Calcio

L’Italia e l’Europeo: un rapporto odi et amo. Ma nel ‘68 la Nazionale fece la rivoluzione

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Euro 2020 celebrerà il 60esimo anniversario della competizione, che ha visto la luce nel 1960. La storia tra l’Italia e l’Europeo è una sorta di odi et amo. La nostra Nazionale ha vinto una sola volta questo competizione, nel 1968, la terza edizione, ma la prima a cui parteciparono gli Azzurri, disputatasi proprio nel nostro Paese. Da allora, l’Italia ha ottenuto tante delusioni ed ha raggiunto solo due volte la finale: nel 2000 e nel 2008. Un rapporto difficile, che ha visto la Nazionale protagonista, in negativo e in positivo, in questa competizione.

L’Italia e l’Europeo: una storia altalenante

È scritto dal destino che la nostra Nazionale ci faccia soffrire, tribolare. L’affetto intorno agli Azzurri, quando arrivano le competizioni che contano, è sempre elevatissimo. Tra pochi giorni partirà Euro 2020, e le aspettative intorno all’Italia di Mancini, visto anche il favoloso ruolino di marcia della sua gestione, sono altissime.

Ma la storia della Nazionale agli Europei è fatta di alti e bassi. Nelle prime due edizioni, quella del 1960 e del 1964, l’Italia non partecipa e non si qualifica.

Nel 1968, in casa, gli Azzurri partono col botto, aggiudicandosi poi la vittoria finale. La Nazionale viene dall’umiliazione del 1966, con la sconfitta contro la Corea del Nord ai Mondiali d’Inghilterra, vinti proprio dagli inglesi. L’Italia calcistica vive una rivoluzione: il c.t. Edmondo Fabbri viene sostituito da Ferruccio Valcareggi. Gli azzurri si presentano agli Europei di casa con una grande voglia di riscatto. In semifinale l’Italia, che vanta nomi quali Riva, Rivera, Mazzola, Facchetti, De Sisti, sfida l’Unione Sovietica, vincitrice del titolo nel 1960 e finalista (battuta dalla Spagna) nel 1964.

La gara è ostica, combattuta, e termina 0-0. Nel regolamento dell’epoca non sono previsti i calci di rigore. Dunque, l’arbitro, il tedesco Tschenscher, convoca i capitani delle due squadre negli spogliatoi: sarà il lancio di una monetina da cento lire a decidere chi andrà avanti. Facchetti esce esultante dagli spogliatoi: l’Italia è in finale. Ecco che sulla strada degli azzurri c’è la Jugoslavia, che nella semifinale di Firenze ha superato i campioni del mondo in carica dell’Inghilterra. Anche qui la partita è bloccata e termina in parità per 1-1. La gara deve, dunque, rigiocarsi. Nella nuova finale Riva segna subito, poi raddoppia Anastasi: è il trionfo della Nazionale. Il primo, e finora unico, dell’Italia ai campionati europei. Infatti, gli azzurri negli ultimi 50 anni hanno incassato solo delusioni agli Europei: tra il 1968 e il 2000 la finale resterà solo un lontano miraggio.

Nel 2000 l’Italia arriva in finale dopo aver superato a punteggio pieno il girone con Turchia, Belgio e Svezia, e dopo essersi sbarazzata ai quarti della Romania e in semifinale, ai rigori (col famoso cucchiaio di Totti a Van der Sar), dell’Olanda. Nell’ultima partita la nostra Nazionale si trova dinanzi ai campioni del mondo della Francia, che in semifinale hanno battuto il Portogallo con un rigore di Zidane al 118’. La gara é un’autentica beffa. La squadra di Zoff è in vantaggio dal 55’ con Delvecchio, ma viene raggiunta al 93’ da Wiltord. La rimonta francese si compie ai supplementari, con Trezeguet che sigla al 103’ il golden gol che regala gli Europei alla Francia.

Tra il 2000 e il 2012 arrivano altre scottanti delusioni, fino alla finale di contro la Spagna. Proprio nel 2012, l’Italia allenata da Cesare Prandelli stupisce tutti. Nel proprio girone la Nazionale arriva seconda, alle spalle della Spagna (campione in carica e campione del mondo) e di un punto sopra la Croazia. Ai quarti ecco l’Inghilterra, una sfida non facile che, infatti, si decide solo ai calci di rigore. Passa l’Italia, e in semifinale ecco che arrivano gli acerrimi rivali della Germania. Quella partita é un calderone di emozioni: uno straordinario Balotelli stende i tedeschi con la sua doppietta. Gli azzurri sono in finale, dove trovano ancora la Spagna. Vista la gara del girone, in cui Prandelli ha imbrigliato gli spagnoli, c’è fiducia. Ma, purtroppo, la partita é a senso unico: 4-0 Spagna, e i sogni di gloria degli azzurri vengono infranti.

Nell’ultima partecipazione, nel 2016, l’Italia é guidata da Antonio Conte. Gli azzurri arrivano primi nel girone, a pari punti con il Belgio, nonostante la deludente sconfitta contro l’Irlanda. In questa edizione ci sono gli ottavi: l’avversaria della Nazionale è la Spagna, che clamorosamente è arrivata seconda nel suo girone dietro alla Croazia. Tornano alla mente i fantasmi della finale di 4 anni prima. Questa volta, però, gli uomini di Conte si sbarazzano per 2-0 delle Furie Rosse. Ai quarti ancora un avversario ostico: la Germania. Una partita infinita, che termina ai rigori dopo ben 9 tiri dal dischetto. Alla mente tornano gli errori di Zaza e Pellè, ma sarà quello di Darmian a consegnare il passaggio del turno ai tedeschi.

Dopo un anno di attesa, causa pandemia, il prossimo Europeo torna in Italia, con la gara inaugurale che si svolgerà allo Stadio Olimpico di Roma tra la nostra Nazionale e la Turchia. Le aspettative sulla squadra di Mancini sono alte: dopo tante delusioni, c’è voglia di riscatto. Chissà che, 53 anni dopo quell’unico trionfo, gli azzurri si sentano nuovamente a casa e portino l’Italia a sorridere dopo un anno di sofferenze causate dalla pandemia. È il momento giusto per tornare a vincere: come dice il nostro inno nazionale, “l’Italia chiamò!”.

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Giovanni Frezzetti

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