Calcio

Nicolò Zaniolo: Storia di un “ragazzino” con la 22 sulle spallle

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Era il 26 Giugno del 2018: l’Inter compra Radja Nainggolan dalla Roma per 24 milioni più i cartellini di Davide Santon e Nicolò Zaniolo per un totale di 38 milioni. Nicolò chi? Molti tifosi giallorossi e non solo avranno avuto questa reazione quando hanno visto il nome di questo ragazzo coinvolto in una trattativa così importante. Allora ci si va ad informare e si scopre che è un primavera dell’Inter, classe 1999, centrocampista o trequartista di piede sinistro. Come accade spesso per i giovani italiani alcuni tifosi incominciano a dire: ”Abbiamo venduto il nostro centrocampista migliore e preso un ragazzino di 19 anni che non ha mai giocato in Serie A, ma cosa siamo diventati, una squadra provinciale noi siamo la Roma”.
Inizia così il ritiro estivo e a Nicolò nessuno fa caso ma intanto lui si allena e impara dai più grandi come Daniele De Rossi, Alexander Kolarov e Javier Pastore da poco arrivato e che gioca nella sua stessa posizione di campo. Inizia il campionato, la Roma vince la prima partita allo scadere a Torino ma nelle successive partite non fa benissimo: un pareggio e una sconfitta.
La Serie A si interrompe per fare spazio alle nazionali, in televisione vengono annunciati i convocati di Mancini come al solito prima i portieri, poi i difensori e poi tocca ai centrocampisti. Il giornalista inizia ad elencarli e tra questi si sente anche il nome di Nicolò Zaniolo. Come lui stesso racconta in un’intervista, quasi con le lacrime prende il telefono e chiama suo padre che appena apprende la notizia scoppia in lacrime. Nicolò non giocherà un minuto con la nazionale ma è da qui, da questa convocazione, che inizia a far capire a tutti che lui non è come tutti gli altri: lui è un predestinato.
Questa affermazione è confermata dal fatto che il suo esordio nel calcio che conta è davvero di quelli speciali, da ricordare per sempre. È il 19 settembre, la Roma fa visita al Real Madrid per la prima giornata della Uefa Champions League, il prepartita non è di quelli tranquilli per il momento che sta vivendo la squadra della capitale e si vivacizza ancora di più quando verso le 20.00 vengono annunciate le formazioni e a centrocampo compare proprio il nome di quel ragazzino di 19 anni con la 22 Nicolò Zaniolo. Tutti si sorprendono della scelta soprattutto perché Di Francesco lascia in panchina due possibili titolari, come Cristante e Pellegrini, per far spazio ad un giocatore che non ha giocato un minuto in Serie A. Inizia il match e subito il “ragazzino” si mette in mostra facendo qualche dribbling a centrocampo ma soprattutto resistendo sul piano fisico a colossi come Bale e Benzema. Giocherà 54 minuti ma un giorno potrà dire di aver fatto il suo esordio nel calcio che conta al Santiago Bernabeu.

Passa un po’ di tempo e arriva anche l’esordio in serie A il 26 Settembre contro il Frosinone al minuto 67 al posto di Javier Pastore. Un cambio quasi a significare una sorta di passaggio di consegne, si perché Nicolò “ruberà” il posto proprio al fantasista argentino nelle prossime partite. O meglio a sostituire inizialmente Pastore, che si infortuna durante il derby, sarà Lorenzo Pellegrini ma poi si farà male anche lui.
È il 2 Dicembre, c’è Roma Inter, è il momento di Nicolò che viene schierato titolare e fa un partitone. Rincorse agli avversari, tocchi di classe e passaggi illuminanti; la Roma ha trovato il suo gioiellino e da quel giorno nessuno gli toglierà più il posto da titolare.

Gioca tutte le partite e finalmente arriva il grande momento: il primo goal in Serie A, il 26 Dicembre contro il Sassuolo e che goal! Prende la palla va in area, guarda in mezzo, non c’è nessuno ed ecco qui che sfodera un colpo da genio. Guarda il portiere fa una finta, ne fa un’altra lo mette a sedere e poi scavetto che si insacca sul secondo palo; cosa che ai tifosi giallorossi evoca vecchi ricordi e fa letteralmente impazzire. Ecco, questa è la storia del “ragazzino” che porta la 22 sulle spalle; almeno per ora poi chissà in futuro provate a chiedere a un certo Francesco cosa ne pensa …

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Simone Caravano
Simone Caravano 22 anni, laureato in Scienze delle Comunicazioni presso l'università degli studi di Pavia. Attualmente studente della laurea magistrale in giornalismo dell'università di Genova. Credo che lo sport sia un mondo tutto da scoprire e da raccontare, perché offre storie uniche ed emozionanti. Allora quale modo migliore esiste per fare ciò, se non attraverso la scrittura.

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