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I Memphis Grizzlies hanno iniziato a ruggire?

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La stagione regolare NBA 2021-22 sta mettendo in evidenza alcuni team che, inizialmente, pochi avrebbero pronosticato in posizione così avanzata in classifica. I Chicago Bulls sono stati per giorni in cima alla classifica dell’Est ed è probabile che continueranno a lottare per il primato fino ad Aprile, riportando alla mente i fasti dell’era Jordan. Anche i Cleveland Cavaliers, trascinati dalle giovani stelle Garland, Mobley e Allen, hanno resuscitato gli ottimismi dei tempi di Lebron James.

Tuttavia, la squadra che sta maggiormente disattendendo – in senso positivo – le previsioni sono i Memphis Grizzlies. Con l’ausilio di alcune statistiche, si proveranno ad analizzare i principali motivi che hanno condotto a tale exploit.

“Caldi come una stufa”

A circa metà stagione, la franchigia del Tennessee vanta un record di 32-16, corrispondente al 66,7% di vittorie – la terza miglior percentuale della propria storia in RS. Se continuasse così, potrebbe addirittura eguagliare l’annata 2012-2013 che, al momento, rappresenta quella con il maggior numero di vittorie (56). Erano gli anni, per intenderci, del trio Conley-Gasol-Randolph e del “Grit&Grind”, nonché della finale di Conference persa contro gli Spurs.

Credits: Memphis Grizzlies Twitter

Nel giorno in cui questo articolo viene scritto, i Grizzlies hanno appena battuto i Nuggets di Nikola Jokic e si può affermare senza troppi problemi che siano la squadra più in forma della lega. Difatti, nelle ultime 15 partite hanno ottenuto ben 13 vittorie, un risultato ineguagliato dalle altre franchigie. Ciò che impressiona maggiormente è la qualità delle avversarie battute in questa striscia: Suns, Nets, Cavs, Clippers e Nuggets (tutte in trasferta), Lakers (2 volte) e Warriors.

In queste 15 partite, Memphis ha segnato ben 115.4 punti di media, il secondo miglior dato – dietro solo ai Nets. Ampliando lo sguardo a tutta la stagione, sono comunque quarti per punti segnati, con 112.1. Anche i dati di Offensive Rating e Net Rating confermano la bontà dell’attacco dei Grizzlies in questa prima parte di RS, all’ottavo e al settimo posto nei rispettivi ranking.

Attacco in controtendenza

Un attacco così prolifico farebbe pensare ad un uso, se non elevato, quantomeno nella media del tiro da fuori. Invece i Grizzlies vanno, sorprendentemente, in controtendenza, in una lega dove il tiro da 3 sta diventando quasi imprescindibile. Prendendo a campione la serie positiva delle ultime 15 partite, si può notare come abbiano la terza peggior percentuale da oltre l’arco (32.5%), e siano addirittura al penultimo posto per percentuale di punti su tiri da 3 rispetto al totale (26.2) e al quartultimo per tentativi da oltre l’arco (30.9).

Di contro, sono il team che ha segnato la maggior parte dei propri punti da dentro l’arco (58.7% sul totale), di cui ben il 53.5% nel pitturato. Una tendenza che si può riscontrare in tutte le partite disputate sinora: Memphis realizza, infatti, il 49,9% dei propri punti in area, cifra più alta della lega. Inoltre,  come già anticipato, Memphis è una delle franchigie che tira meno da fuori, 33.1 tentativi di media.

Tali scelte di tiro si possono spiegare con la presenza di Steven Adams, centro “vecchia scuola” che staziona prevalentemente nei pressi del ferro e che segna tutti i propri punti nel pitturato (76.6%) o dalla lunetta; con la veemenza di Brandon Clarke, ala dotata di grande atletismo e presenza a rimbalzo, soprattutto offensivo (1.9 a partita, come si può osservare dal video seguente), che segna 9.8 punti a partita – quasi esclusivamente da 2; e, infine, dallo strapotere atletico di Ja Morant.

Il Rookie of the Year 2019-20 sta disputando una stagione da MVP: 25.1 punti a partita, 5.8 rimbalzi, 6.9 assist. Nelle ultime 15 ha addirittura mantenuto medie ancor più elevate (27.3 + 6.2 + 7.0).

Consapevole delle proprie qualità atletiche, superiori a gran parte degli avversari, Morant si insinua frequentemente nelle aree avversarie per arrivare al ferro e, a conferma delle scelte offensive di cui si è appena parlato, segna la maggior parte dei propri punti nel pitturato (59,5%). Tale dato è favorito anche dalla presenza di Steven Adams, terzo in NBA per numero totale di screen assist (221). Come si vede nel seguente video, il centro neozelandese si piazza in mezzo all’area, ostacola l’intervento di Jokic e apre la strada per il layup del proprio playmaker.

La giovane età e l’atletismo dei giocatori permettono a Memphis di avere un ritmo veloce (99.84, nono in NBA), fattori da cui consegue un elevato numero di punti in transizione – e, naturalmente, punti in area – che spiegano come i Grizzlies possano sopperire ai pochi tiri da 3.

Non a caso, analizzando la transizione, Memphis ha la più alta media punti (16.7) ed è la franchigia che, sul totale dei punti in una partita, ne realizza in percentuale il numero più elevato rispetto alle altre squadre (14.9%). Prendendo in considerazione i singoli giocatori, i Grizzlies hanno addirittura tre giocatori nella Top11 dei fast-break points a partita (Morant secondo, Brooks sesto e Bane undicesimo).

Un ultimo elemento che contribuisce a spiegare come i Grizzlies segnino molto in area, riuscendo a mettere sotto gli avversari, è il dato dei rimbalzi offensivi. Sono 13.3 di media in stagione (secondi), 14.5 nelle ultime 15 partite (primi) che generano, neanche a dirlo, il numero più elevato nella NBA di punti da seconde chances (17.3 in generale, 18.5 nella striscia qui considerata). Anche in queste statistiche, Steven Adams ci mette lo zampino: con ben 4.3 rimbalzi a partita nella metà campo avversaria è il migliore della NBA, e negli scorsi 15 match ne ha raccolti addirittura 5.6 di media.

“Difesa, difesa, difesa!”

Un ulteriore, ma non meno importante, motivo della striscia infuocata dei Grizzlies, e in generale della grande stagione che stanno disputando, è la difesa. Qui entra in scena colui che, insieme a Morant, è il giocatore-franchigia: Jaren Jackson Junior. Tuttavia, se il playmaker rappresenta la principale arma offensiva, JJJ è la barriera su cui si infrangono le speranze avversarie di arrivare a canestro.

Il video di seguito mostra il suo grande tempismo nell’andare a stoppare addirittura Antetokounmpo; tuttavia, la stoppata non è fine a se stessa, ma lancia una delle velocissime transizioni di cui si è appena discusso.

In quest’altro, invece, si può notare come la difesa di Memphis accompagni il giocatore dei Nuggets verso il centro dell’area, dove ad aspettarlo c’è Jackson che chiude definitivamente la strada verso il ferro.

Penalizzato dagli infortuni la stagione scorsa, Jackson Jr è stato rifirmato nel 2021 con un contratto di 4 anni, per un totale di 105 milioni di dollari, a partire dal 2022-23. Se riuscisse a mantenersi integro fisicamente, i Grizzlies avrebbero trovato un tesoro a cifre tutto sommato ragionevoli.

Tornando alle prestazioni difensive, JJJ viaggia a 2.2 stoppate a partita, terzo nella NBA dietro a due intoccabili in questa statistica come Turner e Gobert. Nella caldissima striscia degli ultimi 15 match, Jackson Jr è addirittura al primo posto con 3.1. Tali statistiche, naturalmente, si riflettono sulla squadra e, infatti, Memphis è prima per stoppate a partita in stagione (6.4) e primissima nelle ultime 15 partite con 7.8.

Infine, l’elemento che chiude il triangolo di ritmo alto e punti in transizione non può che essere un elevato numero di palle rubate. E, anche in questo caso, il dato è il migliore della NBA – 10.2 di media. In poche parole, dinamicità e atletismo non sono utili solo a volare sopra il ferro e schiacciare alley-oop a raffica, ma vengono canalizzate nella giusta maniera per rendere la vita difficile alle squadre avversarie. Lo conferma anche il dato delle palle perse dagli avversari, 15.4 a partita, il quinto della NBA.

Tutti utili, nessuno indispensabile

La solidità della squadra di coach Jenkins è stata dimostrata anche dalla capacità con cui sono riusciti a sopperire ad assenze di peso. Il miglior giocatore, Ja Morant, è stato assente circa un mese, dal 27 novembre al 19 dicembre. In questo lasso di tempo, Memphis ha giocato 12 partite, vincendone ben 10, segnando 113.3 punti a partita. Spaventosi i dati delle statistiche avanzate: 114.6 l’Offensive Rating, 98.1 il Defensive Rating, 16.5 il Net Rating.

In queste partite è emerso un protagonista quasi inatteso: Desmond Bane. Draftato nel 2020 dai Boston Celtics con la 30^ scelta, finito poi a Memphis in una trade a tre in includente anche Portland, il sophomore proveniente dalla quasi sconosciuta Texas Christian University ha preso in mano i Grizzlies e li ha trascinati con 17.5 punti a partita, con uno straordinario 45.6 da 3 su 6.6 tentativi. In generale, questa stagione lo ha visto esplodere (forse) definitivamente. Titolare in tutte le partite giocate sinora (45), quando l’anno scorso ne aveva iniziate 17, passando dai 9.2 ai 17.7 punti e mantenendo la stessa percentuale (47%) nonostante i tentativi dal campo siano essenzialmente raddoppiati (da 7.3 a 14.3).

Il giocatore più migliorato in casa Grizzlies è senza dubbio Desmond Bane.

Nello stesso periodo, anche la panchina di Memphis ha fatto un salto di qualità, con il play di riserva Tyus Jones che ha sostituito degnamente Morant, segnando 10.3 punti a partita e smazzando 6.1 assist; Dillon Brooks si è rivelato una prolifica arma vincente in attacco (20.5 punti di media); in difesa, Melton e Anderson hanno avuto Net Rating straordinari (19.9 e 22.4), rappresentando una costante spina nel fianco per gli avversari con rispettivamente 1.8 e 2.0 rubate a partita.

Tali cifre riassumono, quindi, una grande organizzazione di squadra, e rendono merito ad uno dei coaching staff meno “chiacchierati” ma, certamente, abile nello sfruttare i punti forti del materiale umano a disposizione.

Una “brutta bestia” ai playoff

Per concludere, la stagione di Memphis è stata finora un successo che pochi potevano prevedere. Generale integrità fisica dei protagonisti, in primis JJJ e Morant, grande organizzazione di squadra (che è riuscita a sopperire anche all’assenza dello stesso Morant), atletismo e freschezza sono gli elementi che hanno contribuito a costruire un record che, al momento vale il terzo posto a Ovest. A meno di infortuni in massa o cali atletici considerevoli, si qualificheranno ai playoff con il vantaggio del campo per almeno un turno. Facile pensare che non saranno una preda facile per qualsiasi avversaria.

Nota: tutte le statistiche sono ricavate da stats.nba.com

Immagine in evidenza: Memphis Grizzlies Twitter

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Mauro Saccol
Cresciuto con Del Piero, "High Fly" Williams, Valentino Rossi e le partite di Basket e Pallavolo in onda al Sabato pomeriggio su RaiTre. Ora cerco di tramutare in parole questa grande passione.

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