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E’ tutto grasso…d’oca: l’Armata Russa a Ruka e il freddoloso ritiro norvegese

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Una volta ho corso anche a una temperatura di -27°. Le guance e le orecchie erano gelate. Ora ci sono i nastri sul viso e vestiti più tecnologici che permettono agli atleti di mantenersi più caldi. Ai miei tempi ci strofinavamo le guance con grasso d’oca”

Qualcuno potrebbe definirli “metodi della nonna”, eppure le soluzioni contro il freddo proposte dalla pluricampionessa olimpica Elena Välbe potrebbero rivelarsi ancora una volta particolarmente efficaci. Nonostante facciano riferimento al passato, le parole della fuoriclasse russa sono oggi più che mai attuali, complice quanto accaduto a Ruka in occasione del primo week-end di Coppa del Mondo di sci di fondo.

Il paesaggio da favola, realizzato dal passaggio del “Generale Inverno”, non ha però rallegrato gli animi dei principali protagonisti del massimo circuito mondiale che hanno dovuto gareggiare con temperature al limite, a volte ben oltre i venti gradi sotto lo zero. Condizioni che hanno fatto storcere il naso ad alcuni dei principali atleti della Nazionale Maschile Norvegese che, in accordo con i propri tecnici, hanno deciso di disertare l’ultimo appuntamento in terra finlandese al fine di preservare la propria salute.

Johannes Høsflot Klæbo a Ruka © Profilo Instagram Johannes Høsflot Klæbo

Una decisione che non è passata inosservata all’attento sguardo di commentatori e appassionati: non hanno preso nel migliore dei modi l’assenza di Johannes Høsflot Klæbo e colleghi, prospettando una possibile perdita di competitività della disciplina. La domanda sorge quindi spontanea: senza i sudditi di re Harald V lo sci di fondo maschile è veramente destinato a diventare uno sport di secondo piano, i cui valori in campo si rivelerebbero particolarmente modesti ?

Analizzando l’andamento dell’opening svoltosi alla “Nordic Arena” verrebbe da dire di no, poiché gli uomini guidati dallo sprinter di Trondheim hanno faticato parecchio a fronte dell’“ondata” russa che pare aver trovato la giusta quadra su tutte le specialità. La vittoria di Alexander Terentev nella sprint in tecnica classica potrebbe aver aperto a una nuova era, visto che il campione del mondo juniores ha saputo spiazzare sia il 25enne proveniente dalla contea di Trøndelag che il connazionale Erik Valnes, vero favorito della vigilia.

Alexander Terentev in compagnia di Johannes Høsflot Klæbo e Erik Valnes sul podio della sprint in tecnica classica di Ruka ©NordicFocus

Se è vero che le condizioni di Klaebo non sono ancora le migliori, fa comunque specie che la bruciante accelerazione di quest’ultimo in salita non abbia sortito i suoi effetti e di come la finale sia arrivata con un pizzico di fortuna, grazie al secondo tempo di ripescaggio.

Una scusa che peraltro funziona fino a un certo punto, visto che avversari come Alexander “Sasha” Bolshunov hanno dovuto far i conti con una preparazione estiva approssimativa, complice un intervento alle gengive rivelatosi particolarmente complicato. E qui il discorso si sposta immediatamente alle prove di distance dove le crepe in casa Norvegia sono apparse ancor più evidenti, soprattutto nella 15 chilometri in alternato che ha visto trionfare il padrone di casa Iivo Niskanen.

Iivo Niskanen nella 15 km in tecnica classica di Ruka ©NordicFocus

Se si eccettua il caso del 29enne di Oulu, osso particolarmente duro in questa specialità – soprattutto in vista di appuntamenti come i Giochi Olimpici – gli scandinavi hanno faticato piazzando il solo Erik Valnes ai piedi del podio circondato dai rappresentanti dell’ “Armata Russa” Alexey Chervotkin e Sasha Bolshunov, rispettivamente secondo e terzo al traguardo, ma anche da Sergey Ustiugov ed Ilia Semikov, quinto e sesto. E’ quindi inutile valutare l’inseguimento in skating che ha visto l’assenza degli uomini di Eirik Nossum e che ha rispecchiato semplicemente una situazione già delineata se non fosse per la doppia top ten ottenuta in rimonta da Federico Pellegrino e Francesco De Fabiani, ottimo segnale in vista della staffetta a cinque cerchi.

In attesa di scoprire se Lillehammer saprà restituire a Klaebo e compagni la giusta verve, lo sci di fondo avrà la certezza che non morirà norvegese e soprattutto che il “grasso d’oca” e i vari “metodi della nonna”, ogni tanto, non possono far che bene.

Immagine in evidenza: ©NordicFocus

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Marco Cangelli
Giornalista presso la testata online "Bergamonews" e direttore della web radio "Radio Statale", sono un appassionato di sport a 360 gradi. Fondatore del format radiofonico "Tribuna Sport" e conduttore del programma "Goalspeaker", spazio dal ciclismo all'atletica leggera, passando per lo sci e gli sport invernali

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