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La Sfida Ciclistica del Decennio? Van Aert vs van der Poel, un duello senza tempo

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La rivalità epica tra Wout van Aert e Mathieu van der Poel continua a incantare gli appassionati di ciclismo, con momenti indimenticabili e nuove sfide all’orizzonte.

Nel panorama del ciclismo moderno poche rivalità possono competere con l’epica sfida tra Wout van Aert e Mathieu van der Poel. Questi due fenomeni stanno scrivendo un capitolo senza tempo nella storia della disciplina, una rivalità che si estende dai campi di ciclocross alle strade del World Tour, regalando momenti indimenticabili agli appassionati di tutto il mondo.

La rivalità tra van Aert e van der Poel evoca l’epica disputa tra Thomas Edison e Nikola Tesla nella “Guerra delle Correnti”. Edison difendeva la corrente continua e Tesla propugnava la corrente alternata, così anche van Aert e van der Poel si sfidano in una competizione senza esclusione di colpi, sia fra i fanghi del ciclocross che sulle strade del ciclismo professionistico.

Riflettiamo sui momenti epici che hanno contribuito a rendere questa rivalità unica. Dai Mondiali di Ciclocross di Ostenda 2021, con il braccio di ferro di 40 minuti, alla Ronde van Vlanderen del 2020, dove van der Poel ha vinto al fotofinish.

Nuova linfa a questa epica è stata data dai risultati sportivi, oltre che da alcune dichiarazioni di Mathieu van der Poel. Ospite del podcast di Geraint ThomasWatts Occuring“. Il neerlandese ha candidamente affermato di trovare molto difficile essere amico di van Aert. Ok, c’è rispetto e tutto, ma le tante battaglie hanno messo l’eterna sfida sotto un’altra dimensione.

Questa rivalità, nata nei campi da ciclocross, si è estesa ora anche alle strade, regalando agli appassionati momenti indimenticabili. L’avvincente disputa tra van Aert e van der Poel si svolge durante tutto l’anno, portando con sé una sinfonia di vittorie, sconfitte e sfide mozzafiato.

Van Aert e van der Poel si scontrano regolarmente da quando avevano 17 anni. Nel cross le loro battaglie hanno chiuso in una forbice il resto dei contendenti per un buon lustro. E continuano a farlo quando partecipano. Infatti in loro presenza l’ultimo vincitore differente dai due è stato Toon Aerts nel 2019 addirittura.

Tra i primi scontri nel ciclocross ed il riconoscimento come migliori interpreti nelle corse di un giorno c’è stata tanta storia in mezzo. La scarpa di van der Poel nella ruota di van Aert ai mondiali di Zolder 2013. Il 2023 dove i due si sono scontrati tra Sanremo, Roubaix e Glasgow.

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In questo inizio di anni ’20, probabilmente l’epica della sfida tra van Aert e van der Poel ha toccato alcuni dei punti più alti. Il Fiandre 2020, il Mondiale di Ciclocross di Ostenda 2021, le fughe dei Tour 2021 e 2022.

Nel 2023 abbiamo assistito a una serie di scontri che hanno visto prevalere spesso Mathieu van der Poel. Tuttavia, il talento di Wout van Aert non può essere sottovalutato e il 2024 si presenta come un capitolo ancora più avvincente di questa straordinaria dicotomia.

Mentre il belga cerca di riscattarsi dopo un anno complicato, il neerlandese cerca di confermarsi dopo un 2023 perfetto, con la vittoria di Milano-Sanremo, Parigi-Roubaix ed i Mondiali su strada di Glasgow. Quest’opera a volte è anche più complicata.

Dinamiche di squadra e impatto sui risultati

Le dinamiche di squadra giocano un ruolo cruciale. L’Alpecin-Deceuninck è nata con van der Poel, ciò gli dà un potere contrattuale molto diverso. È quindi normale che l’olandese riesca ad organizzare il calendario come meglio crede e secondo le sue volontà, potendo così recitare il ruolo del solista.

Wout van Aert fa parte della Visma-Lease a Bike, squadra asso pigliatutto del 2023. Sono diversi gli obiettivi di squadra e di riflesso quelli personali del belga. Ogni anno Wout dopo la stagione delle classiche, dove è sempre protagonista, si sposta sul Tour dove corre sia da supergregario, sia per ambizioni personali. Come dimostrano la maglia verde del 2022 e le 9 vittorie di tappa ottenute negli ultimi anni.

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Anche van der Poel partecipa spesso ai GT dove però si cimenta, o nella ricerca di risultati parziali, come le vittorie di tappa, o li corre in preparazione di altro. Vedasi il Tour 2023 corso esclusivamente in preparazione del mondiale di qualche settimana dopo, che è stato poi dominato.

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Aspettative per il 2024 e prospettive future di Wout van Aert e Mathieu van der Poel

Il 2023 ha visto prevalere spesso van der Poel, ma van Aert ha apportato cambiamenti, tra cui un nuovo preparatore atletico. Il 2024 si preannuncia avvincente, con entrambi i corridori prossimi al traguardo dei 30 anni e pronti a scrivere nuovi capitoli di questa straordinaria rivalità.

La stagione di ciclocross ha iniziato a delineare il confronto, ma le attese per il 2024 sono alte. L’arte di rimanere soli con l’avversario e l’esigenza di studiare ogni mossa dell’altro sono aspetti che rendono questo antagonismo unico nel suo genere.

La stagione del ciclocross è iniziata (anche finita per Wout), ma con ambizioni diverse ed è evidente. Mathieu van der Poel è alla ricerca del titolo mondiale in palio a Tabor a inizio febbraio, mentre Wout van Aert ha preso la stagione del fango solo in ottica di preparazione alla stagione su strada, dove ha grandi ambizioni. Le classiche delle pietre, la sua prima partecipazione al Giro e le Olimpiadi. Insomma, è comprensibile il fatto che non sia in grado di reggere il ritmo di un corridore fenomenale e che soprattutto ha il suo primo grande obiettivo di stagione a breve. Il tabellone segna dieci vittorie per Matheiu van der Poel su undici gare a cui ha preso il via, unicamente nella prova di Benidorm si è dovuto piegare al belga apparso finalmente in condizione, ed anche a qualche errore tecnico di troppo.

Van Aert ha sì vinto tre gare (Essen, Zolder e Benidorm), ma ha faticato molto per ottenerle, e solo una di queste è stata ottenuta con la presenza di VdP.

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Andando a vedere unicamente i risultati, sembra che la rivalità non esista. I numeri sono tutti a favore di Mathieu van der Poel. 46 vittorie su strada contro 44, nel cross 126 contro 67. Ma la cosa è un po’ più complessa. Van Aert si è spostato nel World Tour prima di van der Poel e questo sicuramente ha influito anche sulla presenza sempre minore del corridore della Visma sui campi da cross.

Prima facciamo un passo indietro ed andiamo a vedere i contrasti che più hanno contribuito a creare e rendere iconico questo scontro.

L’arte di rimanere soli

C’è una caratteristica che personalmente mi piace tanto, credo che in molti condividano, della sifda che spesso si presenta tra i due. L’esigenza che hanno entrambi di rimanere da soli con l’avversario. Non hanno bisogno di un terzo incomodo. Non vedono l’ora di scrollarsi tutti dalle spalle e poter studiare a fondo ogni piccola mossa o debolezza dell’altro.

Fiandre 2020

Nel 2019 van Aert è stato vittima di un grave incidente alla cronometro del Tour de France, le conseguenze furono molto gravi ed in molti sollevarono dubbi sul suo possibile ritorno ad alti livelli. Invece il 2020 sportivo di Wout è stato quasi perfetto: vittoria alle Strade Bianche, vittoria alla Milano Sanremo, due argenti mondiali. C’è però un neo che ha tolto l’onta della perfezione al 2020 del belga. La Ronde van Vlanderen persa al fotofinish contro l’eterno rivale. Ad onor del vero c’è da dire che la miccia fu accesa da un Alaphilippe nel suo prime, ma un impatto con una moto dell’organizzazione ci ha privato di un duello a tre molto incerto nell’esito, vista soprattutto la condizione dell’epoca di Alaphilippe.

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I due rivali vanno d’amore e d’accordo fino all’infinito rettilineo di Oudenaarde dove quasi si fermano e vengono raggiunti dal gruppetto inseguitore. Poi Mathieu parte quasi da fermo e batte van Aert in volata. Dove abbiamo visto negli ultimi tempi questa scena?

Si, proprio ad Hoogereide ai mondiali di ciclocross del 2023.

Hoogereide 2023

Quattro minuti e quarantaquattro secondi. Questo è il tempo che ci hanno impiegato Wva e MvdP per rimanere da soli. L’inverno tra il 2022 ed il 2023 per gli appassionati di ciclocross è stato un brodo di giuggiole. Van Aert e van der Poel sullo stesso livello che se le danno di santa ragione, Tom Pidcock che prova ad emergere dalla forbice dei due fenomeni.

Per la prima volta dopo tanto tempo sembrava finalmente di poter rivedere van Aert campione del mondo dopo la serie di sconfitte rifilate all’eterno rivale neerlandese, le più scottanti Zonhoven e Koksjde sicuramente. Invece MvdP risponde colpo su colpo alle accelerazioni del belga, contraccambiando il guanto di sfida. Fino all’ultimo rettilineo quando Mathieu riesce a vincere il gioco psicologico del posizionamento e di conseguenza la volata finale.

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“It takes two to tango” reciterà la caption del suo Instagram per celebrare la vittoria. Una celebrazione di quella che è stato e che sarà il suo rapporto con il belga. La risposta di Wout di sicuro non si è fatta attendere. “I hate but I love it”.

Ostenda 2021

Alla prima visione del video di “Brividi” di Mahmood e Blanco tutto mi sembrava così familiare. Così già visto. E poi l’illuminazione.

Anche Mahmood e Blanco seguono il ciclocross e tutto questo è un omaggio ai mondiali di ciclocross Ostenda del 2021. A rendere unici e memorabili questi mondiali sicuramente ha contribuito il passaggio sul mare del nord dove ad ogni tornata i ciclisti passavano nell’acqua per lavare la bici dai crudeli tratti in sabbia.

Seconda cosa che ha reso unici questi mondiali è stato il braccio di ferro lungo 40 minuti tra Wout van Aert e Mathieu van der Poel, con vincitore quest’ultimo. Il primo attacco arrivato dopo un minuto di corsa è stato però ad opera del belga. Con tutto il resto della compagnia già a bocca spalancata per la fatica, tutti tranne van der Poel. Da lì e per la successiva ora un braccio di ferro con un episodio per parte a contribuire alla dose giusta di pathos. Prima una caduta di van der Poel che becca una canalina ghiacciata. Il rientro ha richiesto quasi due giri visto la sella mal ridotta dell’olandese. Poi il cambio bici e il rientro su van Aert e poi l’attacco.

Quale momento peggiore per avere una foratura? Questo. Così che il calimero del ciclismo mondiale si trova con la ruota anteriore per terra. Una rincorsa fino al box ma poi è tutto inutile, il gap è incolmabile.

Mathieu van der Poel è campione del mondo di ciclocross per la quarta volta.

I Re del Caos

I cronisti si stanno divertendo a definire come “ciclismo moderno” tutta una serie di dinamiche di corsa che si stanno andando a creare e che fino a poco fa non erano presenti se non sporadicamente. Il caos.

Fino a poco fa c’erano molte corse che per quanto spettacolari potevano essere mediamente prevedibili. Da quando sono comparsi sulla scena i vari van Aert, van der Poel, Pogacar e Evenepoel questo non accade più. La corsa può accendersi da un momento all’altro quando meno ce lo si aspetti.

Tra i momenti di caos primordiale che verranno ricordati negli anni di sicuro c’è l’Echapèe Royale del Tour de France 2021. Quando Mathieu van der Poel (in maglia gialla) e Wout van Aert decisero di andare in fuga insieme ad un’altra trentina di garibaldini.

Questo forse ci va tanto innamorare di corridori così. La sfrontatezza nell’affrontare tutta quelle serie di regole non scritte a cui eravamo abituati.

Ci sarebbe un ultimo scontro epico di cui parlare. Quello in cui van Aert e van der Poel si sfidano nel velodromo per contendersi la Parigi-Roubaix del 2023, ma la sfortuna ha voluto altro ed occorre aspettare qualche mese per sperare di rivederli insieme in quel velodromo.

La rivalità tra Wout van Aert e Mathieu van der Poel è più di una semplice competizione tra numeri. È un racconto di momenti epici, scontri intensi e dinamiche complesse. Mentre il ciclismo entra nel nuovo anno, gli appassionati possono aspettarsi una nuova serie di capitoli in questa straordinaria saga, con la certezza che la sfida tra van Aert e van der Poel continuerà a brillare intensamente nel 2024 e oltre.

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Giuseppe Sassano

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