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Zoccarato punta sul gravel: “Dopo il titolo italiano, voglio andar al Mondiale”

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Il gravel è un mondo che sta correndo forse più velocemente di quanto ci si possa rendere conto. Dopo aver preso piede negli Stati Uniti, la disciplina ha raggiunto anche il nostro paese scatenando grande curiosità anche fra i professionisti del ciclismo che durante la stagione si sfidano lungo le strade di mezzo mondo. Fra coloro che sono rimasti affascinati dalla gravel bike è sicuramente Samuele Zoccarato che nel pomeriggio di domenica 18 settembre ha riscritto la storia di questo sport aggiudicandosi il primo Campionato Italiano.

Già vicino alla maglia tricolore su strada nel 2021, il corridore della Bardiani-CSF-Faizanè ha dimostrato di trovarsi a proprio agio sui sentieri sparsi lungo il Delta del Po tagliando il traguardo di Argenta con oltre due minuti e mezzo su Luca Cibrario (Beltrami TSA Tre Colli). Cuore impavido e fisico da passista, Zoccarato non si è nascosto in una corsa che per certi versi ha fatto da “prova generale” per primo Mondiale in programma il 9 ottobre prossimo a Vicenza e che vedrà la partecipazione del pluricampione iridato Peter Sagan. “Il Mondiale era già nel mio programma e ora speriamo di ottenere una convocazione dal CT Pontoni oppure una delle wild-card messe a disposizione dalla Federazione – spiega il 24enne padovano -. Vincere il titolo italiano è stato sicuramente un’emozione. Speriamo di poter confermare questo trend anche nelle prossime gare, anche se l’assenza dei biker impegnati al Mondiale Marathon potrebbe aver falsato un po’ il risultato”.

Samuele Zoccarato condivide il podio con Luca Cibrario e Sacha Modolo

Questo trionfo è innanzitutto frutto dell’impegno profuso dalla Bardiani-CSF-Faizanè che ha voluto investire sulla competizione nazionale presentandosi al via con cinque atleti e monopolizzandone il podio. A crederci per primo è stato però lo stesso Zoccarato che ha sfruttato al meglio gli errori commessi lo scorso anno alla Serenissima Gravel per alzare il proprio livello e metter a punto un mezzo che fosse adatto al percorso. “Quella brutta esperienza mi ha aiutato ad evitare di strafare e impostare le curve con maggior prudenza. Alla Serenissima avevo infatti provato a forzare ed ero caduto, dovendomi ritirare. Stavolta ho provato a spingere maggiormente nei tratti di pianura e ho così imparato a gestire meglio il mezzo dal punto di vista tecnico – confessa il corridore veneto -. Proprio per via del percorso pianeggiante, ho preferito montare una gamma di rapporti molto lunga, mettendo davanti una doppia corona con il 50 e una cassetta posteriore con l’11×28. Ciò mi ha permesso nella fase iniziale di fare velocità elevate”.

Samuele Zoccarato in azione nelle prime fasi di gara del Campionato Italiano Gravel

Come ha più volte dimostrato la scorsa primavera nelle corse in Belgio, Zoccarato ha provato a fare corsa dura sin dalla partenza trovandosi da solo dopo soli quaranta chilometri. A differenza delle prove su strada dove conta maggiormente rimanere coperti a ruota dei compagni di squadra, il gravel impone ai partecipanti di non nascondersi e di saper gestire le insidie presenti lungo il terreno con audacia, ma al tempo stesso grande perspicacia: “Avrei voluto attaccare anche prima, ma non pensavo di rimaner da solo così presto. Dopo aver testato i miei avversari, mi sono trovato in un tratto sterrato con forte vento laterale così ho provato ad attaccare, consapevole che se mi avessero ripreso sarei rimasto con pochi corridori e mi sarei potuto giocare comunque le mie chance – racconta il corridore gestito da Bruno e Roberto Reverberi -. Essendo in cinque, se avessimo incontrato problemi nel gestire la corsa, saremmo stati favoriti, tuttavia basterebbero un paio di compagni per arrivare fino in fondo. Anche perché c’è una grossa differenza con le gare su strada che presentano tratti in sterrato: qui corri su sentieri stretti, sei chiamato continuamente a rilanciare la bicicletta e a cercare di chiudere i buchi”.

Samuele Zoccarato esulta all’arrivo di Argenta

Se le differenze con le corse in linea possono apparire notevoli, la conformazione dei percorsi stringe paradossalmente maggiormente l’occhio agli stradisti rispetto agli specialisti del fuoristrada. Tolti infatti gli atleti che si cimentano nel Marathon (come anticipato assenti al Campionato Italiano in quanto impegnati in Danimarca con la Nazionale), i ciclocrossisti hanno faticato non poco sul tracciato ferrarese sfiorando soltanto il podio con Samuele Leone (Team Cicli Manini), lontano comunque oltre nove minuti dal vincitore. Questo insolito risultato ha comunque una degna spiegazione come illustra Zoccarato: “Nel ciclocross si è abituati a fare uno sforzo di un’ora con picchi di potenza molto brevi, qui invece abbiamo pedalato per oltre tre ore con picchi sicuramente più prolungati. Non dobbiamo dimenticare come noi siamo ormai a fine stagione per cui il ritmo gara lo abbiamo nelle gambe, mentre chi fa ciclocross si trova soltanto all’inizio. A tutto ciò si deve aggiunge una maggior somiglianza fra la bici da strada e quella da gravel: la posizione è infatti pressochè la stessa”.

In attesa di sapere se il Mondiale possa regalare qualche dolce sorpresa al giovane azzurro, Zoccarato si prepara già a guardare al futuro e ai possibili benefici che il gravel può offrire anche nelle prove su strada, in particolare nelle Classiche del Nord dove il primo comandamento è limare: “In quelle competizioni ci sono dei punti un po’ delicati che vanno presi di petto e in cui non ci si può nascondere. Da un punto di vista tecnico il gravel mi ha consentito di migliorare le traiettorie e di trovare i punti migliori dove poter posizionare le ruote. Sinceramente la vedo come un’attività propedeutica alla strada, quindi continuerò ad allenarmi”.

Marco Cangelli
Giornalista presso la testata online "Bergamonews" e direttore della web radio "Radio Statale", sono un appassionato di sport a 360 gradi. Fondatore del format radiofonico "Tribuna Sport" e conduttore del programma "Goalspeaker", spazio dal ciclismo all'atletica leggera, passando per lo sci e gli sport invernali

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