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Sonny Colbrelli: la pressione del favorito

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“È la stagione di Sonny Colbrelli: non lo può perdere”. Questa è una delle tante affermazioni che si sono lette e sentite la scorsa settimana, in previsione della prova in linea maschile dei Campionati Europei di ciclismo su strada. Ogni cosa in questo europeo sembrava essere stata messa lì di proposito, come nella sceneggiatura più riuscita di un film capolavoro: la prova che si svolge in Italia, nella sua patria; il tracciato che calza a pennello per le sue caratteristiche; uno stato di forma perfetto, il suo; il miglior anno della sua carriera, da coronare con un assolo; decine di persone del suo fan club accorse a Trento per acclamarlo e sostenerlo. Tutto così perfetto, per scrivere la storia e vincere. Ma lo sport non è un film, il ciclismo non è una sceneggiatura e un ciclista non è un attore.

Se riavvolgiamo il nastro di questo 2021, il suo 2021, si tratta decisamente dell’annata più luminosa della sua carriera: una tappa e la classifica a punti del Tour de Romandie; una tappa e la classifica a punti al Delfinato; il campionato italiano di Imola, corso da padrone; alcuni ottimi piazzamenti al Tour de France. E poi il Benelux Tour, una corsa a tappe di una settimana tra Belgio e Paesi Bassi, molto sentita in quelle zone e con diversi campioni ai nastri di partenza. Perché parliamo di questa corsa? Perché Colbrelli si è portato a casa una tappa e addirittura la classifica generale, dimostrando una progressiva crescita di forma e una gamba invidiabile. Il Benelux Tour è stato per lui uno specchio rivelatore: il momento è il migliore della sua carriera e il tracciato dell’Europeo di Trento, molto simile alla tappa vinta in Belgio, si addice alle sue caratteristiche.

 

Lui lo sa, tutti lo sanno: è il favorito. E questo titolo pesa, tantissimo. E il fardello comincia a farsi di volta in volta un po’ più pesante ogni volta che emergono frasi del tipo “È il suo anno, ora o mai più”, “Quando gli ricapita l’Europeo in Italia adatto a lui”, “Ha la gamba giusta, deve approfittarne”. Ma un atleta lo sa che quando tutto sembra disegnato per lui, un’ipotetica sconfitta assume i tratti di una disfatta, di una scottatura difficile da dimenticare. E poi c’è l’affermazione più temuta da ogni atleta, che non risparmia nemmeno Sonny: “Lo può perdere solo lui”. L’avete notato? No? Normale, è un concetto sottile, quasi scontato. Ci ho messo un po’ a capirlo, ma ora l’ho inquadrato: il favorito è solo. Lo si può osservare dalle parole che io stesso ho scritto: il suo talento, il suo anno, il suo tracciato, solo lui. Queste parole hanno un peso: significano che tutto è nelle sue mani, che la vittoria dovrebbe essere il minimo sindacale e una sconfitta una sua colpa.

Riportiamo ora il nastro del 2021 a settembre, domenica 12 per la precisione, giorno in cui si assegna il titolo europeo. E pensate ad un ciclista, ad un uomo che si presenta alla gara della vita con questo carico emotivo sulle spalle. Alla gara in cui o vinci per rendere perfetta la tua stagione, o perdi e rovini gli sforzi di nove mesi. Sonny è teso, lo si nota, lo si percepisce, e lui stesso lo affermerà alla fine della corsa. Nella prima metà di gara tutto da copione: supera il Bondone senza difficoltà e i primi velocisti si staccano. Iniziano poi le tornate nel circuito di Trento: di volta in volta il gruppo è sempre più ristretto, e lui è lì. Deve essere lì, è il favorito. Ultimo giro, per le strade di Trento sempre più bandiere di Colbrelli, sempre più persone che acclamano la sua vittoria. Sono rimasti in tre, e lui c’è. Ultima salita: si stacca Cosnefroy sugli attacchi di Evenepoel, e lui resiste: se la giocano lui e il belga.

Ora stop al nastro ed entriamo nella mente di Sonny: è il suo anno, la sua gara, il suo tracciato, la sua occasione, la sua gente. È il favorito. Non può perdere. E se perde? Tutta quella bella storia sul coronamento della sua stagione migliore? A questo punto un atleta può avere due reazioni: paura di perdere o consapevolezza di vincere. Ed è stato in questo esatto momento che Sonny ha messo da parte la pressione del favorito: discesa intelligente, ultima curva di esperienza e scatto finale da vincente. Campione d’Europa.

Tutta l’emozione di Sonny Colbrelli sul podio dell’EuroRoad 2021 di Trento

Ho avuto l’onore di essere lì domenica, ho assistito al podio e una cosa ho percepito: la sua liberazione, quella del favorito. Non una gioia travolgente e incontrollabile alla Tamberi, di incredulità. Il suo podio è stato un sospiro di sollievo, l’angoscia della sconfitta spazzata via e la paura di aver rovinato una storia perfetta allontanata. È il destino del favorito, ma credo che Sonny Colbrelli se lo voglia tenere stretto per molto questo destino.

Immagine in evidenza: ©Sonny Colbrelli, Twitter

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Edoardo Brunello
Calciatore, cestista e pilota di F1 professionista. Ahimè no. Studio però Web Marketing & Digital Communication dopo una triennale in grafica, e spero di poter unire le mie due grandi passioni, sport e comunicazione, facendole diventare il lavoro della mia vita.

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