F1

Kimi l’intramontabile: 18 anni nel segno di Iceman!

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L’aspettava, la aspettavamo tutti da cinque interminabili anni, da quel lontano gran premio d’Australia del 2013 dove vinse a bordo della Lotus, 113 gare di digiuno, di sofferenza, di incertezze con un contratto perennemente in scadenza e le critiche senza sosta dopo ogni GP, ma lui è Iceman, mai una parola fuori posto, mai una polemica, sempre a testa bassa mettendosi al servizio di una squadra (la Ferrari), che probabilmente non lo ha trattato come avrebbe meritato.

La seconda avventura in rosso intrapresa nel 2014 è stata costellata da delusioni e sfortuna ma anche e soprattutto dalla poca considerazione del team nei suoi confronti: prima Alonso, poi Vettel hanno sempre avuto la possibilità di essere le prime donne, con la squadra a totale disposizione, macchine su misura e aggiornamenti ricevuti molto prima del bistrattato Kimi che è stato sempre declassato a seconda guida senza mai avere la possibilità di giocarsela alla pari, ma, alla fine i risultati parlano chiaro: né Alonso, né soprattutto Vettel sono riusciti a vincere dimostrando grande fragilità (nel caso del tedesco) nei momenti clou della stagione e, di fatto, Raikkonen resta l’ultimo campione in Ferrari datato 2007, più precisamente il 21 ottobre 2007 che guarda caso 11 anni dopo ci regala una delle gare più emozionanti dell’ultimo decennio!

Quattro giorni dopo aver festeggiato i 39 anni Kimi Raikkonen scrive e imbusta il suo biglietto di addio a Maranello con una gara “for the ages” che rimarrà per sempre impressa nella testa e nel cuore degli appassionati, una lezione di guida impressionante dalla partenza con uno scatto fulmineo coronato dal sorpasso ai danni di Hamilton, passando per la gestione impeccabile delle gomme morbide e la difesa eroica su Lewis che aveva pneomatici nettamente più performanti, dopo il pit stop ha gestito con una freddezza eccezionale l’arrembaggio finale di Verstappen e Hamilton rimandando a quest’ultimo i festeggiamenti per il titolo mondiale.

Niente occhiali stavolta, però le solite parole da Iceman: “magari i tifosi sono più felici di me, grande week end e grande macchina” seguite dalla frase cult “sono più contento arrivando primo che secondo”, come non essere d’accordo!

Kimi sul gradino più alto del podio

In fondo però una lacrima sarà scesa anche a lui come a milioni di tifosi dopo una gara emozionante, d’altri tempi, dove le prestazioni delle monoposto erano praticamente identiche ed il pilota ha fatto la differenza; ieri, ad Austin c’era la sensazione che tutti fremessero per la sua vittoria, dai tifosi ai vari team passando per giornalisti e piloti, un tributo che tutti speravano di dedicargli, Hamilton in primis che ha più volte esternato l’enorme stima nei confronti di Iceman.

Kimi Raikkonen e Lewis Hamilton

Passa il tempo, cambiano piloti, team, circuiti ma Kimi Raikkonen è sempre il solito: veloce, freddo, vincente. L’ormai ex Ferrari dimostra di poter ancora dire la sua in una Formula 1 dove il talento non sempre viene premiato, il “vecchietto”, a 39 anni, è ancora in grado di fare la differenza!

A fine stagione andrà via, lo hanno mandato via, però ecco la riprova: quando rispolvera il talento cristallino che solo i più grandi hanno, lo stile di guida pulito vecchia scuola e soprattutto quando non deve inchinarsi agli ordini di scuderia, lui vince! Questo il messaggio mandato dal finlandese.

Nel 2018 Raikkonen ha dimostrato al mondo di poter ancora avere un ruolo da protagonista, aumentando i rimpianti per una scelta, quella della Ferrari, che solo il tempo ci dirà se si è rivelata giusta o azzardata. Quello che è certo è che mentre il primo pilota, Vettel, arrancava in una affannosa rimonta causata dal suo ennesimo errore, lui era lì davanti a giocarsi la vittoria con quello che, statistiche alla mano, è il miglior pilota degli ultimi anni e uno dei migliori di sempre, un traguardo, quello raggiunto da Kimi, che conferma ancora una volta come il tempo non sembri intaccare il suo infinito talento!

Con il trionfo nel Gran Premio degli Stati Uniti è diventato il finlandese più vincente nella storia della Formula 1 con 21 successi staccando Mika Hakkinen, il pilota McLaren che ai suoi tempi duellava con un certo Michael Schumacher!

Kimi, che dal 2019 correrà con l’Alfa Romeo Sauber, saluta nel migliore dei modi la scuderia del Cavallino; un ultimo regalo a se stesso e al team italiano senza dimenticare che ci sono ancora 3 gare e chissà che non ci regali altre emozioni!

 

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Paolo Mancini
19 anni, amo la NBA, il calcio, la NFL e il ciclismo con un occhio anche al mondo dei motori

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