Statistiche e Record

Cinque “prime volte” del 2023

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La vittoria ai mondiali della Germania nel basket è stata con ogni probabilità l’impresa sportiva dell’anno. Il successo della squadra di Herbert non è stata, però, l’unica prima volta degna di nota in un 2023 ricco di avvenimenti significativi, specialmente per essere un anno preolimpico. Tra nuove figure salite alla ribalta e grandi firme su dei record che sembravano impossibili da immaginare, abbiamo selezionato cinque imprese mai riuscite prima, per motivi differenti, e che saranno d’ora in poi metro di paragone per il futuro.

Un paio di specifiche necessarie: non si tratta di record quantitativi ma qualitativi, e che quindi possono essere solo eguagliati o ripetuti in futuro, ma non superati; non è necessariamente un ranking dalla prima alla quinta posizione (l’ordine è cronologico), ma una selezione di atleti, avvenimenti, statistiche o situazioni particolari che meritavano uno spazio di riflessione e celebrazione per la loro portata storica, e sicuramente ci sono molti altri esempi citabili a seconda delle varie sensibilità sportive.

Emma Meessemann e la nazionale belga (24 giugno)

Trascinando il Belgio al suo primo titolo europeo, Emma Meesseman è diventata la prima giocatrice di sempre a diventare l’MVP di Eurolega ed Eurobasket nello stesso anno, vincendo entrambe le competizioni.

L’ala del Fenerbahçe è stata la stella polare di un gruppo di grande talento (Allemand, Vanloo, Delaere e Linskens le altre del quintetto), ma che prima della fase finale di Lubiana non aveva mai raccolto un grande risultato. Le Belgian Cats sono arrivate all’oro battendo in volata la Francia in semifinale (67-63) e la Spagna in finale (64-58), dimostrando una forza mentale invidiabile per una squadra che non avevamo mai vinto insieme.

Nelle due partite decisive Meesseman segna 24 punti, ma il suo highlight è nei quarti di finale contro la Serbia, vincitrice uscente: nella larga vittoria del Belgio (99-50), realizza la prima tripla doppia della storia di Eurobasket Women, con 15 punti, 13 rimbalzi e 10 assist. Numeri da Emmvp per una delle atlete dell’anno, anche al di fuori della pallacanestro.

Markéta Vondroušová (15 luglio)

Il titolo del 2001 da wildcard di Goran Ivanišević rimane un record irraggiungibile, ma Markéta Vondroušová ha stabilito a suo modo un record, diventatando la prima giocatrice di sempre nell’era open a vincere il torneo di Wimbledon senza essere testa di serie.

Dopo la finale del Roland Garros del 2019, raggiunta a soli diciannove anni, e quella olimpica del 2021 persa da Belinda Bencic, la mancina ceca era entrata in un lungo tunnel di infortuni, che già l’avevano condizionata all’inizio della sua precocissima carriera, fermandosi per mesi dopo un operazione al gomito.

A Wimbledon Vondroušová si presenta da numero 42 del ranking WTA e con solo tre vittorie in carriera sull’erba, senza aver mai superato il secondo turno. Per arrivare ai quarti di finale elimina già tre teste di serie, per poi tornare a battere una top 10 (quarta volta nel 2023) ai quarti di finale, eliminando la testa di serie numero 4 Jessica Pegula. In semifinale supera Elina Svitolina, la stessa avversaria della semifinale di Tokyo, per poi battere in due set Ons Jabeur in finale (6-4, 6-4), coronando una delle storie più emozionanti dell’anno.

Qin Haiyang e Kaylee McKeown (28-29 luglio)

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Mai nella storia del nuoto si era vista una tripletta sulle tre distanze dello stesso stile in un campionato del mondo, e alla Marine Messe di Fukuoka è successo due volte in pochi giorni. Il 28 luglio tocca al cinese Qin Haiyang, che fino a quel momento aveva ottenuto solo qualche buon risultato in vasca corta, e in una settimana si è scoperto dominatore della rana mondiale. Già nei 50 e nei 100 metri era stato imprendibile, ma è con i 200 che suggella il proprio strapotere, stampando un 2.05.48 che vale il record mondiale. 

Nessun record in quella settimana per Kaylee McKeown, che nell’anno solare ha però migliorato il primato del mondo di tutte le distanze del dorso, di cui due in 24 ore in Coppa del mondo a Budapest tra il 20 e il 21 ottobre (26.86 sui 50, 57.33 sui 100). La ventiduenne australiana, già bi-campionessa olimpica, completa lo storico tris il 29 luglio con l’oro nei 200, relegando la rivale Regan Smith al terzo secondo posto e candidandosi fortemente al premio di atleta dell’anno.

Il ciclismo degli uomini soli (7 ottobre)

In una stagione costellata da diversi primati storici, come le tre vittorie nei Grandi Giri con tre corridori diversi o la tripletta delle Ardenne di Demi Vollering, c’è un record all-time meno evidente ma che fotografa alla perfezione questa straordinaria epoca ciclistica. Per la prima volta in oltre un secolo di storia (o perlomeno da quando è possibile documentare con esattezza), tutte le classiche monumento e il mondiale in linea élite maschile sono state vinte da un corridore in solitaria.

Un dato agevolato dal fatto che vi abbiano contribuito solo tre corridori: il 2023 è stato l’anno di Mathieu van der Poel (Milano-Sanremo, Paris-Roubaix e mondiale di Glasgow) e Tadej Pogačar (Ronde van Vlaanderen e Il Lombardia), con un’incursione di Remco Evenepoel per la sua seconda Liège-Bastogne-Liège consecutiva. Il livello vertiginoso raggiunto da questi fuoriclasse e un approccio tattico più spregiudicato rispetto a qualche anno fa hanno contribuito a regalare alcune delle corse di un giorno più memorabili del recente passato, tutte decise con un attacco da lontano.

L’anno di Las Vegas (14 giugno, 18 novembre, 9 dicembre) 

Vincendo la Stanley Cup in gara 5 contro i Florida Panthers lo scorso 14 giugno, i Vegas Golden Knights sono diventati la prima franchigia della città del peccato a vincere un titolo in una delle quattro principali leghe sportive statunitensi, solamente sei stagioni dopo l’ingresso nella NHL, guidata al titolo dall’MVP Jonathan Marchessault. La squadra del Nevada non è stata l’unica a conquistare il suo primo titolo nel 2023, perché i Denver Nuggets sono diventati per la prima volta campioni NBA, mentre i Texas Rangers hanno conquistato le loro prime World Series nel baseball. 

Il titolo dei Golden Knights si aggiunge al secondo consecutivo delle Aces in WNBA, ma per lo sport di Las Vegas è stato un anno importante anche per altre ragioni. La T-Mobile Arena ha infatti ospitato le prime Final Four dell’Nba In-Season Tournament, mentre il nuovissimo Strip Circuit ha ospitato per la prima volta un gran premio di Formula 1, che ha permesso a Max Verstappen di diventare il primo pilota di sempre a vincere tre volte in un anno nella stessa nazione. Uno snodo cruciale per la capitale dell’entertainment, che si candida a diventare sempre più capitale anche dello sport.

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Immagine in evidenza: ©Eurobasket Women, Wimbledon, World Aquatics, Milano-Sanremo, Vegas Golden Knights

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Giovanni Valenzasca

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