Basket

Demar DeRozan, l’ora del progresso

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Un colpo al cuore. Così Demar DeRozan aveva inizialmente percepito la decisione dei Toronto Raptors ( sua casa da quando è approdato nella Lega, ossia per 10 stagioni ) di lasciarlo partire per una trade, ad essere più precisi quella che lo ha portato a San Antonio assieme a Jakub Poeltl in cambio di Danny Green e Kawhi Leonard.

Una scelta, quella della dirigenza dei Raptors, che francamente ha stupito molti, se non tutti, ma che alla fine era una delle migliori soluzioni che potessero trovare per entrambi, visto come era andata a finire la scorsa stagione ( Demar addirittura panchinato nell’intero ultimo quarto della Gara 4 persa contro i Cavs ).

A New Chapter

Da circa un paio di mesi a questa parte, possiamo tranquillamente dire che il nativo di Compton ha iniziato un nuovo capitolo della sua carriera, alla corte del leggendario Gregg Popovich. Da quel che abbiamo potuto vedere in queste prime partite di Regular Season, sembra che lo storico coach della franchigia texana abbia già messo la sua impronta sul nuovo stile di gioco del numero 10.

DeRozan sta viaggiando a medie da Career-High nelle seguenti voci statistiche: punti (27.9), rimbalzi (5.7), assists (7.3), recuperi (1.3) e percentuale ai liberi (87.0%). Il dato che più impressiona tra quelli citati è sicuramente quello degli assists, fino all’anno scorso solo una volta sopra i 5 di media in carriera. Pop sta adattando l’ex-Raptors al ruolo di point-guard, viste anche le pesanti assenze in cabina di regia ( OUT Dejounte Murray, Derrick White e il rookie Lonny Walker ), e Demar per adesso sembra trovarsi a suo agio in questa nuova veste, mai provata in precedenza.

Il roster rimaneggiato significa anche un maggior impiego sul campo: sono ben 37.3 i minuti in media sul parquet, nei quali Demar recita il ruolo di terminale offensivo numero 1 per i suoi, spalleggiato più che degnamente da Lamarcus Aldridge; ciò comporta anche un maggior numero di tiri presi, infatti sono ben 20.9 i tentativi effettuati dal campo ad allacciata di scarpe. Rispetto all’anno scorso, sono diminuite le triple tentate a gara (da 3.6 a 1.6), sintomo di come Popovich preferisca maggiormente da lui tiri ad alta percentuale, come quelli dal Mid-Range, specialità di casa DeRozan.

The Closer

In aggiunta a quanto detto finora, l’originario della California sarà colui che quest’anno si prenderà le più importanti responsabilità nei possessi finali delle partite, specie quelle in bilico, tendenti a decidersi con un canestro a fil di sirena.

Beh, in questo avvio di stagione il numero 10 si è già reso autore di due prestazioni alquanto Clutch: la prima è arrivata contro i Los Angeles Lakers di LeBron James, dove ha mandato a bersaglio il jumper dalla linea del tiro libero in faccia a Josh Hart, valevole il sorpasso decisivo 107-106 a meno di 16 secondi dalla fine.

Il secondo momento Clutch, sempre all’ AT&T Center di San Antonio, è avvenuto ai danni dei Dallas Mavericks, contro i quali DeRozan ha messo in scena un vero e proprio show. Il povero Wesley Matthews ha fatto di tutto per contenere il talento dell’ex-Raptors, semplicemente una sentenza dalla media distanza, che sia fadeaway o palleggio, arresto e tiro.

Proseguire su questa linea

Insomma, la stella di Demar DeRozan ha iniziato da subito a brillare in Texas; l’imperativo adesso è di non voltarsi più indietro. Troppe volte a Toronto è successo che, quando la palla scottava, lo scintillante giocatore visto in Regular Season si sia poi spento fino a rendersi quasi invisibile nelle gare di Post-Season. Conosciamo bene la capacità di Coach Popovich nel far maturare i talenti che gli passano tra le mani: Demar è sicuramente uno di questi; è l’ora del progresso, del salto di qualità definitivo per questo ragazzo che fino ad ora ha sempre mancato l’appuntamento con il bersaglio grosso quando quest’ultimo ha bussato alla sua porta.

Don’t Look Back Demar, Future is Now!

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Michele Moretti
Nato e cresciuto con la passione per lo sport. La pallacanestro nel mio cuore, seguita e praticata sin da bambino. Calcio, Ciclismo e Tennis le altre discipline che guardo appassionatamente. Qui per provare a raccontarvi le emozioni che lo sport ci regala ogni giorno.

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