Calcio

Dal baratro ai record! Come è risorta la nazionale italiana

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MILAN, ITALY – NOVEMBER 13: Leonardo Bonucci of Italy and Gianluigi Buffon of Italy goalkeeper during the FIFA 2018 World Cup Qualifier Play-Off: Second Leg between Italy and Sweden at San Siro Stadium on November 13, 2017 in Milan, . (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

“La serata più triste del nostro calcio “. “Una disfatta per tutto il calcio italiano “. Sono le due frasi pronunciate dai telecronisti Rimedio e Caressa che raccontavano, uno per la Rai e l’altro per Sky, la partita più brutta della nazionale italiana. Quel match storico di San Siro che ci ha negato il mondiale dopo 60 anni. Siamo stati costretti a guardare un campionato del mondo senza Italia, a veder giocare delle amichevoli da sparring partner di squadre che si preparavano ad andare in Russia. Riparto da qui per non dimenticare il baratro nel quale siamo sprofondati e dal quale siamo risaliti. Vero, non abbiamo vinto nulla ma abbiamo recuperato credibilità, fiducia e l’orgoglio di veder giocare gli azzurri. Non è poco. Da novembre 2017 a quello del 2019 il mondo pare rovesciato. Perchè con le nazionali più blasonate potremo anche perdere ma almeno saremo lì e, ne sono certo, lotteremo fino alla fine. Anche quest’ultimo aspetto non era scontato dopo le disastrose qualificazioni mondiali. Ma cosa è successo in questi 24 mesi? Cosa è cambiato dalle European Qualifiers 2016-17 a quelle del 2019?

Il gol 

PALERMO, ITALY – NOVEMBER 18: Nicolo Barella of Italy scores the goal during the UEFA Euro 2020 Qualifier between Italy and Armenia on November 18, 2019 in Palermo, Italy. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Il problema della nazionale di Ventura non era la presenza della Spagna nel girone ma la mancanza di un modo di giocare che sapesse esaltare le caratteristiche dei singoli (il caso più eclatante fu la scarsa fiducia dell’ex ct su Insigne). In campo c’era poca qualità e si segnava poco. Conte era riuscito a trovare un equilibrio. Ventura e il suo 4-4-2 no. La nazionale di Roberto Mancini, invece, segna e anche tanto. L’attuale ct ha a sua disposizione una qualità evidentemente maggiore a cui è riuscito a dare lo spartito giusto. I gol segnati sono stati 37. Esattamente la somma dei gol segnati nelle European Qualifiers per Francia 2016 e Russia 2018. Questo è anche merito di un atteggiamento positivo e propositivo che ha evitato inutili complicazioni e ha reso l’Italia una squadra cinica che sa rovesciare in campo tutta la differenza tecnica con l’avversario e lo lascia affogare a suon di gol. Una caratteristica non storicamente azzurra. Infatti, 9 gol in una partita non si vedevano dal 1948.

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Fiducia

ZENICA, BOSNIA AND HERZEGOVINA – NOVEMBER 15: Head coach of Italy Roberto Mancini reacts during the UEFA Euro 2020 Qualifier between Bosnia and Herzegovina and Italy on November 15, 2019 in Zenica, Bosnia and Herzegovina. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Mancini è riuscito a rialzare la fiducia verso la nazionale azzurra. Prima, però, ha dovuto risollevare il morale di quei giocatori che l’ecatombe mondiale l’avevano vissuta. E’ riuscito a tirar fuori la voglia di riscatto. E lo ha fatto nel migliore dei modi. Immagino che quella frase detta in sala stampa a febbraio (“Vogliamo vincere tutte le partite”) l’abbia ripetuta più volte ai giocatori. Dopo la figuraccia con la Svezia, non potevano qualificarsi in maniera grigia e poco convincente. Dovevano farlo entusiasmando e divertendosi in campo. Già, quel divertimento che caratterizza gli azzurri e li fa stare meglio sul terreno di gioco. Ieri hanno segnato 7 giocatori differenti nello stesso match. Un indice di fiducia importante. Sarà importante avere un gruppo unito e coeso perchè e quello che fa vincere le competizioni o, perlomeno, te le fa giocare fino all’ultimo. Per ora il gruppo c’è stato e la qualificazione è arrivata nel miglior modo possibile. Vincendole tutte. Come nessuna nazionale azzurra nella storia aveva fatto.

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Gioventù e qualità

Source: @UEFAEURO on Twitter

24. E’ il numero degli esordienti con la maglia azzurra della gestione Mancini. Giovani di buon livello che stanno crescendo ed esplodendo. Si pensi a Zaniolo. L’intuizione del ct azzurro che lo convocò quando non aveva nenache un minuto di A. Zaniolo è diventato, nel tempo, un giocatore prorompente nella Roma e che ha un margine di potenziale enorme. Ma non è l’unico talento young. Barella e Sensi, ad esempio, dopo l’exploit nell’Inter di Conte non hanno fatto mancare la qualità  con la maglia azzurra. L’Italia è una nazionale talentuosa e giovane. Un pregio che può rivelarsi un arma a doppio taglio. L’esaltazione potrebbe portare questi ragazzi ad “accontentarsi”. Dovrà essere bravo il Mancio a saperli gestire quando la posta in gioco sarà più dura e gli tremeranno le gambe.

ZENICA, BOSNIA AND HERZEGOVINA – NOVEMBER 15: Francesco Acerbi of Italy celebrates with Jorginho of Italy after scoring the opening goal during the UEFA Euro 2020 Qualifier between Bosnia and Herzegovina and Italy on November 15, 2019 in Zenica, Bosnia and Herzegovina. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Ma la qualità non viene solo dai giovani. Anche altri giocatori più “anziani” stanno esponendo tutto il loro potenziale. La crescita di giocatori come Acerbi e Jorginho giova a questa nazionale che è riuscita a saper mettere nelle buone condizioni un giocatore che in azzurro non aveva mai dato il suo massimo. Quel Verratti che non ha potuto giocare contro Bosnia e Armenia causa infortunio, ma che sta vivendo il suo miglior momento in azzurro.

ZENICA, BOSNIA AND HERZEGOVINA – NOVEMBER 15: Francesco Acerbi of Italy celebrates with team-mates after scoring the opening goal during the UEFA Euro 2020 Qualifier between Bosnia and Herzegovina and Italy on November 15, 2019 in Zenica, Bosnia and Herzegovina. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

I 30 punti dell’Italia hanno risollevato l’immagine della nostra nazionale. Andiamo a Euro 2020 non ancora da squadra candidata alla vittoria ma con una base solida. Mancini dovrà lavorare duramente per limare gli errori in fase di disimpegno e evitare i cali di concentrazione. Il rovescio della medaglia di questo ciclo vincente è che il morale può tornare basso più velocemente di come è salito. Euro 2020 sarà un’altra storia. Noi non possiamo fare altro che sperare che sia una bella storia.

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Alessio Crisetti
Ho 19 anni e sono uno studente con il sogno di diventare giornalista. Seguo il calcio, la Formula 1, la MotoGp e il tennis. Ho l'obiettivo di raccontare lo sport per come è: sudore, fatica, competizione e epica. Con un occhio anche a chi organizza lo sport e lo finanzia per farlo crescere.

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