Ciclismo

Nel ciclocross femminile il futuro è già arrivato

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Sono nate nello spazio di 7 mesi e di poco più di 200 chilometri, si conoscono e si sfidano da anni e continuano a farlo anche a livello élite ora che ne hanno 20. Fino a questo momento, in Coppa del Mondo hanno vinto solo loro, monopolizzando il podio in 4 delle 5 prove a cui hanno preso parte tutte e tre. Sono profondamente diverse per stile, ma hanno in comune gli istinti vincenti e la simbiosi naturale col fango e il terreno sconnesso. Sono le protagoniste della new wave del ciclocross femminile, classe 2002 dai Paesi Bassi: sono Shirin Van Anrooij, Puck Pieterse e Fem Van Empel.

Shirin Van Anrooij: Shine your light

Seguiamo un ordine anagrafico, partendo dalla meno giovane delle tre: direttamente da Goes, Zelanda a due passi dalle rive del Veerse Meer, Shirin Van Anrooij. L’atleta della Baloise Trek Lions è tra le tre quella che per ora ha raccolto meno nel cross a livello élite, ma ha spesso battuto le rivali coetanee a livello giovanile. Il mondiale junior di Dubendorf 2020 e l’europeo under 23 dello scorso anno al Col du Vam erano state le prime dimostrazioni di un talento con grande margine di crescita nel cross. Tutto ciò nonostante un brutto incidente a Tabor nel novembre 2020, che le aveva fatto perdere tutto l’inverno.

Nel frattempo, Van Anrooij stava già emergendo come un ottimo motore anche nella strada. Nel 2019 aveva ottenuto un oro europeo e un argento mondiale a cronometro tra le juniores, guadagnandosi un contratto con la Trek Segafredo (recentemente rinnovato fino al 2025). Team dove si è definitivamente rivelata nel World Tour nel 2022, con una top 10 alle Strade Bianche e la maglia bianca al Tour de France come risultati più significativi.

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Grazie alle doti da stradista riesce a fare la differenza nei tratti in cui bisogna lavorare di potenza, su asfalto e soprattutto su sabbia (il suo terreno preferito). Inoltre è già una delle migliori del mondo nei tratti di corsa a piedi. Anche questo non è assolutamente casuale, visto che il nome di Van Anrooij figura nell’albo d’oro di campionati nazionali e internazionali giovanili di duathlon e di triathlon cross. Alla potenza da stradista e la resistenza da duatleta, abbina una forza mentale veramente notevole che ha sempre impressionato tutti i tecnici che hanno lavorato con lei fin da giovanissima.

Un mix di tutto questo ha portato al suo primo successo in Coppa del Mondo a Beekse Bergen lo scorso 30 ottobre. Dove a fare la differenza è stata però la lettura di gara. Alla fine del penultimo giro è riuscita a separarsi da Pieterse e Van Empel, che stavano già iniziando a studiarsi per un probabile arrivo allo sprint, riuscendo poi a tenere duro nell’ultima tornata e ad arrivare in solitaria. Una vittoria cercata, voluta e difesa con le unghie e i denti, con la tenacia di chi ha dentro di sé il sacro fuoco competitivo.

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Puck Pieterse: A Mud-Winter Day’s Dream

È quasi arrivata troppo tardi la prima vittoria tra le élite di Puck Pieterse. Il primo successo, infatti, è arrivato solo lo scorso 13 novembre, dopo una serie infinita di podi e piazzamenti vari. L’assolo di Overijse, praticamente il Madison Square Garden del ciclocross, è stato il primo statement veramente importante della ventenne di Amersfoort, che anche vincendo poco aveva sempre dimostrato un talento e un’abilità tecnica fuori dal comune.

Wheelie in grande stile per celebrare il titolo europeo under 23

I successi nelle categorie giovanili non sono comunque mai mancati. Tanto che attualmente sia la maglia iridata che quella di campionessa europea under 23 sono sue. Le sue doti di bike handling rendono spesso le sue performance uno spettacolo che va oltre il risultato e la portano ad esaltarsi sui terreni più complicati (in discesa e in contropendenza) e sui percorsi tecnicamente più esigenti, come quello del Druivencross.

I suoi bunny hop per superare le tavole senza scendere dalla bici sono ciò che maggiormente cattura l’occhio dello spettatore. Però, nel corso del tempo, sta emergendo sempre più la sua completezza, anche grazie a una maturazione fisica che la ha resa ormai estremamente competitiva anche in percorsi sulla carta meno congeniali. Gara dopo gara sembra sempre più esplosiva. Non solo nelle partenze, in cui si è sempre distinta, ma anche più potente nei tratti in salita e più consapevole del margine di rischio a suo favore nei tratti tecnici in cui può avere un marginal gain.

Una maturazione che viene anche da una grande consapevolezza del proprio corpo e del suo rapporto con il mezzo meccanico. Ciò la porterà magari a un futuro da preparatrice dopo la laurea in scienze motorie e a un equilibrio affinato anche nei momenti di stacco con l’unicycling, oltre che con la tavola da snowboard sulle nevi della Val di Sole. Località dove andrà a caccia della vittoria il prossimo 18 dicembre. A tutto questo unisce anche la volontà comunicativa, come dimostrano gli ormai consueti video sul suo canale YouTube di ricognizione dei percorsi alla vigilia delle gare.

La sua scelta di legarsi alla Alpecin-Deceunick è motivata soprattutto da questa naturale predisposizione per il fuoristrada. Pieterse si sta infatti mettendo in mostra anche nella mountain bike, centrando diversi podi in coppa del mondo nel cross country. Senza però dimenticare il titolo europeo e l’argento mondiale tra le under 23 nell’ultima annata. La strada per il momento può attendere, perché Puck Pieterse è un talento nato per uscire dagli schemi, sempre in perfetto equilibrio per vivere il suo sogno off road.

Fem Van Empel: Molto più di quello che pensi

Se Van Anrooij e Pieterse non hanno ancora sciolto le riserve sulla possibilità di passare definitivamente a correre tra le élite per i prossimi campionati del mondo. Fem Van Empel ha già scelto di misurarsi con le grandi agli ultimi europei di Namur, prendendosi il titolo con una facilità disarmante. Fa ancora specie pensare a quanto sia stata vertiginosa la sua crescita negli ultimi tempi se si fa un salto sul suo sito personale, femvanempel.com.

In una breve biografia sottolinea che il ciclismo è diventato il suo unico sport solo il 10 novembre 2019. Questa è la data della sua ultima partita con il RKSV Neunen, squadra di calcio che ha deciso di lasciare perché, a suo dire, non tutte le compagne di squadra cercavano la vittoria quanto lei. Da qui la scelta di dedicarsi completamente a uno sport in cui tutto dipende unicamente dal proprio talento, dalla mentalità e dalla voglia di primeggiare.

Fem Van Empel versione calciatrice

Tutte qualità di spicco per un’atleta che ha dimostrato fin da subito un talento invidiabile. A ciò, inoltre, unisce a una capacità di lettura della gara impressionante per una ragazza così giovane. I risultati sono arrivati praticamente subito, a cominciare dal titolo mondiale under 23 conquistato nel 2021 a Oostende, poco più di un anno dopo aver appeso gli scarpini da calcio al proverbiale chiodo.

Nel 2021 è stata la prima nata nel 2002 a vincere in coppa del mondo tra le élite. Mentre in questo inizio di stagione è stata semplicemente imbattibile per un mese, vincendo 6 volte consecutivamente tra la prima prova di coppa negli Stati Uniti il 9 ottobre e il suo primo europeo élite il 5 novembre.

La gioia di Fem Van Empel sul traguardo dell’europeo di Namur

A livello tecnico è sostanzialmente un mix tra le due colleghe e coetanee, unendo gli opposti in una crossista pressoché totale. Probabilmente deriva da qui la sua sicurezza tecnica da veterana, che la porta spesso a vincere anche senza strafare e senza essere la migliore in gara. Una prerogativa esclusiva dei talenti generazionali, con una mente zen e un grande istinto per la vittoria.

Anche lo sprint ricorda sinistramente quello di Marianne Vos, sua futura compagna di squadra dal 1° gennaio in Jumbo Visma. Questo cambio di team prelude probabilmente un calendario su strada ben più fitto. A cui si aggiunge la volontà di esplorare una terza disciplina dopo il cross e la mountain bike per alzare ancora di più l’asticella.

 

 

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Giovanni Valenzasca

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