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Il salto di Annika Sieff: “Se cambiassero le circostanze, tornerei alla combinata”

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La scelta ha lasciato a bocca aperta più di un tifoso, ma il tutto è stato fatto con grande attenzione e precisione da parte di Annika Sieff. La 20enne di Varena ha deciso di abbandonare la combinata nordica che l’ha vista diventare la prima italiana a centrare un podio di Coppa del Mondo e puntare direttamente sul salto con gli sci, specialità che l’ha già vista protagonista l’anno precedente.

L’atleta delle Fiamme Oro di Moena non ha deluso le aspettative centrando due successi e quattro podi complessivi nelle prime due tappe di International Cup e sfiorando la top ten nel Grand Prix estivo. Risultati che fanno ben sperare per Sieff in vista degli appuntamenti invernali e delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.

Se non ti va leggere, ascolta qui l’intervista

Annika Sieff, com’è stato l’impatto con l’International Cup?

Sicuramente facendo combinata fino a pochi mesi fa non mi aspettavo di cominciare con il botto. L’anno scorso c’erano delle avversarie forti in questa competizione e, se ci fossero state anche quest’anno, sarebbe stato difficile per me, però avendo visto la starlist il giorno prima, mi sono tranquillizzata ed è andata tutto molto bene.

Come ti sei sentita quando ha conquistato la prima vittoria nel circuito, gara-2 a Oslo?

È stato bellissimo. Già salire sul podio il primo giorno è stato inaspettato. Lara e Jessica sono già due atlete di Coppa del Mondo e battere loro è stato molto. Arrivar prima il giorno dopo è stato clamoroso. Arrivando da un’altra disciplina volevo verificare come andasse, però esserci riuscita è stato un bel traguardo.

Annika Sieff impegnata nel salto

Come sei riuscita a trovare subito il feeling con i trampolini del salto speciale dopo l’addio alla combinata nordica?

I trampolini di Oslo e Stams li conoscevo già perché ci avevo già saltato. In Norvegia ho affrontato una tappa di Coppa del Mondo lo scorso anno per cui non erano nuovissimi per me, ma lo saranno quelli della stagione invernale perché sono trampolini più grandi, dove non ho mai saltato e con località nuove per me. Sarà un po’ tutto da scoprire.

C’è tanta differenza tra le velocità di stacco e le stanghe di partenza fra le due specialità? Ti spaventa aver una stagione tutta sul “large hill?

La combinata nordica è divisa su due sport, quindi bisogna allenarsi su entrambe. Tutto quello che sto impegnando ora per il salto, prima lo dovevo destinare all’allenamento aerobico. Matematicamente il livello diventa più alto. Facendo solo questo, le stanghe si abbassano, le velocità di stacco si abbassano e diventa più difficile fare metri. Sinceramente non sono spaventata da una stagione tutta sul large hill perché mi piace molto volare ed è anche uno dei miei punti forti. Da combinatista ero più forte sul salto e potermi concentrare solo su quello sarà molto bello.

Annika Sieff sul podio di Stams

A Stams hai staccato nettamente la francese Josephine Pagnier che bazzica tradizionalmente in Coppa del Mondo tra le prime 20. Quant’è il divario con le big del Grand Prix in vista del tuo debutto a Rasnov?

Josephine è un’atleta abbastanza forte che è già salita sul podio di Coppa del Mondo, però ora è estate e il livello è un po’ più basso che l’inverno. Batterla però mi ha dato grande forza e sono consapevole che nelle prove di Grand Prix ci siano numerose atlete provenienti dal massimo circuito quindi sarà già un’altra storia. Cercherò anche nelle prossime tappe di difendermi al meglio.

La tua presenza in Nazionale può rappresentare uno stimolo per le tue colleghe come Lara e Jessica Malsiner?

Sicuramente questo è quello che volevo accadesse, visto che le ultime stagioni sono andate così così. Mettendomi nei loro panni, se arrivasse una ragazza nuova e fosse già al livello, sarebbe già uno stimolo per potermi migliorare e batterla, alzando così il livello di tutta la squadra.

Domanda molto difficile, quanto è il margine di crescita che ha ad oggi Annika Sieff su un trampolino, hai già in mente dei punti a livello tecnico su cui lavorare?

Ci sono molti aspetti su cui lavorare. Quest’estate mi sono concentrata sull’in-run perché la maggior parte dei problemi arrivano da lì. Sistemare quei due o tre punti in pista di lancio è il focus principale su cui lavorare. Pian piano ci sto riuscendo. Proprio a Stams ho parlato con il mio allenatore per cambiare un po’ il modo in cui volo e la posizione degli sci.

Vedendo i risultati delle prime quattro gare di international cup si è visto che a livello di valutazioni di giudici sei tra le migliori, se non la migliore. Tenendo conto di questa tua capacità nell’appoggiare il telemark può essere un po’ la tua arma segreta per non soffrire il salto di livello che troverai tra l’International Cup e Grand Prix?

Riuscire a metter il telemark discretamente è importante perché per esempio in combinata la mia principale rivale, Gyda Westvold Hansen, era negata. Faceva un salto lungo e atterrava accucciata. Vedendo con lei che è stata più forte di me, riuscivo comunque ad esser lì perché riuscivo ad atterrare su misure dove lei non poteva arrivare. Nel salto speciale ci sono più atlete che ci riescono, ma io ho un vantaggio di partenza.

Annika Sieff impegnata a Oslo in una tappa di Coppa del Mondo di combinata nordica

Tra combinata e salto i muscoli utilizzati sono diversi, hai dovuto soprattutto questa estate cambiare il tuo allenamento?

Il salto c’era anche prima, però il lavoro che si fa per questo settore è raddoppiato. La maggior parte degli allenamenti sono salti e balzi. L’anno scorso la maggior differenza era che facendo aerobico, toglieva la coordinazione. Ora il fisico è più riposato e, potendo fare allenamenti più di qualità, si alza il livello.

Tornando alla scelta di abbandonare la combinata nordica, quanto ha pesato l’impossibilità di inserire questa specialità alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026? Da quanto tempo pensavi di cambiare disciplina?

Era un anno che mi girava nella testa quest’idea. Durante tutta la scorsa stagione ci hanno detto che una piccola possibilità di andar alle Olimpiadi ci sarebbe stata. Ci siamo impegnate, abbiamo lottato e ci siamo addirittura disegnate la barba in faccia. Abbiamo fatto di tutto e di più per smuovere. Nell’ultima gara stagionale abbiamo avuto modo di parlare direttamente con il capo del CIO e ci ha detto che era impossibile che ciò avvenisse. Quindi, finita la stagione, ho iniziato a pensare più attentamente a questo passaggio anche perché, o avrei fatto i Mondiali 2025 e cambiavo la stagione prima delle Olimpiadi, oppure cambiavo ora e puntavo a qualcosa di più importante con un lavoro certosino.

Perché la Federazione Internazionale ha fatto questa scelta che va contro i principi del CIO di equiparare uomini e donne? Perché la combinata rischia direttamente sparire dal programma olimpico?

È più probabile in questo momento non vedere più la combinata nel programma a cinque cerchi, nemmeno per gli uomini. Da come ci hanno parlato sembra che la situazione sia veramente messa male, però spero che questo non succeda perché la combinata è uno degli sport più antichi. Il settore femminile è molto giovane, la prima gara internazionale è stata fatta soltanto cinque anni fa. Già che il CIO ci abbia messo un ultimatum in un anno chiedendo maggior attenzione all’esterno per rimanere dentro, tutto ha reso impossibile. So che stanno lavorando forte nella FIS e mi auguro che il CIO apra gli occhi e si renda conto di aver preso una scelta sbagliata.

Guardando verso il futuro, cosa ti aspetti dalla stagione invernale? A quali gare prenderai parte?

Non mi sono posta ad ora degli obiettivi, però vorrei arrivar a punti nella maggior parte delle gare. Se in combinata per arrivar nelle prime trenta bastava saltare, adesso ci sono delle complicazioni da superare come chiudere nella top-30 già dopo la prima manche. E’ una sfida personale, voglio capire anch’io dove possa arrivare. Sono consapevole che in un anno non posso arrivar sul podio, però è una strada lunga tre anni e, gara dopo gara, voglio far un passo in avanti.

C’è la possibilità in futuro di vederti tornare sui propri passi e gareggiare nuovamente in combinata nordica?

Io mi sento ancora combinatista. Se dovessero cambiare idea, penso di tornare indietro perché la combinata è sempre la combinata.

Ultima domanda. Come si vede Annika Sieff in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026

Vista la scelta di cambiare tre anni prima e non quello precedente ai Giochi, non mi vedo lì per sperare di entrare nelle trenta, ma di lottare per le posizioni che contano.

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Marco Cangelli
Giornalista presso la testata online "Bergamonews" e direttore della web radio "Radio Statale", sono un appassionato di sport a 360 gradi. Fondatore del format radiofonico "Tribuna Sport" e conduttore del programma "Goalspeaker", spazio dal ciclismo all'atletica leggera, passando per lo sci e gli sport invernali

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