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Formula 1 2020: si (ri)parte!

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In vista della nuova partenza del campionato del mondo di Formula 1 sul circuito di Spielberg in Austria, riprendiamo il filo del discorso ed andiamo ad analizzare le tematiche più calde del momento, tra mercato, impegno per il sociale e novità nel calendario.

Dove eravamo rimasti

La Formula 1 è stata bloccata proprio poche ore prima del suo inizio ufficiale: i team erano già a Melbourne, quando i primi casi di Covid-19 indussero i Team Principal e la federazione a sospendere la stagione.
Il 2020 iniziava con tantissime incertezze, più che negli altri anni: vero, la Mercedes sembrava la favorita, soprattutto dopo l’introduzione del sistema DAS, ma Red Bull sembrava più che mai agguerrita e alla pari con la dominatrice delle ultime stagioni.

La Ferrari pareva un passo indietro rispetto a Mercedes e Red Bull, anche se sappiamo tutti che nei test invernali molte scuderie nascondono il loro vero potenziale, ed è quindi difficile fare delle previsioni basandoci solo su di essi.
La scuderia di Maranello deve cercare di colmare il gap che la divide da Mercedes, e se dovesse riuscirci assisteremmo ad una lotta a 3 per il titolo, che con meno gare in calendario renderebbe ogni Gran Premio fondamentale.
Ma oltre alla battaglia per il titolo, questo 2020 si preannunciava incandescente anche per la battaglia che coinvolge il centro gruppo: nel 2019 alla fine la spuntò la McLaren, grazie alla coppia Sainz-Norris e alla loro costanza durante tutto l’anno.

Quest’anno, però, i valori in campo sembravano leggermente cambiati: posto che, come già detto in precedenza, i risultati dei test vanno presi con le pinze, è innegabile che la Racing Point ha fatto un passo enorme in avanti, candidandosi quantomeno come favorita nella lotta per il quarto posto nella classifica costruttori.
La scuderia di Lawrence Stroll ha preso “molta ispirazione” dalla Mercedes 2019, scatenando le proteste delle altre scuderie e guadagnandosi il soprannome di “Pink Mercedes” (per il suo particolare colore rosa). Nel caso in cui però questa soluzione dovesse funzionare, la Racing Point potrebbe puntare a qualcosa di molto più grande di un semplice quarto posto.

La Racing Point in azione nei test pre stagionali. @F1Voice, Twitter

La McLaren, invece, parte come la scuderia da battere per quanto riguarda il centro gruppo. La scuderia di Woking ha confermato, per il 2020, la coppia di piloti che ha fatto tanto bene nel 2019, anche se a partire dal 2021 dovrà rinunciare a Sainz, promesso sposo della Ferrari.
Proprio la situazione di Sainz sarà l’ago della bilancia per la scuderia inglese: se lo spagnolo dovesse essere motivato al massimo, allora la McLaren avrà serie possibilità di lottare per il quarto posto. In caso contrario, qualora Sainz dovesse pensare già al suo futuro in rosso, sarà una stagione lunga per la scuderia inglese.

La terza scuderia in lotta per il quarto posto, la Renault, al contrario della Racing Point durante i test invernali si è nascosta parecchio: a partire dalla livrea (a Barcellona hanno girato con una livrea nera, salvo poi comunicare che non sarebbe stata la livrea ufficiale), passando per le soluzioni aereodinamiche, che saranno completamente diverse da quelle utilizzate nei test.
La scuderia francese riparte da una coppia di piloti tra le più forti in circolazione: Ricciardo e Ocon, infatti, possono essere il giusto mix di esperienza e talento che può rilanciare, dopo un 2019 orribile, un marchio prestigioso come Renault.

Insomma, ci sono tutti i presupposti per assistere ad una stagione si anomala, ma che può regalarci l’emozione di non avere un finale già scritto, come accade ormai da più di un lustro.

Il lockdown e l’impatto sul mercato

In una stagione normale, a questo punto saremmo più o meno alla metà del calendario. Con posizioni in classifica già ben delineate e si inizierebbe a parlare di strategie di mercato e contratti per la prossima stagione. Che di solito vengono siglati verso la fine di agosto o i primi di settembre. Diciamo tra i GP di Spa e Monza. Ma purtroppo questa non è una stagione normale, il Covid-19 ha stravolto le vite di tutti e anche lo sport ne ha subito le conseguenze. Così ci troviamo a inizio luglio con la partenza del mondiale di F1, quattro mesi dopo la falsa partenza di Melbourne.

Una partenza molto avanzata rispetto al solito, che potrà creare situazioni mai viste prima, considerando ciò che è successo durante il lockdown per la pandemia. Tra monoposto che non hanno avuto sviluppi, salvo eccezioni è tutto fermo a dopo i secondi test pre stagionali di Barcellona. E piloti che per la prossima stagione si sono accasati ad un altro team, o sono senza contratto, ma devono ancora iniziare questo mondiale con la “vecchia” squadra. In primis è il caso di Vettel, le strade tra pilota e Ferrari si divideranno a fine stagione. Con un mondiale ancora da correre e Leclerc ormai primo pilota della Rossa, sarà interessante vedere il modo di correre di Vettel.

Sebastian Vettel e gli uomini del team. @darioroberts, Twitter

Interessante capire se farà squadra pur sapendo di andare via, o cercherà risultati personali per cercare un sedile per il 2021 che al momento non c’è. Ma tra Mercedes, magari Aston Martin o Renault, un sedile un quattro volte campione del mondo lo deve trovare. Servono anche i risultati.

A sostituire Vettel in Ferrari arriva Carlos Sainz. Ma anche il pilota spagnolo avrà il suo bel da fare in questa stagione. Correre ancora concentrati con la squadra di appartenenza, quando il prossimo anno una Rossa lo aspetta non deve essere facile. La testa può già essere focalizzata alla prossima stagione. Ma la McLaren ha bisogno di risultati, anche per sistemare qualche grana finanziaria che il Covid19 ha creato. E anche il pilota, migliorando il solo podio del G.P del Brasile, può trovare ancora più fiducia verso la sfida che lo aspetta. Il treno della Ferrari anche questa volta è passato ma non ha scelto Ricciardo.

E lui, in difficoltà in una Renault che non da soddisfazioni, ha deciso di firmare con McLaren, sostituendo Sainz. L’ australiano alla ricerca di risultati, ha accettato la sfida in una squadra che sta lentamente tornando tra le prime sei squadre del mondiale. Anche se la situazione economica non brillante, potrà creare qualche intoppo in fase di sviluppo della monoposto. Ma Ricciardo in Renault non si è mai trovato bene, i risultati non sono arrivati e quindi correrà questa strana stagione con la speranza che passi veloce. Per affrontare il prima possibile la nuova sfida. Anche se lui sperava in cuor suo, forse, che fosse con una tuta rossa e un cavallino sul cuore.

#WeRaceAsOne

Anche il mondo della F1 si mobilita per il movimento “Black Lives Matter”, con la creazione della campagna #WeRaceAsOne ma le uniche scuderie che al momento hanno aderito attivamente sono la Mercedes e McLaren, con la prima che sul proprio sito ha annunciato che le frecce d’argento quest’anno saranno di colore nero per sostenere il movimento “Black Lives Matter”.

“Black Lives Matter” è un movimento attivista internazionale, originato all’interno della comunità afroamericana, impegnato nella lotta contro il razzismo. Il pilota Mercedes Lewis Hamilton che nella sua vita è stato vittima di razzismo, si è schierato a favore di questo movimento andando nelle scorse settimane a manifestare nelle strade di Londra.
Hamilton e la scuderia di Toto Wolff hanno realizzato un progetto al favore del movimento dopo avere ascoltato il pilota inglese. Secondo Lewis, in un momento come questo bisogna restare uniti e ha aggiunto: “Serve che voi siate antirazzisti, non possiamo tacere oggi! Incoraggiate tutti per continuare a cambiare le cose”.

La nuova livrea Mercedes a favore della campagna contro il razzismo.

Notizia delle ultime ore è che pure gli altri piloti del mondiale di F1 hanno confermato che domenica nel primo gran premio della stagione ci sarà un gesto plateale, i piloti probabilmente si inginocchieranno in griglia di partenza per sostenere la lotta al razzismo. Questo, non è del tutto sicuro, ma verrà discusso nel briefing dei piloti al venerdì. I piloti faranno tutto il possibile per dimostrare che si preoccupano e rispettano tutti.

Oltre alla Mercedes che sarà colorata di nero, pure Lando Norris e la Mclaren, porteranno per tutta la stagione sull’auto il messaggio “End Racism”. Il pilota inglese della Mclaren ha commentato così la sua scelta: “Non è giusto che le persone vengano trattate diversamente a causa della loro razza. La F1 raggiunge milioni di persone e più possiamo fare come piloti, squadre e comunità della F1, maggiore è l’impatto che possiamo avere.”

I due piloti a cui sta molto a cuore l’argomento razzismo sono i due piloti inglesi Lewis Hamilton e Lando Norris. Hamilton, ricordiamo, attivissimo su questo argomento ha partecipato a una manifestazione antirazzista che si è svolta a Londra. L’inglese è sceso in piazza con una maglietta nera dove c’era scritto “Black is a vibe” ed espondendo il cartello “Black Lives Matter.”
Sempre Hamilton, tra le varie iniziative contro il razzismo, ha annunciato che vorrebbe lanciare il progetto “The Hamilton Commision”, Hamilton, ha spiegato, che si tratta di una partnership di ricerca per coinvolgere un maggior numero di afroamericani in materie ingegneristiche e tecnologiche in modo da poter abbattere le barriere che molte volte impediscono ai giovani con un passato difficile di entrare nel mondo delle corse.

Nel week-end vedremo se altri piloti e scuderie seguiranno l’esempio dei due piloti inglesi, mettendo sulle proprie livree degli adesivi oppure se faranno qualcosa per combattere il razzismo.

La F1 e la FIA da parte loro hanno contribuito modificando la livrea argento della Safety Car sulla quale ora compare una sorta di arcobaleno con la scritta #WeRaceAsOne.

ll nuovo calendario

La formula 1 ritornerà in pista e lo farà col primo dei due GP in Austria. Due gare al Red Bull Ring, la prima particolarità del nuovo calendario stilato dalla FIA. Il primo dei due sarà riconosciuto col classico appellativo di “Gran Premio d’Austria”, mentre il secondo come quello di “Gran Premio della Stiria”.

Per chi non lo sapesse, quest’ultima è un land austriaco, ovvero uno dei 9 stati federati che compongono lo stato europeo, che si trova nella parte meridionale-orientale del territorio.

Inoltre, vi saranno due gare britanniche, entrambe nel leggendario circuito di Silverstone, con il secondo appuntamento ribattezzato “Gp del 70° anniversario”.

In seguito all’ormai noto corona virus, l’ente competente dell’organizzazione delle gare del mondiale ha trovato più di una difficoltà nel riuscire a formularlo.

Ecco qui il calendario:

GP confermati

1 – GP Austria (Red Bull Ring) – 5 luglio 2020
2 – GP Stiria (Red Bull Ring) – 12 luglio 2020
3 – GP Ungheria (Hungaroring) – 19 luglio 2020
4 – GP Gran Bretagna (Silverstone) – 2 agosto 2020
5 – GP 70° Anniversario (Silverstone) – 9 agosto 2020
6 – GP Spagna (Barcellona) – 16 agosto 2020
7 – GP Belgio (Spa-Francorchamps) – 30 agosto 2020
8 – GP Italia (Monza) – 6 settembre 2020

GP da confermare (tra parentesi la data originaria)

GP Russia (Soči) – (27 settembre 2020)
GP USA (Austin) – (25 ottobre 2020)
GP Città del Messico (Città del Messico) – (1 novembre 2020)
GP Brasile (Interlagos) – (15 novembre 2020)
GP Abu Dhabi (Yas Marina) – (29 novembre 2020)

Il nuovo format punta a far disputare un minimo di 15 gare, dopo la cancellazione di quelle a Melbourne (Australia), Zandvoort (Olanda), Baku (Azerbaijan), Suzuka (Giappone), Monaco, Le Castellet (Circuito Paul Ricard, Francia) e Singapore. Al contrario, sono stati rinviati i gran premi asiatici, quali Bahrein, Cina e Vietnam, e quello di Montréal (Canada).

Liberty Media, tramite il proprio amministratore delegato Chase Carey, ha annunciato di voler aggiungere altre tappe al mondiale 2020, tra le quali potrebbero rientrare alcuni circuiti italiani, quali Imola e Mugello e i circuiti di Hockenheim (Germania) e Portimao (Portogallo).

 

Ferrari in pista al Mugello per un test privato. @gianludale27, Twitter

Proprio quest’ultimo sembrerebbe il primo candidato ad ospitare il gran premio, dopo la spinta social ricevuta la settimana scorsa. Il circuito portoghese è uscito vincitore dal sondaggio sui canali ufficiali della F1, riguardante la possibilità di un reintegro di una pista nel mondiale, spodestando i nostrani Mugello e Imola, anche se negli ultimi giorni si sono fatte più insistenti le voci che vedrebbero la Ferrari festeggiare il Gp N°1000 proprio sul circuito toscano di sua proprietà.

Hanno collaborato Federico Bolla, Marco Ferraris, Francesca Chiariotti, Mirko Guarducci e Davide Bottarelli.

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