Astri Nascenti

Pedro Acosta, un tornado pronto ad abbattersi sulla MotoGP

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Pedro Acosta è la stella nascente della MotoGP attuale ed è pronto a far parlare di sé a lungo. Il pilota spagnolo ha conquistato il suo primo podio in classe regina alla sua seconda gara. A soli 19 anni e 304 giorni è il più giovane di sempre a farlo in MotoGP e il terzo più giovane nella storia della top class. L’interesse di tutti è ora sul futuro di Acosta, ma sono anni che lo spagnolo si fa notare nelle classi minori.

Gli inizi: dai sacrifici familiari al mondiale Moto3

Pedro Acosta nasce da una famiglia di pescatori, essendo originario di Mazarrón, un porto del sud della Spagna. Come ha dichiarato lo stesso Pedro, deve tutta la sua carriera ai sacrifici del nonno e del padre, che hanno ipotecato l’azienda di famiglia per permettere al giovane talento di correre, non avendo abbastanza soldi. “È bello tornare a casa e vedere la vera persone che ti hanno sostenuto” dice Acosta, che è molto riconoscente nei confronti della famiglia.

El tiburon (“lo squalo”, il suo soprannome legato alle origini) è uno di quei talenti cristallini che sin dalla giovanissima età si è fatto notare vincendo nelle categorie minori. Ha dominato la Red Bull Rookies Cup nel 2020, una competizione creata appositamente per mettere in luce i giovani talenti. Negli anni questa competizione ha sfornato grandi campioni, che si sono poi fatti valere anche nelle categorie superiori, tra cui Jorge Martin, Joan Mir, Brad Binder ed Enea Bastianini.

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L’anno successivo, il 2021, è stato per Acosta l’anno dell’esordio nel Motomondiale. Da rookie ha vinto il campionato di Moto3, disputando una grande stagione. Sei vittorie, otto podi complessivi e titolo mondiale vinto alla penultima gara in Portogallo, diventando così il primo esordiente nel Motomondiale a vincere il titolo dal 1990, anno in cui a riuscirci fu Loris Capirossi.

L’impatto con la Moto2

Il talento cristallino di Acosta, la sua grande capacità nel corpo a corpo e la sua gestione dei momenti chiave l’hanno sempre posto su un livello superiore rispetto ai suoi pari età, sin dalle categorie minori. Il salto in Moto2 è però storicamente il più difficile di tutto il Motomondiale. Sono molti infatti i piloti che si sono persi una volta effettuato il passaggio alla classe intermedia. Alcuni esempi degli ultimi anni sono Danny Kent e Lorenzo Dalla Porta, campioni in Moto3 e dispersi in Moto2 negli anni successivi.

Per Acosta l’impatto con la categoria non è stato così duro come per altri piloti. Nella classe in cui molti hanno faticato e interrotto la loro giovane carriera vincente, Pedro ha invece brillato. La sua prima stagione, segnata anche da un infortunio al femore, l’ha visto trionfare in tre occasioni, chiudendo quinto in classifica all’esordio nella categoria. Ma è nel 2023 che Acosta ha scatenato tutto il suo talento, vincendo sette gare e andando a podio altrettante volte, annientando la concorrenza di Tony Arbolino e vincendo il campionato di Moto2. Il 6 ottobre è stato ufficializzato il passaggio dello spagnolo in MotoGP, con la KTM del Team Gas Gas Tech 3.

L’esordio in MotoGP

Sull’esordio di Pedro Acosta in classe regina c’erano moltissime aspettative. I paragoni nei giorni precedenti si sono sprecati (soprattutto quello con Marc Marquez), col grosso rischio che il giovanissimo Pedro risentisse della pressione. Ecco, neanche per sogno: l’esordio dello spagnolo in Qatar è stato a dir poco stellare, nonostante il nono posto al traguardo. Acosta ha spinto fortissimo nella prima metà di gara, arrivando a superare Marc Marquez e concedendosi qualche giro in quarta posizione. Le sfiammate della prima fase hanno però stancato le gomme, che l’hanno abbandonato negli ultimi giri e l’hanno costretto a cedere numerose posizioni. Nonostante l’ottimo esordio, c’era già chi storceva il naso dicendo che Acosta non aveva concretizzato un risultato migliore a causa della cattiva gestione delle gomme. “Meglio fare 10 giri con chi guida forte, vedendo cosa fanno loro per guidare così veloce, che fare 21 giri decimo” ha risposto El tiburon. La mentalità è ben chiara, è quella del vincente, dell’animale da gara che sin da subito vuole studiare i top e capire i loro segreti.

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Già alla sua seconda occasione Acosta ha avuto modo di mettere a tacere gli scettici, conquistando il terzo posto nel GP di Portimão. Che sappia andare forte ne erano convinti in molti, ma che riuscisse a farlo da subito non era scontato. Pedro Acosta sembra non soffrire la pressione, sembra che gli riesca tutto al primo colpo. Nel suo secondo weekend in sella alla KTM del team Gas Gas si è messo dietro entrambi i piloti ufficiali e ha dimostrato una grande dose di personalità, superando in frenata Marquez e Bagnaia, lasciandosi alle spalle undici titoli mondiali complessivi. Le sue staccate in curva hanno lasciato col fiato sospeso gli spettatori per tutta la gara. Moto continuamente di traverso, anteriore che ha minacciato continuamente di chiudersi e un talento incredibile nel frenare più tardi di tutti. E se è vero che la fortuna aiuta gli audaci, il problema di Maverick Viñales all’ultimo giro ha regalato il primo podio ad Acosta, che era stato parecchio coraggioso in precedenza.

Pedro Acosta è già una pedina fondamentale del campionato

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Ebbene sì, dopo solamente due weekend “tra i grandi” Pedro Acosta è già una pedina importantissima del motomondiale. In una MotoGP che da qualche anno fatica a regalare spettacolo a causa dell’eccessiva aerodinamica e di altri problemi regolamentari, Acosta sembra poter essere un vero e proprio toccasana. Le sue frenate sempre al limite, lo stile funambolico e il suo approccio alla gara super aggressivo possono ravvivare le domeniche degli spettatori. Meno invece quelle degli avversari. Marquez, Quartararo e Martin sono solo alcuni dei piloti che hanno dimostrato grande ammirazione per il giovane talento, ma sicuramente temono la rapida ascesa di Acosta verso la vetta. Molti nel paddock sono convinti che la prima vittoria arriverà presto; per Jorge Lorenzo potrebbe arrivare già ad Jerez, circuito in cui KTM va molto forte.

Le prospettive future per il rookie maravilla della MotoGP sono decisamente intriganti. L’anno prossimo quasi sicuramente passerà nel team ufficale KTM, a discapito di Jack Miller. Se la casa austriaca dovesse continuare il percorso di crescita delle ultime stagioni, Pedro Acosta potrebbe diventare uno dei favoriti per il titolo mondiale negli anni a venire. E la MotoGP potrebbe aver trovato il suo nuovo fuoriclasse.

Immagine in evidenza: © Twitter, Pedro Acosta

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Mattia Sabinos

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