L’estate 2020, nel bene e nel male passerà alla storia dello sport italiano e mondiale. Storici saranno i traguardi raggiunti da atleti e squadre che riusciranno a far spazio nel loro palmares. Storico sarà vincere durante questa situazione unica nel suo genere e che speriamo non si possa mai ripetere, dove il rischio era quello di non poter partecipare. È proprio uno dei principi della filosofia sportiva del Barone De Coubertin ad essere venuto meno quest’estate: “l’importante non è vincere, ma partecipare”. Dal 1896 ad oggi, le Olimpiadi moderne si sono fermate solo in occasione delle due grandi guerre ed eravamo tutti pronti a “partecipare” chi da atleta, chi da presente, chi da spettatore, alla grande festa che sarebbe stata Tokyo 2020. Nulla da fare arrivederci (forse?) al 2021.
In questo periodo dell’anno si sarebbero solitamente parlate due lingue, una l’inglese di Wimbledon e del Gran Premio di Silverstone, l’altra quella delle esultanze o dei sospiri di delusione insieme a delle facce colorate, che fossero dei playoff da vincere o delle nazionali da tifare. Niente di tutto questo, perché giusto o sbagliato che sia, si è scelto di premiare le competizioni nazionali. Quindi alcuni sport ripartono, altri sport fanno e faranno più fatica a ripartire e se da una parte non sarà la stessa cosa guardare la Serie A di calcio, gli Assoluti di Todi o la NBA a Disney World, in questa estate inedita quanto difficile, gli appassionati di sport hanno bisogno di spettacoli da guardare e praticare. L’estate inedita non sarà quindi solo sul divano davanti alla TV, ma lo sarà anche in spiaggia, dove ancora non si sa se e quando si potrà giocare a calcetto, basket, beach volley e dove si dovrà comprare una racchetta personale per giocare a ping pong. Ciò che è sicuro è che questa estate poteva essere inedita come occasione per trovare un unione di intenti, fare squadra per rilanciare lo sport, ma quello che si è visto da più parti è stato solo una tutela degli interessi personali e di pochi, nonché l’ennesima delusione.
Di Riccardo Corsolini
Solamente le due guerre mondiali sono state capaci di fermare eventi come i Giochi Olimpici, che da quando ho memoria, aspetto con trepidazione. Ogni quattro estati programmo le vacanze in modo tale da riuscire a non perdermi nemmeno un minuto dell’evento a cinque cerchi. Ma l’estate che è appena cominciata, sarà diversa dalle altre. Non saranno infatti le medaglie olimpiche azzurre ad allietare queste calde giornate, ma sicuramente gli appassionati di sport non rimarranno a bocca asciutta.
Infatti, numerosi eventi che hanno dovuto alzare bandiera bianca davanti alla pandemia, sono stati riprogrammati nei mesi estivi. Il calcio in primis: riusciranno le squadre di Serie A a mantenere un alto rendimento con partite ravvicinate e con un caldo che, in alcune zone d’Italia soprattutto, potrebbe essere torrido? La sfida scudetto entra nel vivo ed è vietato mollare la presa. Non dimentichiamo poi la lotta per i posti in Europa e per non retrocedere che caratterizzeranno anche la Bundesliga e la Premier League, dove gli scudetti sono già stati assegnati. Il duello tra Real Madrid e Barcellona animerà la Liga spagnola. Ad Agosto invece, vedremo i turni finali della Champions League.
Il basket italiano si è fermato e lo rivedremo ad autunno; l’NBA però riparte e nei mesi di Luglio e Agosto vedremo quale squadra vincerà l’anello, in un torneo che si disputerà nella cornice fiabesca di Disney World, in Florida.
Sono curioso di vedere in che modo i ciclisti affronteranno questa stagione, condensata in tre mesi (da Agosto ad Ottobre) e diciamolo, cucita su misura per il Tour de France, al via il 29 agosto da Nizza. Con Classiche del Nord e Giro d’Italia in Autunno, fari puntati sulla Milano-Sanremo (9 Agosto) e Giro di Lombardia, anticipato a Ferragosto. I piani dei vari corridori sono stati stravolti e non vedo l’ora di assistere ai primi scatti e volate.
Per quanto riguarda l’atletica, attendo con ansia i meeting estivi, che permetteranno di osservare come gli atleti affronteranno una stagione che da olimpica si è trasformata in preolimpica.
A memoria, non ricordo un’estate così densa di eventi sportivi e personalmente, da “malato” di sport quale sono, non vedo l’ora di viverla. E, per chi se lo fosse chiesto, anche quest’anno ho riprogrammato le mie vacanze.
Di Simone Girotti
Quella nel quale noi malati di sport siamo entrati dal 20 Giugno (data del solstizio) è un’estate inedita. Lo sport scandisce le nostre giornate, ancor più quindi le stagioni. Siamo abituati ad associare al ciclo delle stagioni anche quello degli eventi sportivi che si ripetono annualmente oppure ogni due, quattro anni. Quattro anni proprio come la cadenza dei Giochi Olimpici, i quali dovevano animare l’estate 2020. L’attesa per l’evento sportivo per eccellenza quindi si prolunga ancora e lo svolgimento non è ancora sicuro. Io provo comunque a vedere il bicchiere mezzo pieno condividendo la visione leopardiana che fissa nell’attesa la vera gioia. Il rinvio delle Olimpiadi viene comunque rimpiazzato da molti eventi di diverse discipline, anche se per alcune una ripartenza vera e propria è più difficile da realizzare.
Tornando al’associazione stagioni-eventi sportivi farà sicuramente un certo effetto guardare la Milano-Sanremo l’otto di Agosto. La Classicissima ha aperto sempre le porte alla Primavera con il passaggio dalla fredda Milano al sole della riviera ligure. Oppure, restando al ciclismo, pensiamo al Giro di Lombardia che andrà in scena a Ferragosto. E’ già difficile immaginare il Muro di Sormano, tratto protagonista della corsa, senza la flora autunnale e le numerosissime foglie gialle, arancioni e rosse accumulate a bordo strada, che ne facevano uno scenario unico. Non a caso è chiamata “la classica delle foglie morte”, soprannome che non sarà certo valido quest’anno.
Tutto quello che verrà è avvolto da una grande sensazione di sorpresa, ma sono sicuro che quest’estate resterà impressa nella memoria di ognuno. Avvolte, invece, dal mistero sono le risposte alle domande che ci poniamo in vista del futuro, della prossima stagione. La mia incognita maggiore è come risponderà la condizione fisica degli atleti. Una risposta arriverà presto, Coronavirus permettendo.
Di Marco D’Onorio
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