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NBA ’18-19: Atlantic Division, sarà l’anno dei Boston Celtics?

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Il prossimo 16 ottobre inizierà ufficialmente la 74’ edizione del campionato NBA.

Si comincia circa due settimane in anticipo rispetto al solito, per limitare quanto più possibile i fastidiosi e logoranti back-to-back.

Vogliamo quindi fare una panoramica sulle 6 division che compongono la Eastern e la Western Conference, cercando di capire quali sono le franchigie favorite, le potenziali sorprese e quelle da cui non ci sarà da aspettarsi grandi exploit.

Cominciamo quindi il nostro percorso dalla Atlantic Division, dove ai nastri di partenza si presenta la favorita numero 1 alla conquista del titolo della costa Est:

BOSTON CELTICS

Dopo 5 minuti dall’inizio dell’intera scorsa stagione, i sogni di gloria dei Celtics sembravano essere andati in frantumi insieme alla caviglia di Gordon Hayward, il fiore all’occhiello della free agency 2017 dei bostoniani, arrivato insieme alla fenomenale point guard Kyrie Irving per cercare di riportare il titolo che manca dal 2008 quando i big 3 (Garnett, Pierce e Allen più Rajon Rondo) portarono nel Massachussets il 17’ anello di campioni NBA.

Perso Hayward e successivamente anche Irving nei playoff, i Celtics si sono appoggiati sulle giovani ma solidissime spalle di Jaylen Brown e sul rookie delle meraviglie Jayson Tatum; il risultato è stato una incredibile finals sfiorata, ma la sconfitta in gara-7 contro i Cavs di LeBron James sarà di grande insegnamento ai giovani Celtics. Anche la conferma di Marcus Smart è indice della grande fiducia che il management di Boston ripone in questo gruppo che, non dimentichiamolo, è guidato in panchina da Brad Stevens, probabilmente il vero fuoriclasse della squadra.

 

TORONTO RAPTORS

Subito sotto i Celtics in griglia posizioniamo i Toronto Raptors. La franchigia canadese è reduce dalla migliore stagione in regular season della propria storia culminata con le 59W finali. Ma, come spesso accaduto, quando il livello della competizione si è alzato, Lowry e compagni si sono inabissati all’interno delle proprie paure e insicurezze.

I canadesi si presentano ai blocchi di partenza della nuova stagione con due armi in più nel roster che allungheranno in modo importante le rotazioni: Danny Green e Greg Monroe. Ma, per poter finalmente riuscire a centrare quantomeno le finali di conference, i Raptors hanno deciso di puntare forte su uno dei più forti giocatori dell’intera lega, quel Kawhi Leonard che è reduce da un’annata con parecchie ombre. Il rischio è alto perché per assicurarsi l’ex ala degli Spurs per una sola stagione (Leonard sarà free agent nel 2019), i canadesi hanno perso un all-star come Demar DeRozan. Se ne sarà valsa la pena lo scopriremo fra qualche mese.

 

PHILADELPHIA 76ERS

A cercare di contendere a Celtics e Raptors il primato nella division ci saranno i Philadelphia 76ers. Dopo una serie di stagioni votate al tanking, lo scorso anno i tifosi della città dell’amore fraterno hanno potuto tornare a godersi uno spettacolo degno di questo nome.

Merito dei ragazzi terribili guidati da coach Brett Brown, in primis Ben Simmons e Joel Embiid autori di una stagione davvero fenomenale.

La off-season dei 76ers è stata piuttosto fallimentare; nessun free agent di livello raggiunto e la perdita di Ilyasova e Belinelli, due pedine fondamentali nella ottima stagione scorsa (per fortuna dei 76ers è rimasto almeno JJ Redick). Ma i margini di crescita di Simmons ed Embiid (sperando anche nella esplosione della prima scelta 2017 Markelle Fultz) sono tali che Phila può tranquillamente ambire almeno ad uno dei primi 4 posti della Eastern Conference per assicurarsi il fattore campo nel primo turno di playoff.

 

NEW YORK KNICKS

A completare il quintetto ai nastri di partenza della Atlantic ci sono le due compagini NewYorkesi che al massimo, però, si potranno giocare la supremazia della grande mela.

I New York Knicks hanno avuto una offseason molto tranquilla perché, dopo il grave infortunio di Kristaps Porzingis (il miglior giocatore della franchigia dovrà star fermo ai box per molti mesi se non per tutta la stagione) gli obiettivi sono già stati proiettati all’estate 2019 dove si andrà a caccia di almeno un free agent di altissimo livello (rumors parlano in primis di Kevin Durant).

Senza quindi il giocatore lettone, le certezze dei Knicks sono senza dubbio il talento di Tim Hardaway Jr. e la solidità del centro turco Enes Kanter. Il primo dovrà confermare le buone statistiche dello scorso anno (17.5 punti a partita) mentre il secondo avrà anche il compito di far crescere in fretta Mitchell Robinson, centrone che è passato da semi-sconosciuto scelto al draft a protagonista della summer league di Las Vegas. Manifestazione che ha messo in mostra (più di quanto si potesse immaginare) il grande talento di Kevin Knox, colui che ha tutte le possibilità di diventare una delle grandi sorprese dell’anno.

 

Come per i Knicks, anche sull’altra riva dell’Hudson ci sono pochissime possibilità di centrare i playoff.  I Brooklyn Nets stanno cercando lentamente di risalire la china dopo la sciagurata trade del 2013 con i Celtics che li hanno, di fatto, lasciati senza scelte al draft per diversi anni. Anche per la seconda squadra della città, i movimenti di mercato estivi erano soprattutto volti a cercare di liberare spazio salariale in vista della free agency del prossimo anno.

Adesso il quintetto base può contare sull’esperienza di Carroll, sulla voglia di risalita di D’Angelo Russell e soprattutto su quel Spencer Dinwiddie che nella seconda parte della passata stagione ha dimostrato di potersi ritagliare uno spazio importante nella franchigia del magnate russo Michail Prokhorov. 

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Marco De Girolamo

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