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La corsa ai playoff NBA nella Western Conference

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Terminata la prima parte di stagione, passata la pausa dell’All Star Game, la NBA ha riaperto i battenti nella notte. Se finora si è assistito ad una RS alquanto spettacolare, la seconda tranche promette altrettanti fuochi d’artificio.

Nella Western Conference, in particolare, Lakers, Nuggets, Clippers, Jazz e Rockets, a meno di clamorosi ribaltoni, sono già sicure di giocare i playoff. Anche Thunder e Mavs sembrano abbastanza certe delle proprie posizioni e, comunque, hanno dimostrato di poter anche vincere partite contro squadre più forti.

L’ottavo posto, invece, non sembra avere padrone. Al momento è occupato dai Memphis Grizzlies, una delle sorprese di questa prima parte di RS, ma alle loro spalle la concorrenza è spietata. Difatti, Blazers, Spurs e Pelicans sembrano i team maggiormente attrezzati per poter ambire alla post-season. Kings e Suns, nonostante siano a una sola partita dai Pelicans, hanno avuto un andamento incostante e le (poche) vittorie contro team dal record migliore sono sembrati episodi fortuiti.

Pertanto, di seguito si analizzeranno i fattori che potrebbero favorire, o meno, le quattro squadre succitate nella corsa all’ultimo slot.

Memphis Grizzlies

Partendo proprio da Memphis, nessuno può nascondere una certa sorpresa nel trovarli in quella posizione. Dopo le partenze di Gasol e Conley, sembrava dovesse essere una stagione utile a far crescere giovani quali Jaren Jackson Jr e, soprattutto, Ja Morant. Invece, i Grizzlies hanno dimostrato di poter competere già da subito, mettendosi dietro squadre più blasonate come Blazers e Spurs.

I motivi per cui potrebbero fare i playoff sono la gioventù e la conseguente freschezza atletica, evidenziata dal 103.5 di pace, il quinto della lega. Ciò costituisce un vantaggio poiché, nonostante un numero medio di palle perse elevato (15.1, 22° in NBA), il rapporto tra assist e palle perse è tra i migliori della NBA. Ciò significa che i Grizzlies commettono sì molti turnover, tuttavia il ritmo elevato permette loro di sopperire in parte a tale lacuna.

© AP Photo/Brandon Dill

E, proprio a tal proposito, Memphis è prima in NBA per numero di assist a partita (27.4). Tale dato è sicuramente figlio del pace alto, ma anche della mancanza di superstar che giochino molti possessi in isolamento. In ottica corsa playoff ciò potrebbe rappresentare sia un vantaggio, poiché garantisce una maggiore imprevedibilità, ma al contempo la pressione potrebbe giocare brutti scherzi ai giovani Grizzlies.

Il calendario di Memphis, inoltre, non permette molto ottimismo. Da qui a fine stagione dovrà affrontare due volte ciascuna Lakers, Mavs, Thunder, Raptors e le rivali Portland e New Orleans. Inoltre, dovrà vedersela con Clippers, Rockets, Jazz, Spurs, Bucks, Celtics, Nuggets e Sixers, e di queste ultime otto ne giocherà solo due in casa. Le partite di vantaggio sulla nona sono 3.5, un buon cuscinetto, tuttavia riusciranno i giovani Grizzlies a resistere alla tempesta che sta per arrivare?

Portland Trail Blazers

Al momenti sono noni e, nelle ultime due partite, hanno perso importanti scontri diretti contro Pelicans e Grizzlies. L’infortunio di Lillard è la cosa peggiore che potesse capitare ai Blazers che, privi della loro stella, non hanno nessuna chance di raggiungere i playoff.

Nonostante una striscia positiva, coincisa proprio con un Lillard da 41.6 punti di media in 10 partite, i Blazers sono ancora distanti 3.5 partite dall’ottavo posto. Certamente, in un confronto con i Grizzlies possono contare su una maggiore esperienza, tuttavia se gli infortuni dovessero continuare a tormentare la squadra dell’Oregon le chances di post-season diminuirebbero drasticamente.

© Troy Taormina-USA TODAY Sports

Anche le statistiche di Portland non sono confortanti. Ventisettesimo Defensive Rating della NBA (113.3), concede più rimbalzi (48.1), rimbalzi offensivi (12) e punti da seconde chances (15.9) rispetto a tutte le altre squadre NBA. Anche i punti subiti dalle avversarie sono tanti, 115.3, ventiseiesimo dato della lega.

Un vantaggio per i Blazers è costituito dal calendario. Difatti, da qui in avanti giocheranno solo otto partite contro squadre dal record superiore al 50%, più due volte contro i Grizzlies. Di conseguenza, le chances di raggiungere e superare proprio la squadra del Tennessee, oltre che di tenersi dietro Spurs e Pelicans, potrebbero essere molte. Tutto dipenderà da Lillard.

San Antonio Spurs

Dopo 22 stagioni consecutive ai playoff, la franchigia del Texas rischia veramente di rimanere fuori dalla post-season. Il record di 23-31 è, a questo punto della stagione, difficile da ribaltare, tuttavia se Memphis dovesse rallentare i playoff potrebbero essere raggiunti anche con un record inferiore al 50%.

La stagione degli Speroni non è mai decollata. Aldridge e Derozan hanno alternato partite buone ad altre meno consistenti, ma non sono mai riusciti a trascinare realmente la squadra. Dejounte Murray, dopo l’infortunio rimediato la stagione scorsa, non è emerso come ci si aspettava. Anche giocatori di complemento, come Derrick White e Marco Belinelli, sono stati ben distanti dal fornire il contributo atteso.

© Clutch Points

Il punto debole degli Spurs è stato sostanzialmente la difesa, il che appare paradossale per una squadra che ha costruito i propri successi su questo fondamentale. Il Defensive Rating è il ventiquattresimo della NBA (112.7), concedono il 37.2% da tre agli avversari (ventisettesimi) e 114.5 punti a partita (ventiduesimi).

Anche in casa Spurs il calendario non è dei più semplici. Utah, OKC e Dallas per ricominciare, poi due partite a testa contro Denver, Houston, Indiana, Jazz e Pelicans, un’altra contro i Mavs e una contro Sixers e Grizzlies. Che sia effettivamente giunta l’ora di una post-season senza Spurs?

New Orleans Pelicans

Il distacco dai Grizzlies è notevole, 4.5 partite; Blazers e Spurs non sono avversari che molleranno la presa tanto facilmente. Tuttavia, i Pelicans degli ultimi mesi hanno ottenuto una serie di prestazioni convincenti e, con il rientro di Zion Williamson, sono ampiamente in corsa per i playoff.

L’inizio di stagione è stato da incubo: 7 vinte e 23 perse. Da allora il record è di 16-9. Da ciò si può desumere come, senza il necessario periodo di rodaggio iniziale, i Pelicans sarebbero in corsa per qualcosa di più dell’ottavo posto.

© Gerald Herbert/AP Images

Elemento chiave per le prossime partite sarà proprio il rookie più atteso dai tempi di Lebron James. Per quanto forte a livello offensivo, ciò che colpisce di Williamson è il Defensive Rating: 102.0 quando è in campo, nettamente il migliore della squadra, 114.8 quando è fuori, il peggiore. Nei minuti in campo la percentuale da tre degli avversari è la minore in assoluto (29.3%), quando siede in panca la più alta (36.1%). Anche la percentuale dal campo risente della presenza di Zion, con gli avversari che tirano al 43.7% quando il rookie gioca (la seconda più bassa).

Anche l’attacco dei Pelicans è migliorato a partire da gennaio. 114.7 di Offensive Rating (quinto nella NBA), 59% di True Shooting e 55.9% di percentuale dal campo effettiva (entrambi i dati al terzo posto).

Lo svantaggio per New Orleans potrebbe, come per Memphis, essere rappresentato dall’inesperienza del roster, anche se veterani come Holiday, Redick e Favors sono stati aggiunti – o tenuti – proprio per puntare alla post-season.

Il calendario di New Orleans è infarcito di scontri diretti con le tre squadre summenzionate: uno contro i Blazers e due a testa contro Memphis e San Antonio. Riuscire ad avere la meglio sulle concorrenti principali costituirebbe un buon vantaggio, anche perché il resto del calendario prevede solo sette partite con le big: due volte Lakers, una a testa contro Dallas, Miami, Utah, Clippers e Philadelphia.

Conclusioni

Damian Lillard, in un discorso che può essere esteso a tutte le pretendenti, ha affermato come rimangano solo ventisei partite circa: bisognerà vincerne tra le sedici e le venti per accedere ai playoff. Le due squadre con calendario più semplice sulla carta sono Portland Trail Blazers e New Orleans Pelicans. Tuttavia, altri fattori entreranno in gioco nella corsa ai playoff, tra cui l’abitudine a giocare partite decisive e la condizione fisica. Il finale di stagione a Ovest si preannuncia scoppiettante.

 

Nota: le statistiche sono ricavate dal sito ufficiale NBA, aggiornate al 21 febbraio 2020.

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Mauro Saccol
Cresciuto con Del Piero, "High Fly" Williams, Valentino Rossi e le partite di Basket e Pallavolo in onda al Sabato pomeriggio su RaiTre. Ora cerco di tramutare in parole questa grande passione.

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