Mentre Tokyo dorme

Ultimi fuochi all’Olympic Stadium, il teatro delle favole azzurre.

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Day 16

E alla quindicesima giornata di gare con medaglie in palio l’Italia smise di conquistare medaglie. Questo pensiamo fino a ora di pranzo, quando Abraham de Jesus Conyedo Ruano ci ricorda che c’è ancora lui. Vince il ripescaggio, vince la finale per il bronzo e fa segnare l’ennesimo record azzurro di questi Giochi. Per la prima volta, infatti, l’Italia prende medaglia in quindici delle sedici giornate delle Olimpiadi, e domani va per il clamoroso en plein.

Conyedo porta a medaglia anche la lotta, che si è presentata a Tokyo forte di soli due atleti, l’altro è Chamizo. Entrambi origini cubane, entrambi giunti in finale per il bronzo. Qui il destino dei due ha smesso di essere comune.

Quando arrivano le Maratone, vuol dire che la festa sta per finire e gli amici per andare. Allora cerchiamo di goderci appieno tutto, proviamo a spremere ogni stilla di magia da questo incantesimo a cinque cerchi che sta per spezzarsi. La ginnastica ritmica sembra messa lì, alla fine del programma olimpico, apposta per questo.

In piena notte le Farfalle azzurre tirano fuori due esibizioni che valgono la finale di domani. Si qualificano con il terzo punteggio e ci lasciano sognare ancora più forte. Poi la finale dell’All-Around individuale. Non sono per nulla un esperto, e come me penso tanti altri, ma l’abbagliante eleganza di Milena Baldassarri è impossibile non notarla.

Tante discipline tra quelle che ci hanno fatto più compagnia hanno già chiuso i battenti, nuoto, scherma, judo, ginnastica artistica, invece i tg olimpici sono sempre là, imperterriti e inesorabili come un testimone di Geova la domenica mattina. Ci mancheranno perfino loro e il sempre inopportuno tg2 delle13.

È una giornata un po’ stanca, che si trascina. Nemmeno la centrifuga Madison all’Izu Velodrome riesce a scuoterci più di tanto. Dopo i capolavori dei giorni scorsi, a Viviani e Consonni non è rimasto granché. L’atmosfera somiglia molto a quella che seguì le enormi emozioni del doppio oro Tamberi-Jacobs. Veniamo da una scorpacciata di titoli olimpici che dobbiamo ancora del tutto metabolizzare, ci aiutano le premiazioni rimandate a oggi. Antonella Palmisano e i ragazzi della 4×100 ci fanno gonfiare ancora il petto.

Il leitmotiv di giornata su Twitter è rappresentato dal timore che la Francia ci rimonti nel medagliere. Abbiamo tre ori di vantaggio, ma i transalpini hanno ancora diverse mani da giocare. E qui si amplifica la nota dolente dei nostri Giochi, gli sport di squadra. Le nostre Nazionali tutte fuori ai quarti, quelle francesi tutte in finale.

Apre il basket. La stoppata iconica di Batum ha regalato ai Blues l’incrocio con Team USA. Finisce come è più probabile che finisca quando giochi contro Kevin Durant, con te che gli fai i complimenti e lui che festeggia la vittoria. Poi le ragazze del basket si prendono il bronzo contro la Serbia.

Ma i carichi arrivano in fondo alla giornata. In contemporanea la Francia si gioca l’oro della pallamano e del volley. Ripenso già con un filo di nostalgia a come qualche giorno fa eravamo noi a doverci dividere tra le nostre Nazionali di volley e basket. Ai cugini va molto meglio, per loro sono due ori.

La finale di pallavolo con la Russia è una partita che non si dimentica, il degno atto conclusivo di un torneo che ha visto via via andar fuori quelle che si credevano le favorite. I francesi sono una banda, talento prepotente e arroganza, non si fanno spaventare dall’avversario che rimonta due set e al quinto si mette a condurre nel punteggio. Un oro meritatissimo.

A fine giornata è un colpo vedere l’Olympic Stadium di Tokyo chiudere i battenti, almeno per quanto riguarda le gare. Quello è stato il teatro delle più belle favole azzurre. Ci sentiamo già orfani di tutto questo. Ci manca già non andare a dormire o svegliarci in piena notte per le gare, passarci le emozioni gli uni con gli altri con due semplici parole o una foto, guardare gli sport che non capiamo, controllare il piano degli eventi del giorno dopo e iniziare a studiare come organizzarci per non perdere nulla di ciò che ci interessa, incazzarci, rimanere delusi, sorpresi.

È l’Olimpiade, un’esperienza assoluta, che ti prende completamente e ti lascia solo alla fine, con la promessa che tornerà. Per il momento, seppur ancora per poco, teniamocela stretta.

E, Mentre Tokyo Dorme, iniziamo a ricordarla.


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Vincenzo Bruno
Laureato in Lingue e Letterature Moderne, nato a Palermo nel 1983, vive a Isola delle Femmine, piccola località costiera alle porte del capoluogo siciliano. Aspirante insegnante e appassionato di sport, letteratura e storie, nella sua pagina Instagram “Gente di Sport” alimenta l’amore per la scrittura facendovi convergere spesso le sue più grandi passioni. Due suoi racconti brevi, Notti Bianche e La Prima Volta, sono stati inseriti nella raccolta Pausa caffè: letteratura espressa, pubblicata da Prospero Editore nel 2016.

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