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Un “avvocato” sul tetto d’Europa: Samuele Ceccarelli racconta i suoi 60 metri

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Lo sguardo si alza verso il tabellone dei risultati e d’improvviso appare attonito. E’ impossibile, non può esser avvenuto, è tutto soltanto un grande sogno costruito dalle basi, da quando a sedici anni hai deciso di tornare sui propri passi e gettarsi nel mondo dell’atletica leggera. La testa si fa pesante, l’emozione diventa troppa per esser trattenuta, ti accasci e capisci che hai battuto il campione olimpico dei 100 metri e sei diventato il nuovo campione europeo dei 60 metri.

Non si tratta di una storia inventata, ma di quanto accaduto qualche giorno fa a Samuele Ceccarelli, giovane sprinter toscano diventato nel giro di poche settimane la nuova stella dell’atletica italiana. Per chi lo conosce da tempo sa che al talento del portacolori dell’Atletica Firenze Marathon non è mai mancato. Eppure gli infortuni gli hanno sempre impedito di andare oltre.

Il 23enne di Massa non ha mai desistito e ha saputo gestire le fatiche accumulate sul campo con quelle accademiche legate alla facoltà di giurisprudenza con l’obiettivo di solcare prima il palcoscenico delle Olimpiadi Estive e in futuro quello del foro di un tribunale.

Samuele Ceccarelli si lancia sul traguardo della finale dei 60 metri degli Europei Indoor © Foto Colombo/FIDAL

Al termine della prova dei 60 metri ti abbiamo visto guardare il tabellone e crollare letteralmente a terra. Cosa hai pensato nel momento in cui ti sei accorto di aver vinto il titolo europeo ?

In genere non mi sbilancio mai, in particolar modo in quel momento perchè ho voluto aspettare che uscisse il risultato finale sul tabellone. Non mi sono reso conto di nulla perchè è stato un fuoco dall’inizio alla fine e non sono riuscito ad aver contezza degli avversari intorno a me. Avevo visto che non c’era gente attorno, però non ho voluto sbilanciare, per cui quando ho visto il tabellone non volevo crederci nemmeno io tanto che mi sono accasciato quasi morto a terra perchè è stata veramente un’impresa incredibile”.

La notorietà derivante da questa impresa non rischia di diventare troppo invasiva ?

E’ inevitabile quando ci sono risultati di questo tipo e me ne sto rendendo conto con tutte le chiamate e le richieste di intervista che sto ricevendo. Sinceramente non ero abituato a questo genere di interazioni per cui, da un punto di vista mi fa piacere perchè è il riconoscimento del lavoro svolto, dall’altra parte c’è il rovescio della medaglia che, essendo più visibile agli occhi di tutti, potrebbero arrivare in futuro commenti negativi su possibili risultati negativi”.

In quel frangente hai battuto per la seconda volta consecutiva il campione olimpico dei 100 metri Marcell Jacobs. Un’impresa straordinaria considerato che in pochissimi sono riusciti a superarlo in questo periodo. Qual è il rapporto fra di voi ?

In realtà è molto tranquillo e amichevole, si ride e si scherza assieme. Basti pensare che quando ci siamo rivisti per la prima volta dopo Istanbul al ritiro delle staffette, quando ci hanno chiesto di far una foto insieme lui ha risposto in battuta ‘Devo fare una foto con la mia criptonite ?”

La sfida fra Ceccarelli e Jacobs ai Campionati Italiani Indoor 2023 © Foto Grana/FIDAL

Questa stagione ti ha consacrato nel gotha dell’atletica leggera italiana, ma non solo. Quando hai capito di aver letteralmente voltato pagina visto che hai cominciato con il karate ?

Con l’atletica è stato un amore che è sbocciato tardi, perchè quando ero alle elementari il mio istituto organizzava sempre gare contro altre scuole e in genere facevo sempre gare di velocità. Io mi sono sempre dimostrato veloce e il mio maestro spingeva al fine che potessi impegnarmi in questa disciplina. Ho provato, ma non mi sono trovato bene con il sistema con cui sono entrato in contatto e per questo mi ero orientato verso il karate, però a sedici anni sono tornato sulla strada di casa”.

Se sui 60 metri hai dimostrato di esser fra i migliori al mondo. Ora la sfida passa però sui 100 metri. Cosa ti aspetti su questa distanza ?

Una base molto buona per lavorare sui 100 l’abbiamo messa perchè questi 60 devono esser l’inizio per poi allungare di quaranta metri. Tutto ciò fa ben sperare senza sfociare in vari calcoli matematici che in atletica contano il giusto. Io continuerò a lavorare per fare il meglio e migliorarmi il più possibile, anche se mi piace procedere per gradi. Inizialmente l’obiettivo sarà quindi di migliorare il mio personale di 10”40 realizzato nel 2021 per capire di quanto si possa abbassare e da lì proseguire. Per i 200 non se ne parla per quest’anno visto che sono ancor più lunghi ed è necessario lavorare ulteriormente. Visto che quest’anno sono riuscito finalmente a far un ciclo completo per raggiungere un risultato, allungare di botto dai 60 ai 200 non ci sembra il caso”.

Samuele Ceccarelli nella batteria degli Europei Indoor 2023 © Foto Colombo/FIDALA

Nell’atletica leggera ogni centesimo è vitale. Jacobs ha avuto la deroga speciale di poter correre con le vecchie scarpe perchè con le nuove non ha ancora trovato il giusto feeling. Anche nel tuo caso la calzatura deve esser tarata alla perfezione oppure c’è un po’ più di agio ?

Io credo che la scarpa deve esser un minimo congeniale. Soprattutto in gara ci troviamo di fronte a situazioni di livello così elevato che qualsiasi aspetto fa differenza per cui se si corre con una scarpa non adatto comprendo come possa il tutto scombussolare il meccanismo. Personalmente quelle non le ho mai provate e ho sempre corso con il solito paio, per cui per il momento non ho intenzione di cambiare. Però il tutto è soggettivo quindi la scarpa deve esser congeniale sia al piede che al metodo di corsa”.

Più volte nei momenti decisivi della tua carriera sei stato rallentato dagli infortuni. Come è riuscito a rialzarti ogni volta ?

Ci vuole molta pazienza perchè è veramente frustrante arrivar a un punto e dover poi ripartire, sacrificando parti di un ciclo di lavoro per salvare almeno la stagione. Serve pazienza e molta voglia di mettersi in gioco altrimenti sarebbe realmente semplice dire basta e smettere perchè altrimenti finirebbe qui il gioco”.

Oltre a svolgere l’attività agonistica, stai studiando anche giurisprudenza all’Università di Pisa. Come si riesce a conciliare lo studio e lo sport ad alti livelli ?

Non è facile perchè è un percorso lungo e altrettanto impegnativo, che non si concilia al meglio con questo sport, ma anche qui serve pazienza e far un passo alla volta. Io stesso mi sono trovato in situazioni in cui io stesso pensavo di dover recuperare perchè ero indietro con gli esami, non pensando all’impegno che avevo investito in altro. Non bisogna quindi farsi prendere dalla fretta, ognuno ha il suo percorso e si arriva in fondo quando si riesce, l’importante è il risultato finale”.

Ceccarelli in compagnia del suo allenatore Marco Del Medico © Foto Grana/FIDAL

Un piccolo off-topic. Siccome sappiamo che sei appassionato di musica, quali canzoni ascolti prima di una gara per caricarti ?

La mia playlist durante il riscaldamento in genere è composta da musica abbastanza spinta, quindi si tratta di brani elettronici e metal. Sono cose che normalmente non ascolto, ma che, a seconda del momento, si sposano abbastanza bene”.

Fra dieci anni ti vedresti ancora nel mondo dell’atletica leggera oppure nel foro come avvocato ?

Sicuramente una volta conclusa la mia attività agonistica non penso di trattenermi nel mondo dell’atletica leggera, per cui tra dieci anni è più probabile che mi trovi in un foro”.

Il tuo allenatore Marco Del Medico è stato una guida alle Paralimpiadi di Sidney 2000 per cui conosce molto bene il contesto olimpico. Quali consigli ti dà in vista delle gare e soprattutto come ti vedi a Parigi 2024?

Mi ha dato molti consigli e non solo per le grandi manifestazioni. Non si limita mai a due parole. Tra la semifinale e la finale degli Europei probabilmente aveva più bisogno lui di un sostegno psicologico che il sottoscritto per quanto mi ha seguito. Grazie ai suoi consigli lavoro al meglio anche da un punto di vista psicologico”

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Marco Cangelli
Giornalista presso la testata online "Bergamonews" e direttore della web radio "Radio Statale", sono un appassionato di sport a 360 gradi. Fondatore del format radiofonico "Tribuna Sport" e conduttore del programma "Goalspeaker", spazio dal ciclismo all'atletica leggera, passando per lo sci e gli sport invernali

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