Vi ricordate di Pita Taufatofua? Con ogni probabilità il solo nome non vi dirà niente, eppure l’atleta proveniente dal Tonga è passato alla storia nell’ultima edizione delle Olimpiadi invernali non tanto per i risultati ottenuti, quanto per aver sfilato sotto il freddo di PyeongChang a petto nudo.
You might know him as "shirtless Tonga guy," but his real name is Pita Taufatofua. #OpeningCeremony #WinterOlympics https://t.co/Ay5QOzAHZD pic.twitter.com/KseqED5YdD
— #TokyoOlympics (@NBCOlympics) February 10, 2018
Ebbene, “the shirtless Tonga guy” è tornato a far parlare di sé e in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020 potrebbe entrare nella storia della rassegna a cinque cerchi. Dopo essere stato portabandiera a Rio 2016 (sfilando a petto nudo anche in quell’occasione) rappresentando la propria nazionale nel taekwondo, e dopo aver gareggiato nello sci di fondo a PyeongChang 2018, Taufatofua ha annunciato di voler gareggiare nella canoa sprint nella capitale del Sol Levante. “Voglio portare sensibilizzazione sugli oceani, sul nostro pianeta, e far vedere alla gente che ciò che sta accadendo al nostro pianeta è qualcosa di cui tutti dobbiamo essere consapevoli. Adoro essere sull’oceano, stare in mare, è uno sport che mi entusiasma, non l’ho ancora imparato, ma è entusiasmante allo stesso tempo” ha affermato il 35enne tongano. “È uno sport che mi sta molto a cuore perché è ciò che i miei antenati hanno fatto per migliaia di anni quando hanno colonizzato le isole polinesiane”. Mai nessuno nell’epoca moderna ha preso parte a tre Olimpiadi in altrettante discipline differenti, curiosamente una acquatica, una sulla terraferma e una sulla neve. Addirittura l’obiettivo massimo dell’atleta oceanico sarebbe quello di staccare il pass anche per il taekwondo, sport che predilige e pratica dall’età di cinque anni, con la possibilità di rientrare nella ristretta cerchia di coloro che hanno gareggiato in più di una specialità nella stessa edizione della rassegna a cinque cerchi.
Ovviamente tutto ciò va scritto al condizionale, dato che manca ancora più di un anno all’evento quadriennale e l’accesso alla rassegna a cinque cerchi si rivela tutt’altro che semplice, ma è lecito aspettarsi anche l’impossibile da colui che dopo soli tre mesi di allenamento riuscì a divenire l’unico atleta di Tonga a gareggiare nello sci di fondo alle Olimpiadi. Di certo una notizia che riapre il tema della polivalenza nel mondo dello sport, che vede tra gli ultimi esempi quello di Ester Ledecka, capace di laurearsi Campionessa Olimpica nello sci alpino (super-g) e nello snowboard (PGS) a pochi giorni di distanza. Non sarà il caso di Pita Taufatofua, ma vale la pena ricordare che soltanto sei atleti sono riusciti nell’impresa di vincere almeno una medaglia sia ai Giochi Olimpici estivi sia a quelli Invernali, di seguito l’elenco completo:
- Gillis Grafström (Svezia): tre ori e un argento in quattro edizioni consecutive nel pattinaggio di figura, dal 1920 al 1932. Ma ad Anversa 1920 la disciplina rientrava nella manifestazione “estiva”
- Eddie Eagan (Stati Uniti): oro nel pugilato (pesi massimi-leggeri) ad Anversa 1920, oro nel bob a quattro a Lake Placid 1932
- Jacob Thams (Norvegia): oro nel salto con gli sci nel 1924, argento nella vela a Berlino 1936
- Christa Luding (Germania Est): due ori, un argento e un bronzo nel pattinaggio di velocità tra il 1984 e il 1992; argento nel ciclismo (velocità) nel 1988
- Clara Hughes (Canada): due bronzi nel ciclismo su strada ad Atlanta 1996 (corsa in linea e cronometro); un oro, un argento e due bronzi nel pattinaggio di velocità tra il 1992 e il 2010
- Lauryn Williams (Stati Uniti): oro nella staffetta 4×100 m di atletica a Londra 2012, oltre che bronzo nei 100 m ad Atene 2004; argento nel bob a due a Sochi 2014
Comments