Il tiro con l’arco vive sul filo dell’ansia, almeno per chi lo guarda. Tra il countdown per scoccare la freccia e il numero delle pulsazioni degli arcieri che cresce, i produttori di Xanax ringraziano. È argento, ancora una volta niente oro. Ci illudiamo che Antonino Pizzolato nel sollevamento pesi possa rimediare subito e lui vorrebbe davvero. Si dimostra un campione anche di audacia quando potrebbe puntare a un più comodo argento e invece mira all’Olimpo, consapevole che mancarlo vorrebbe dire retrocedere a un bronzo. Bravo!

Quanto sport da vivere. Ci avviciniamo all’ora di pranzo, quel momento in cui ormai la domanda è una sola, sempre la stessa: quale evento si perderà la Rai per trasmettere il solito fondamentale tg delle 13? Oggi tocca nientemeno che alla gara regina, i 100 metri. Primo turno coi big. Fortuna vuole che si faccia in tempo a vedere almeno la batteria di Lamont Marcell Jacobs. Vola! Vola e lascia la sensazione che tutto sia possibile. Ci sarà anche un ottimo Filippo Tortu in semifinale. Forse ci stiamo davvero illudendo, ma per quale altro motivo dovremmo ammalarci di sport, se non per questo?! Vola Marcell, vola!

Una giornata intensissima si chiude con un Italvolley femminile svagata e vuota. La Cina ci rifila un 3-0 che non pregiudica nulla, ma intanto prendiamo e portiamo a casa. Nella chat di Vita Sportiva si aprono ulteriori riflessioni, stavolta quella vera e dura come la vita arriva dal Botta: “è la seconda settimana quella che conta. Che ci arrivi da fenomeno o da miracolato”. Amen!

Ci rivediamo qui domani. A parlare di fuochi d’artificio, si spera. Come al solito, Mentre Tokyo Dorme.


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Vincenzo Bruno
Laureato in Lingue e Letterature Moderne, nato a Palermo nel 1983, vive a Isola delle Femmine, piccola località costiera alle porte del capoluogo siciliano. Aspirante insegnante e appassionato di sport, letteratura e storie, nella sua pagina Instagram “Gente di Sport” alimenta l’amore per la scrittura facendovi convergere spesso le sue più grandi passioni. Due suoi racconti brevi, Notti Bianche e La Prima Volta, sono stati inseriti nella raccolta Pausa caffè: letteratura espressa, pubblicata da Prospero Editore nel 2016.

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