Ogni trenta giorni Vita Sportiva organizza sui propri profili social un torneo, tramite sondaggi, per eleggere l‘Atleta del Mese. A scegliere l’atleta che più si è contraddistinto/a nel mese appena trascorso siete proprio voi. In questa rubrica noi dedicheremo un articolo all’atleta vincitore/vincitrice.
Non è un caso che l’atleta di questo mese provenga dalla Slovenia. Questo piccolo Paese, nonostante i poco più di 2 milioni di abitanti, ultimamente sta sfornando talenti di primissimo piano in diversi sport: basti pensare alla star dei Dallas Mavericks, Luka Doncic, entrato nella classifica dei migliori giocatori dell’NBA di questa stagione; al suo connazionale Goran Dragic, in forza ai Miami Heat, andato a un passo dall’anello, perdendo la finale contro i fortissimi Los Angeles Lakers. Non dimentichiamo Samir Handanovic, da diverse stagioni annoverato tra i migliori portieri al mondo.
Se leggiamo la classifica finale del Tour de France appena concluso, notiamo come ai primi due posti ci siano proprio due atleti sloveni, Tadej Pocagar e Primoz Roglic: un sostanziale monopolio sulla corsa ciclistica più ambita al mondo.
Il Tour, disputato eccezionalmente nel mese di settembre e non a luglio, si è dipanato in modo strano: fino alla ventesima tappa sembrava già consegnato a un Roglic che, contando su buone doti di cronoman, si apprestava a sigillare il suo trionfo nella cronoscalata con arrivo a La Planche des Belles Filles. Ma, proprio lì, il suo collega sloveno, in forza alla UAE Emirates, ha compiuto l’impresa. Pocagar vince la tappa infliggendogli un distacco di 1’56”, staccandolo così in classifica generale di 59”. Tadej Pogacar, classe 1998, così, si cuce addosso la maglia gialla giusto in tempo per portarla in trionfo il giorno dopo, sui Campi Elisi, a Parigi.
La vittoria nella crono non è l’unica perla in questa Grand Boucle per il talento di Komenda, paesino di 5000 anime nella Slovenia Centrale. Infatti, il corridore del team degli Emirati Arabi, ha sollevato le braccia al cielo in altre due occasioni: nella nona tappa, con arrivo a Laruns e nella quindicesima, durissima, con arrivo in cima al Grand Colombier.
Oltre ad essere stato il primo sloveno a vincere la corsa francese, Pocagar, secondo per precocità nel successo finale solamente ad Egan Bernal, è l’unico ciclista della storia ad aver indossato a Parigi le maglie gialla, bianca e a pois.
Il mese di settembre l’ha visto protagonista anche al Mondiale di Imola: lo sloveno ha attaccato a 40 chilometri dal traguardo, sul penultimo passaggio sulla salita della Gallisterna, costringendo la fortissima formazione belga a tirare affannosamente il gruppo per ricucire lo strappo. Verrà ripreso a circa una ventina di chilometri dall’arrivo.
Difficilmente il corridore della formazione degli Emirati dimenticherà il settembre di questa stagione particolare che, a causa di ciò che tutti conosciamo, ha stravolto il calendario del ciclismo internazionale, oltre al mondo intero.
Ciclista completo, scalatore dotato di uno scatto fulminante e veloce nelle volate ristrette, in futuro potremo veder brillare Pogacar, professionista solamente dal 2019, non solo nei grandi giri ma anche nelle classiche.
La freschezza del suo talento potrebbe far pensare, addirittura, a una futura accoppiata Giro-Tour, che lo consegnerebbe di diritto alla leggenda di questo sport.
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