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Il “ginocchio dei miracoli”: Sofia Goggia e la lunga favola di Pechino 2022

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Il bacio di Sofia Goggia alla telecamera posta all’arrivo della discesa libera olimpica è probabilmente la massima espressione dell’amore per il proprio sport. L’ultimo afflato di un San Valentino trascorso in attesa di una gara che non sarebbe mai dovuta andar in scena se la medicina e la psicologia ci hanno insegnato qualcosa negli ultimi secoli. Tutto valido se non fosse che le scienze esatte non hanno mai fatto i conti con una vera e propria forza della natura, capace di superare qualsiasi ostacolo sulla propria strada.

Il bacio di Sofia Goggia alla telecamera al termine della discesa libera delle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022 © FISI

Non esistono purtroppo ulteriori spiegazioni logiche per giustificare quanto compiuto dalla 29enne di Astino che ha saputo gestire una parziale lesione al legamento crociato accompagnata da una microfrattura al perone con classe e decisione, prendendosi ancora una volta rischi che soltanto l’azzurra può sopportare. Si potrebbero chiamare in causa congiunzioni astrali che hanno voluto che questa favola d’amore si concludesse con un lieto fine proprio al termine della giornata deputata a celebrare Cupido & Co., scherzi del destino da sempre crudele con la campionessa bergamasca oppure un semplice colpo di fortuna, ma tutto ciò non basterebbe per far spiegare un percorso ad ostacoli contraddistinto da dolori, pianti, critiche e forse rimorsi.

         

E’ quindi necessario mettersi semplicemente in testa che Sofia Goggia è unica e imparagonabile, affamata quanto Lindsey Vonn, ma al tempo stesso spericolata e senza limite come Bode Miller, un mix perfetto di caparbietà e classe con l’aggiunta di un pizzico di sana “pazzia” che neppure il miglior chimico potrà sintetizzare. Poco male se è necessario dover far i conti con velocità superiori a 130 chilometri orari con una gamba a tratti indomabile complice un problema al ginocchio sinistro che avrebbe messo k.o. per diversi mesi anche il più temerario dei fuoriclasse. Lei è Sofia Goggia e il suo è il “ginocchio della Nazione”, la stessa che l’ha spinta ad abbandonare le stampelle dopo pochissimi giorni e volare contro ogni pronostico verso Pechino perchè era impossibile tradire un paese intero che faceva il tifo per lei, a partire dal Capo dello Stato Sergio Mattarella il cui primo pensiero alla sua rielezione è stato per la sua pronta guarigione.

Podio discesa libera femminile Olimpiadi Invernali Pechino 2022

Sofia Goggia sul podio della discesa libera olimpica insieme a Corinne Suter e Nadia Delago © FISI

È inutile raccontare quante lacrime sono scese dopo il supergigante di Cortina d’Ampezzo e quante ne sono state spese dopo aver visto scorrere quella classifica che decretava l’argento a soli sedici centesimi dalla svizzera Corinne Suter. Non importa se questo metallo sarebbe potuto diventare d’oro senza quella caduta così come quante volete rivedremo in loop quella discesa fra le raffiche gelide del vento che hanno spazzato la pista “Rock”.

Questa è la favola di Sofia Goggia, la dimostrazione che “le stelle che cadono nella notte dei desideri” non sono soltanto presenti soltanto nelle canzoni, ma che possono trasformare il sogno di una bambina in una realtà da ammirare e riammirare a lungo.

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Marco Cangelli
Giornalista presso la testata online "Bergamonews" e direttore della web radio "Radio Statale", sono un appassionato di sport a 360 gradi. Fondatore del format radiofonico "Tribuna Sport" e conduttore del programma "Goalspeaker", spazio dal ciclismo all'atletica leggera, passando per lo sci e gli sport invernali

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