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Da Anterselva ad Anterselva: come Dorothea Wierer è diventata una Campionessa

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Seppur sotto il sole, gli astri si sono congiunti. Ma in questo caso non si parla di fortuna. Dal 26 gennaio 2019 al 16 febbraio 2020: in poco più di un anno Dorothea Wierer ha completato il suo ciclo evolutivo, una vera e propria trasformazione, che permette di definirla chiaramente una Campionessa con la “C” maiuscola. Ha superato il confine di quel luogo comune che separa una “brava atleta” da una pura fuoriclasse, diventando a 29 anni tra le biatlete più vincenti in attività. Ha sopraffatto la pressione dell’aria di casa, ben più pesante di quella che la travolse due anni fa alle Olimpiadi Invernali. Ed è proprio questa la chiave della Wierer Campionessa: liberarsi delle catene della tensione che in passato non l’hanno resa in grado di esprimere il massimo del suo potenziale nei grandi eventi. E in qualche modo l’altoatesina aveva già iniziato a sciogliere i nodi proprio il 26 gennaio 2019 in Coppa del Mondo, nel paese in cui è cresciuta sportivamente parlando, nello stesso circuito in cui si laureerà Campionessa del Mondo nell’inseguimento. Anterselva per Dorothea Wierer è paragonabile a Bormio per Dominik Paris, se non qualcosa in più.

Da Anterselva 2019…

Potremmo affermare che il suo percorso evolutivo verso una nuova dimensione è iniziato nella tappa italiana di Coppa del Mondo 2019. Partita dall’ottava posizione dopo la sprint di due giorni prima l’azzurra, intenta a difendere la leadership della generale, quest’ultima messa sotto attacco dagli eccellenti risultati della connazionale Lisa Vittozzi nelle settimane precedenti, ha completato la rimonta alzando le braccia al cielo per la prima volta davanti al pubblico amico. Lei che non aveva ancora vinto in questa specialità, nonostante avesse già raggiunto la doppia cifra dei podi nell’inseguimento, ci è riuscita sotto gli occhi e i riflettori del suo paese di appartenenza. Completando così il “grande slam” delle discipline individuali, avendo vinto almeno una volta anche nella sprint, nell’individuale e nella mass start.

Già all’inizio della scorsa stagione Doro aveva messo in mostra una qualità aggiuntiva rispetto alle avversarie, che le permetteva un discreto vantaggio extra-numerico in ottica sfera di cristallo: la costanza. Un punto di forza che sta mantenendo anche in questa annata e grazie al quale è tornata ad indossare il pettorale giallo da pochi giorni. Tuttavia, fu soltanto a partire quella gara del 26 gennaio 2019 che il sogno della Coppa del Mondo generale cominciò a materializzarsi. Tant’è che alla classica domanda di un’intervista pre-Mondiale nella quale le veniva chiesto se preferisse l’oro iridato o la sfera di cristallo, Wierer affermava senza esitazioni la seconda. Ma sappiamo tutti com’è andata a finire.

… Ad Anterselva 2020

Un pettorale strappato da Tiril Eckhoff, un periodo difficile in termini di risultati, il mal di schiena, la pressione di gareggiare davanti al proprio pubblico, il tutto condito dalle aspre dichiarazioni di Vittozzi all’avvento del momento più importante dell’anno. Con queste premesse l’obiettivo della medaglia appariva sempre più nebuloso. Ma sotto un cielo schiarito di inizio weekend arrivano i primi segnali incoraggianti: mentre le azzurre restano a galla nonostante qualche errore di troppo al poligono, le più accreditate rivali soffrono l’alta quota e vanno in crisi.

Due giorni dopo, il completamento della metamorfosi viene raggiunto con una prestazione che le vale il titolo: partita col pettorale numero 7 Wierer attacca sugli sci, rischia quando possibile, ma soprattutto sa gestire nel momento più critico. Il testa a testa con Marte Olsbu Roeiseland al poligono finale ne è la prova. Come dichiarato nel dopo gara dalla stessa campionessa iridata, dall’errore in apertura in poi lavora su ogni colpo con estrema calma, per coprire l’ultimo bersaglio impiega lo stesso tempo con cui sarebbe in grado di colpirne due o addirittura tre. Infine, terminato il giro di penalità, si prende tutto il tempo per godersi il più emozionante successo nel suo format di gara, che in questa stagione le aveva creato i maggiori grattacapi. Era da quella famosa gara di Anterselva, dove tutto è cominciato, che non saliva sul podio nell’inseguimento.

Il podio dell’inseguimento femminile ai Mondiali 2020, © Twitter

E dopo Anterselva?

Da adesso Dorothea Wierer può concentrarsi esclusivamente sul bis in classifica generale. Certo, la rassegna iridata prevede ancora due gare individuali, tra cui il titolo della mass start da difendere, bisogna confermare il podio dell’anno scorso nella single mixed insieme a Lukas Hofer e tentare l’impresa nella staffetta femminile. Ma con un oro già in tasca la 29enne di Rasun può permettersi di gareggiare senza nulla da perdere. Contrariamente a quanto devono fare le principali contendenti per la sfera di cristallo, Tiril Eckhoff e Hanna Öberg. Inoltre l’azzurra vanta un margine prezioso sulla svedese e la norvegese nella classifica “overall”, con la consapevolezza che rimarrebbe leader anche con gli scarti dei due peggiori piazzamenti. Nel biathlon femminile, un’atleta che conferma il trionfo generale dell’anno precedente manca da 18 anni con Magdalena Forsberg (detentrice di 6 Coppe del Mondo consecutive dal 1996/1997 al 2001/2002). L’Italia spera di riscrivere la storia con la sua regina incontrastata di questo sport.

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Luca Montanari
Dimostrerò che lo sport è una lettura semplificata della realtà. Instagram: @lucamontanari_98 Twitter: @Luca_Monta_

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