Un libro con VS

Riccardo Cucchi: emozione e passione nel suo “Radiogol”

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Proviamo a chiudere gli occhi ed immaginare di essere su un campo da calcio durante una partita che ricordiamo ed è impressa nella nostra mente, da sempre. E’ senza dubbio un’esperienza straordinaria ed un sogno per tutti, rivivere una partita indimenticabile da protagonisti. Oppure, mantenendo il gioco, possiamo immaginare di essere di fianco al nostro radiocronista preferito ed osservare le sue emozioni  durante la partita che racconta e commenta.

Un viaggio nell’immaginazione,  fortunatamente per gli amanti dello sport e della lettura è stato possibile grazie ad una delle voci più chiare, emozionanti e di spicco della radio, nello specifico della trasmissione Tutto il calcio minuto per minuto dedicata alle radiocronache delle partite di calcio. Riccardo Cucchi, nel suo volume intitolato Radiogol, racconta la sua vita a stretto contatto con la radio, descrive le emozioni vissute grazie allo strumento definito “fabbrica dei sogni” e “moderno falò intorno al quale raccontare storie”.

Riccardo Cucchi, nella sua creatura, rivive tutti i momenti più emozionanti della sua vita in radio, dai primi giorni dall’assunzione in Rai, dove realizza il sogno della sua giovinezza, in cui inventava radiocronache nel tempo libero fino all’ultima radiocronaca dopo trentacinque anni di carriera, quel 12 febbraio 2017 a San Siro in un InterEmpoli.

Le pagine di Radiogol  mostrano i grandi momenti vissuti insieme a tutti gli italiani in quel mondiale del 2006, in cui Riccardo Cucchi attraverso la radio regala emozioni indescrivibili a tutti coloro che in quel momento non potevano vedere la partita al televisore, creando frasi attraverso parole che rimarranno scolpite nella memoria degli ascoltatori. Sfogliando, possiamo anche rivivere un momento in cui Cucchi poteva inciampare in un’emozione inattesa, che grazie alla sua bravura trattiene non mostrando accenni di gioia estrema. Stiamo parlando della vittoria scudetto della Lazio nel 2000 sulla Juventus all’ultima giornata. Una giornata molto discussa per il clamoroso ritardo della partita di Perugia, per una pioggia incessante. Una partita terminata alle 18 e quattro minuti e che vide la Juventus arrendersi per una rete a zero e consegnare lo scudetto alla Lazio e a tutti quei tifosi in attesa di far festa allo stadio Olimpico mentre ascoltavano gli ultimi minuti alla radio, proprio dalla voce di Riccardo Cucchi, proprio da un tifoso laziale che fino a quel momento nascondeva la sua fede. Solo dopo il ritiro dalle radiocronache, Cucchi confessò di essere un tifoso laziale, e di aver commentato quel celebre momento con un pizzico di emozione, trattenuto grazie alla sua bravura e professionalità.

Radiogol è un libro che ti assorbe nella lettura, per la sua semplicità e precisione nella descrizione delle storie. Un libro che una volta terminato, ti mostra una vista totalmente diversa del mondo radiofonico. Un libro che ti trasmette l’amore per questo fantastico strumento, che nonostante lo sviluppo della televisione e del web, non smette mai di emozionare. Insomma, sono pagine che fan venire la voglia di rimettere le cuffiette e sincronizzarsi ascoltando una partita. Un atto che secondo Cucchi, è unico al mondo. Un atto che assomiglia tanto alla lettura perché permette di creare immagini attraverso la propria fantasia. Leggere in questo modo la radio è qualcosa di eccezionale e questo grazie ad una delle voci più professionali ed uniche del mondo sportivo. Una voce che ha emozionato anche nella scrittura.

La Redazione
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1 Comment

  1. Mai articolo fu più meritato. Cucchi insegna come porsi nell’evento che racconta. Ama il mezzo, ama il pallone, ama gli ascoltatori. Non si erge a cronista sopra l’evento ma a fianco, e se può, un passo indietro.
    Maestro di lessico, di racconto e di garbo. Che non guasta. Lo senti parlare, chiudi gli occhi e hai acceso la radio ♥️🙏 Antonio Pistis, giornalista freelance.

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