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F1: la meraviglia di Spa-Francorchamps

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E’ finita la pausa!

I motori della Formula Uno si riaccendono a Spa-Francorchamps.

Il tracciato, che si addentra nella maestosa foresta delle Ardenne, è considerato uno dei più importanti al mondo per fascino e prestigio.

Un tracciato leggendario, che racchiude in sè l’essenza delle corse automobilistiche in generale.

Trattasi di un vero patrimonio del motorsport.

Andiamolo a riscoprire in quelle che sono le sue caratteristiche e la sua storia.

Il tracciato belga inizia la sua attività già nei primi anni ’20 ed è ricavato unendo, su progetto di Jules de Their, proprietario del giornale “La Meuse”, e del presidente del RACB (Royal Automobile Club Belgium) Henri Langlois Van Ophem, le tre strade statali che collegavano le cittadine di Malmedy, Stavelot e Francorchamps.

Dall’idea degli organizzatori risultava un percorso di forma triangolare di circa 14 km, tra i più lunghi del calendario internazionale, e allo stesso tempo per via dei lunghi tratti rettilinei uno dei più veloci e impegnativi. Una pista in cui i campioni facevano la differenza, soprattutto dopo le modifiche al tracciato di fine anni 30 realizzate allo scopo di farne una delle piste più veloci d’Europa,  in cui tra l’altro venne aggirata la lenta e contorta sezione dell’Ancienne Douane mediante una velocissima e ripida combinazione di curve destra-sinistra in salita (in 240 metri di pista si affronta un dislivello di 24 metri) che sarebbe diventata una delle curve più famose dell’automobilismo mondiale, la Raidillon (che in francese significa salita ripida) ,che è conosciuta al grande pubblico degli appassionati insieme alla curva sinistrorsa posta in fondo alla valle dell’Eau Rouge (Acqua rossa, dal nome del fiume che scorre sotto alla curva) e che vi si immette, formando la sezione Eau Rouge-Raidillon che è di frequente ed erroneamente denominata semplicemente Eau Rouge.

Il tratto dell Eau Rouge-Radillon

Dopo la Seconda guerra mondiale, la pista iniziò a ospitare il neonato Campionato mondiale di Formula 1, diventando uno dei banchi di prova più importanti per i piloti della massima categoria automobilistica. Infatti la maggioranza delle curve erano delle vere e proprie sfide da affrontare ogni giro a velocità pazzesche, col risultato di rendere evidente la differenza tra i piloti medi e i campioni. Oltre alle già citate Eau Rouge-Raidillon e Stavelot sono passate alla storia curve come la vecchia Malmedy (una lunga curva a destra in forte discesa, rallentata a partire dal 1970 da una chicane), Masta (la serrata sequenza sinistra-destra da affrontare in pieno in mezzo alle case posta a metà del rettilineo di Masta) e la Blanchimont (che fa parte dell’attuale tracciato).

Le alte medie erano ovviamente grande fonte di rischio per piloti e centauri, così a causa della sua pericolosità, Spa fu teatro di parecchi incidenti, spesso mortali. Nella seconda metà degli anni ’60 la pista fu adeguata, per quanto possibile su un tracciato normalmente adibito alla viabilità ordinaria, ai nuovi standard di sicurezza, ma ciò non bastò a placare le rivendicazioni dei piloti di Formula 1, che con l’avvento degli alettonidovevano affrontare percorrenze in curva elevatissime. Così, dopo l’edizione del 1970, su pressione del sindacato piloti guidato da Jackie Stewart, si decise di trasferire la prova belga del mondiale a Nivelles prima e a Zolder poi, quest’ultimo tristemente ricordato per la tragedia di Gilles Villeneuve nel 1982.

A fine anni ’70 la direzione dell’autodromo decise di costruire un nuovo tracciato semipermanente, che continuava a usare i tratti di viabilità ordinaria dalla curva di Blanchimont sino alla fine del rettilineo del Kemmel, uniti dal vecchio tornante de La Source e da una nuova bretella permanente che collegava le altre due estremità rimaste del vecchio tracciato (tuttora esistente in quanto strada statale facente parte della viabilità ordinaria).

La curva Source

La nuova pista lunga poco meno di 7 km venne quindi inaugurata nel 1979 da una travagliatissima edizione del GP motociclistico del Belgio, con l’obiettivo di riportare nelle Ardenne la gara di Formula Uno. Nel 1980 venne inoltre inserita una nuova doppia chicane denominata Bus stop, in quanto situata in prossimità di una fermata degli autobus di linea tra la curva di Blanchimont e il tornante de La Source. In quegli stessi anni, nuovi box per la Formula 1 furono costruiti poco prima di quest’ultima curva, conseguenza della creazione di una linea di partenza per le monoposto della massima categoria automobilistica i cui regolamenti, nel frattempo, richiedevano ai circuiti che la zona di partenza fosse situata in piano (requisito che il vecchio rettilineo dei box di Spa, tuttora in uso per le altre categorie, non possedeva).
Il GP del Belgio tornò così a Spa-Francorchamps nel 1983 e poi definitivamente dal 1985.

Ulteriori modifiche furono effettuate al tracciato nel corso degli anni: nel 1994, sull’onda degli incidenti mortali di Roland Ratzenberger e Ayrton Senna (e solo per quell’anno, in quanto l’anno seguente fu ampliata la via di fuga) l’ingresso del Raidillon fu fortemente rallentato per motivi di sicurezza, mentre l’ingresso box fu anticipato prima della chicane Bus stop. Chicane che fu modificata nel 2002 per quel che concerne l’uscita (modifiche che spostarono ancora l’ingresso dei box), e nel 2004 per quel che concerne l’entrata.

La sezione Eau Rouge-Radillon prima delle modifiche

In questi anni inoltre sono state ampliate e rimodernate molte vie di fuga (in particolare quella del Raidillon, dove nel 1985 perì Stefan Bellof), è stata spostata l’uscita dei vecchi box e inoltre, grazie alla costruzione di una nuova strada statale che gira intorno al circuito; la pista non è più utilizzata per la viabilità ordinaria ed è diventata a tutti gli effetti un tracciato permanente.

La sezione Eau Rouge-Radillon dopo delle modifiche

Per il 2007 la chicane Bus stop è stata nuovamente modificata. Le modifiche (che, non essendo state tempestive, hanno impedito al circuito di far parte del calendario 2006) hanno riguardato anche il tornante della Source, con conseguente allungamento del rettilineo di partenza, e il completo rifacimento della palazzina dei box, del paddock e della tribuna principale sul rettilineo di partenza. Tali modifiche hanno leggermente allungato il tracciato, che ora è lungo 7,004 km.

Oggi Spa-Francorchamps continua a essere uno dei tracciati più belli del calendario, un circuito che, grazie anche alle bizzarrie meteorologiche, ha sempre regalato Gran Premi spettacolari.

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Tommaso Palazzo

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