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I Terremoti in casa Sci di Fondo

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La stagione invernale 2022/2023 è alle porte e fra meno di tre settimane le prime tappe di Coppa del Mondo targate FIS andranno in scena in Austria per lo sci alpino e a Chur in Svizzera per il freestyle. Lo sci di fondo, come visto negli ultimi anni, esordirà con il trittico di gare a Ruka in Finlandia a fine novembre. In merito alla disciplina più dello sci nordico, per arrivare preparati ai cancelletti è tuttavia necessario dar uno sguardo ai mesi scorsi, ed in particolare alle due riunioni del Comitato Sci di Fondo andate in scena a maggio e settembre. Due appuntamenti che hanno causato dei veri e propri “terremoti” a livello regolamentare e che metteranno i propri effetti già nelle prossime settimane.

Coppa del Mondo, Falun 2021 – © US Ski Team

Andiamo con ordine, due sono i punti che faranno strabuzzare gli occhi agli appassionati: il cambiamento delle distanze dei format di gara equiparando il settore femminile a quello maschile e la nuova tabella dei punti in Coppa del Mondo.

Le nuove distanze

Da novembre in CDM e nei grandi eventi (Mondiali ed Olimpiadi) si gareggerà su 10km, 20km e 50km, mentre lo skiathlon sarà da 20km, una sorte di via di mezzo rispetto a quanto visto l’anno scorso. Un traguardo importante per Il presidente uscente Vegard Ulvang che ha raggiunto alcuni degli obiettivi fissati lungo il suo mandato. La prossima stagione sarà quindi un test per capire quali possano essere le migliori distanze sia per gli atleti sia per i diritti televisivi. Bisogna inoltre segnalare che i mondiali di Planica2023 vedranno gli atleti sfidarsi sulle distanze “storiche”, creando non qualche disagio visto che non avranno a disposizione prove nei mesi antecedenti al grande evento. Questi cambiamenti radicali hanno fatto storcere un po’ il naso a tutti gli addetti ai lavori e già a livello di Comitato molti paesi si sono espressi con una categorica opposizione. Tra essi citiamo Italia e Russia, ma i più scontenti sembrano essere proprio gli atleti. I recenti sondaggi della FIS hanno evidenziato come quasi il 90% delle atlete sia contrario a questa decisione. In Norvegia sia Heide Weng che la regina dello sci nordico Therese Johaug si sono espresse negativamente; l’unica voce favorevole, seppur con qualche riserva sulla 50km di Oslo, è l’austriaca Teresa Stadlober la quale potrebbe essere avvantaggiata dalle neo stabilite distanze lunghe. Maggior ottimismo si respira in campo maschile, in particolare all’interno del team Norge, mentre di differente parere è il finlandese Iivo Niskanen che ai microfoni di Fondo Italia si è detto amareggiato dalla cancellazione della 15km, format in cui detiene il titolo olimpico. L’unico giudizio veramente positivo arriva dall’ormai ex direttore di gara Pierre Mignerey; il quale ha affermato come il nuovo format delle competizioni e le nuove distanze possano mettere l’accento sulla possibilità di offrire al pubblico un prodotto standard conforme ai canoni televisivi. Il tecnico francese proporrebbe weekend composti da una sprint, una partenza ad intervalli e a conclusione una gara da 20 km o una prova a squadre. Volgendo lo sguardo al calendario degli uomini in CDM, si può osservare come sia presente solo una gara sopra i 20km rendendo le competizioni molto più soggette ad arrivi in volata in contrapposizione al settore femminile, dove verranno nel corso della stagione affrontate otto gare sopra i 15 km, stravolgendo così completamente il carico di lavoro a cui erano abituate. Le domande di cui porsi sono diverse: le gare saranno maggiormente spettacolari ? L’allungamento delle competizioni femminili non sarà l’ennesimo passo indietro?

La rivoluzione del punteggio

La nuova tabella dei punti in Coppa del Mondo ha invece come obbiettivo quello di dare più attenzione ai piazzamenti e alla partecipazione al maggior numero di gare possibili togliendo un po’ di importanza alla singola vittoria. Per il primo classificato verranno assegnati sempre 100 punti, ma è l’unica posizione a cui non viene variato il punteggio; per il resto della classifica il punteggio aumenta (il secondo posto passa da 80 a 95 punti, il terzo posto passa da 60 a 90 e così). In più, saranno i primi 50 ad ottenere i punti, paradossalmente anche coloro che non passano il taglio mattutino nelle sprint porteranno a casa punti pesanti per la classifica. Saranno ritoccati anche i punteggi della classifica finale del Tour de Ski, riducendo sensibilmente il divario tra il leader e gli inseguitori. Avremo nuove dinamiche in classifica generale e ad oggi è davvero difficile fare delle previsioni su quali possono essere i favoriti per il podio. Molto dipenderà infatti dalla quantità di gare a cui il Dream Team norvegese con i suoi scudieri prenderà parte in vista dei Mondiali. La nuova tabella dei punti sarà la risposta alla scarsa partecipazione alle competizioni di Coppa del Mondo in vista dei grandi eventi?

Jessica Diggins alle prese con la scalata all’Alpe del Cermis

Il Comitato ha poi deliberato modifiche minori: le piccole nazionali con pochi praticanti, nei weekend in cui si svolgono gare a squadre, avranno a disposizione quattro pettorali nelle prove individuali. Inoltre, sarà possibili creare delle squadre di nazionalità mista composte da minimo di due atleti per nazione: ciò questo al fine di invogliare più federazioni a porre gli occhi verso la Coppa del Mondo. In antitesi con quest’ultima decisione è stato stabilito che ogni nazione potrà iscrivere fino a due formazioni rendendo pressochè impossibile, a paesi non di prima fascia, competere alle posizioni di vertice in completa discrepanza con ciò che accade nel biathlon. Per concludere il discorso sulle prove a squadre nelle team sprint verranno tolte le semifinali e al loro posto, per accedere alla finale, vi sarà come criterio la somma dei tempi dei due staffettisti; è stata così cancellata l’idea di trasformare il format in una specie di gara ad eliminazione proposta a Falun la scorsa Coppa del Mondo.

Finali di CDM 21/22 a Falun, team sprint – ©FIS Ski

Come se non bastasse, l’estate dello sci di fondo ha subito ulteriori scosse, prima fra tutte il non riuscire a trovare una quadra per i controlli del fluoro nelle scioline che ha comportato il rinvio del divieto di utilizzo (presto o tardi sarà uno fra i temi di confronto più accesi tra le varie parti coinvolte).

La tentazione della privatizzazione

Un ulteriore motivo di dissesto è la sempre più insistentemente necessità di risollevare l’appeal nel pubblico sia appassionato che non. Una delle proposte più discusse, che trova in Johannes Klaebo e Lucas Chanavat due grandi sostenitori, è la possibilità in un futuro di avere squadre private nella Coppa del Mondo, un po’ come già accede nel circuito Ski Classics. A detta dei due atleti questo cambiamento porterebbe più soldi e visibilità allo sport più storico della neve. Come spesso succede, i detrattori non si sono fatti attendere e subito le prime critiche sono state esposte: la prima citata è la paura di trovare solo tesserati scandinavi in questi nuovi team. Seguiremo da vicino gli sviluppi del nuovo Comitato e la nuova presidenza della FIS, ascoltateci su Sfere di Cristallo

La questione russa

Arriviamo alle ultime scosse che tamburellano la dirigenza e i direttori di gara: la presenza o meno della nazionale russa e bielorussa. Conosciamo tutti la situazione mondiale e dopo un’apertura per un possibile rientro degli atleti, gli ultimi sviluppi della guerra hanno di nuovo allontanato le parti interessate rendendo difficile vedere Bolshunov e la corazzata russa ai nastri di partenza. Sicuramente non saranno presenti a Falun, ma l’ultima parola e la decisione finale sarà presa il 22 ottobre. Questa situazione è in continuo sviluppo: è notizia di pochi giorni fa la dichiarazione di Coop Norvegia (main sponsor della Coppa del Mondo di sci di fondo) di sospendere la sponsorizzazione nel caso che agli atleti russi fosse permesso di gareggiare, anche se sotto l’egida del CIO e senza bandiera. Una stagione senza russi potrebbe significare un campionato “nazionale norvegese”, parole di uno dei più grandi esponenti della scena mondiale, Emil Iversen.

L’arrivo trionfale di Aleksandr Bol’šunov nella 50km di Pechino2022 -©AP

Dopo questi terremoti e tempeste nel mondo dello sci nordico non ci resta che aspettare con ansia il debutto della Coppa del Mondo fissato per il 25 novembre, e toccare con mano le novità e i cambiamenti incrociando le dita affinchè questo magnifico sport possa uscire dalla crisi che si porta avanti da anni.

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Mirko Efoglia

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