In Nuova Zelanda, dove il rugby è quasi una religione, Crusaders e Highlanders danno luogo a quello che è noto come “The Southern Derby“.
La loro rivalità infiamma gli stadi, in quanto sono le uniche due squadre provenienti dall’Isola del Sud a partecipare al Super Rugby.
Il fu Super 12
Nel cuore degli anni Novanta la comparsa del professionismo portò alla riforma del massimo torneo australe.
Così nel 1996 nacque il Super 12, una superlega tra franchigie neozelandesi, australiane e sudafricane.
Quello stesso anno vennero fondati Crusaders e Highlanders in due regioni di lunga tradizione ovale: Canterbury e Otago. I due club disputano ancora oggi le gare interne a Christchurch e a Dunedin.
Il primo match risale al 5 maggio 1996: gli Highlanders vinsero a sopresa in trasferta 29-27, con due mete della stella All Black Jeff Wilson.
Nel 1999 si scontrarono per la prima e unica volta in finale: i Crusaders trionfarono a Dunedin grazie al piede balistico di Andrew Mehrtens, leggendario mediano di apertura neozelandese.
Anche negli ultimi anni le due squadre hanno regalato grandi emozioni, come ad esempio nel 2017.
A Christchurch il punteggio è inchiodato sul 22-22 dopo ottantatre minuti. Ma all’ultima azione il subentrato Mitch Hunt regala la vittoria ai padroni di casa con un drop folle da 43 metri, mandando tutti in visibilio.
Ad oggi i rossoneri sono la squadra più titolata del torneo: 11 successi in bacheca, gli ultimi quattro di fila. Non sono altrettanto vittoriosi i giallo-blu, che hanno conquistato per la prima e unica volta il Super Rugby nel 2015.
Tradizione e modernità
The Southern Derby è anche un esempio di incroci di culture diverse, come testimoniano i nomi delle squadre. Infatti “Highlanders” è un chiaro richiamo alla fondazione scozzese di Dunedin, mentre il nome scelto dai Crusaders rimanda all’eredità inglese di Christchurch.
Questo importante lascito culturale è visibile anche nei due rispettivi loghi: un Crociato per i rossoneri e un tradizionale guerriero scozzese per i giallo-blu.
Ma in seguito agli attentati islamofobi del 2019 la squadra allenata da Scott Robertson ha preferito sostituirlo con un simbolo più minimal.
Inoltre da qualche anno a questa parte i due club si contendono nella pre-season la Farmlands Cup.
L’incontro nasce a scopo benefico e viene disputato annualmente presso una comunità rurale locale; un modo per avvicinare i tifosi ai loro idoli.
A Weston l’ultima edizione è stata vinta dalla squadra di casa, gli Highlanders.
Due club fortemente legati alla tradizione e al territorio, ma al passo con i tempi.
Prendiamo ad esempio il Forsyth Barr Stadium di Dunedin: un impianto futuristico dotato di tetto trasparente e terreno sintetico; un gioiellino di architettura dove gustarsi il Super Rugby.
A Melbourne in cerca di riscatto
Quest’anno il derby è andato in scena già al secondo round di Super Rugby Pacific, la denominazione attuale del torneo. L‘AAMI Park di Melbourne (Australia) è stato il teatro di un inedito Super Round: la peculiarità dell’evento è che tutte le partite del weekend sono disputate nel medesimo stadio.
A causa delle batoste casalinghe della settimana precedente, il derby rappresentava per entrambi una grossa occassione di riscatto. Infatti i Crusaders erano stati battuti a sorpresa dai Chiefs 10-31; ma è andata peggio agli Highlanders, brutalmente sconfitti dai Blues 20-60.
Questo marzo non c’è stato nulla da fare per la franchigia di Otago, annichilita 52-15.
Richie Mo’unga e David Havili innescano tutta la pericolosità dei rossoneri, mentre i rivali si consolano allo scadere grazie alla doppietta di Josh Timu e ad un calcio piazzato del neo-acquisto Freddie Burns, campione d’Inghilterra nel 2022 alla prima avventura oceanica.
Immagine in evidenza: ©Sporting News
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