Ciclismo

La gioia del Giro d’Italia

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Da una settimana è cominciato il Giro d’Italia e anche quest’anno si è confermato un evento di costume e non solo puramente sportivo. La Corsa Rosa porta con sé gioia, regala felicità e fa tornare i grandi bambini.

Fin dalle prime ore del mattino, in ogni città che ospita la partenza, i ciclisti vengono accolti da un calore smisurato e i tifosi si spostano rapidamente tra una zona e l’altra per osservare meglio i propri beniamini e magari strappare anche un autografo o una foto. Gli imponenti bus dei 22 team, le tante ammiraglie dai colori sgargianti e loro rispettive luccicanti bici fanno spalancare gli occhi anche ai meno appassionati. I protagonisti restano comunque loro, i corridori, che sfilano lungo la passerella che porta al foglio firma e al palco della presentazione. Prima della partenza, per “sgranchire” un po’ le gambe, pedalano per le vie circostanti e si fermano tra i tanti tifosi, i quali sono sempre pronti ad incitarli.

Dopo il via ufficiale l’entusiasmo e la passione del pubblico non cessa e il bordostrada diviene così il centri della festa rosa. Intensa è la gioia di coloro che aspettano anche da ore il passaggio della Corsa. Un’attesa che si consuma spesso in pochissimi secondi, vista la sostenuta andatura dei corridori.
Successivamente la festa si sposta alla zona d’arrivo dove il popolo Rosa è pronto ad esplodere di gioia per chi taglierà il traguardo per primo e non solo. Gli applausi sono per tutti, anche per chi ha avuto una giornata no e sfiora di andare fuori tempo massimo. Il tutto viene concluso con la premiazione del vincitore di tappa e le quattro maglie. Poi, se uno tra quelli che sale sul palco è un italiano lasciamo immaginare a voi le emozioni dei tanti appassionati. La giornata si conclude col presupposto che la prossima sarà ancora più bella.

Una festosità generale condita dalla tradizione del Giro e la sua storia. Un’avventura giunta alla 102esima edizione e ricca di episodi indimenticabili e di gesta grandiose tramandate di generazione in generazione. Proprio così, la Corsa Rosa coinvolge tutti e unisce il Bel Paese in un’esperienza destinata a rimanere nel cuore di chi la vive.

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Marco D'Onorio
“Lo sport avrà tanti difetti, ma a differenza della vita nello sport non basta sembrare, bisogna essere" (G. Mura). Fondatore di Vita Sportiva.

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