Il nuovo mondo del pallone è rosa. Il calcio femminile è entrato nelle nostre vite tra pregiudizi e nuovi entusiasmi. Con questa serie di articoli proveremo a raccontarvelo per approfondirlo o scoprirlo. Questo è il “Pallone in Rosa”. Buona lettura!
Il calcio femminile in Italia è un movimento in costante crescita che ha visto nel corso dell’ultimo decennio un incremento netto, non solo dell’interesse del grande pubblico, ma anche del numero delle praticanti del gioco più bello del mondo.
Due eventi in particolare hanno determinato una svolta epocale: il passaggio della governance sotto il controllo diretto della FIGC e l’ingresso nel movimento dei grandi club storici del nostro calcio che ha dato un nuovo impulso a tutto il movimento.
A partire dal 2013 la massima federazione calcistica ha messo in campo una programmazione serrata per la promozione e lo sviluppo del calcio femminile in Italia finalizzato a produrre un miglioramento degli standard in termini quantitativi e qualitativi che ha prodotto, attraverso diverse iniziative (“Womens football day”, “Campionati studenteschi/Ragazze in gioco“, “Danone Nations Cup“), un aumento del numero delle tesserate passando da 18.854 a 25.896 (+40% – Fonte ReportCalcio 2019).
Questo percorso di riforme, unite ad un più efficace sistema operativo per le decisioni strategiche, ha spinto progressivamente diverse squadre professionistiche a iscrivere un proprio club: Fiorentina, Juventus, Milan, Inter, Roma, Sassuolo, Empoli, Sassuolo e Lazio sono le società che hanno puntato sulla creazione di una loro squadra intuendo la potenzialità di un settore assolutamente nuovo.
L’impegno dei club professionistici ha portato vantaggi concreti per tutto il movimento e per le atlete sia sul campo (strutture di allenamento più adeguate, nuove tecniche e metodologie di allenamento, affinamento degli schemi tattici, migliori accordi economici per le calciatrici) che fuori (crescita del pubblico televisivo e dal vivo, l’incremento di interazioni e di follower dei profili social media, un rinnovato interesse di media e sponsor sostenuto anche dalle grandi federazioni internazionali con chiare ricadute nell’ambito marketing).
Le atlete hanno preso il meglio da questa nuova interazione mantenendo comunque inalterati i propri tratti peculiari, cosa che spinge chi si approccia a vedere un calcio più genuino e meno frenetico rispetto a quello proposto quotidianamente dalla controparte maschile.
L’aumento degli standard qualitativi e la battaglia per il professionismo (che dovrebbe concludersi nel giro di qualche anno) dovrebbero portare sempre più in su l’intero movimento, senza contare che le linee programmatiche che UEFA e FIFA stanno perseguendo aumenteranno nei prossimi anni il giro degli interessi.
Il merito più grosso che può essere intestato all’ingresso dei grandi club è stato quello di aver risvegliato un interesse quasi sopito e di nicchia permettendo una riconquista di spazio vitale per un fenomeno che può determinare una svolta sociale per le donne in Italia. La crescita del calcio femminile e la maggiore visibilità generale hanno infatti riacceso la battaglia culturale dovuta alle differenze di genere presenti nel nostro Paese.
Le sfide da affrontare sono ancora tante ma i progressi registrati in questo decennio e la volontà di investire dei grandi club rappresentano un viatico importante che possono garantire stabilità a tutto il movimento.
Immagine in evidenza: © figc.it
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